CENTOTORRI/SFOGLIA LA RIVISTA – A Chieri, cento anni fa: Davico sindaco e i lavori per il treno

di Bruno Bonino 

I nuovi Cavalieri della Corona d’Italia

Giacomo Vastapane

Busto a Vincenzo Caselli

Il re Vittorio Emanuele III conferì nell’autunno 1920 il titolo di cavaliere a Vincenzo Caselli e Giacomo Vastapane, due imprenditori tessili che si erano distinti sia nel campo industriale che nel sociale. Vincenzo Caselli dava lavoro a molti operai nello stabilimento di tintoria e apparecchiatura dei tessuti in pezze e filati e in quello per il candeggio e la mercerizzazione di filati. Egli introdusse in Chieri, tra i primi in Italia, la produzione con macchinari speciali di nappes (tovaglie). Caselli ricoprì per molti anni il ruolo di Presidente della Congregazione di Carità e della Schola Cantorum Santa Cecilia. Giacomo Vastapane, agli inizi del ‘900, era subentrato come nuovo proprietario nella tessitura Gerbino (che assunse la denominazione Succ. di G. Gerbino) sviluppandone l’attività. Aveva anche uno stabilimento a Poirino e si distinse per le sue opere di beneficenza.

 

 

 

 

Le elezioni e il nuovo sindaco

Giovanni Davico

Nelle elezioni amministrative dell’autunno1920 a Chieri i socialisti ottennero una schiacciante vittoria, i popolari ottennero un risultato modesto e i liberali andarono incontro a una grave sconfitta. Nel Consiglio Comunale dei 30 seggi disponibili ben 21 andarono ai socialisti e 9 ai popolari. Venne eletto sindaco Giovanni Davico, un imprenditore, l’unico industriale tessile chierese appartenente all’area della sinistra. Nello stesso anno Davico aveva acquistato il palazzo delle Rosine dopo che le suore avevano lasciato Chieri e in quei locali aveva trasferito la tessitura e la propria abitazione. Giovanni Davico decise di lasciare la carica di sindaco dopo solo un anno, nel novembre 1921, a causa di contrasti interni alla maggioranza, e al suo posto venne eletto l’assessore anziano Angelo Menzio.

 

I lavori per l’elettrificazione della ferrovia

Nell’ambito dei lavori preparatori per l’elettrificazione della linea ferroviaria che da Chieri arrivava a Trofarello, per giungere poi a Torino, nel dicembre 1920, con un’opera ardita e utilizzando potenti argani, venne alzato in blocco di 25 cm. il ponte della Maddalena a Chieri, per consentire il futuro  passaggio dei treni elettrici. La linea elettrificata venne inaugurata nella primavera dell’anno successivo e sino ad allora restarono in attività le locomotive a vapore che erano entrate in servizio nel 1874. Ogni giorno erano tre le corse di andata e altrettante quelle di ritorno, il viaggio durava circa 40 minuti e i vagoni erano di prima, seconda e terza classe.