CENTOTORRI/SFOGLIA LA RIVISTA. CURIOSITÀ CHIERESI – 18 febbraio 1922. Il funerale che è storia…

Le foto che raccontano: un grande industriale, Giacomo Vastapane, che aveva 600 dipendenti

di Roberto Toffanello .

 Era il 18 febbraio 1922. In quel freddo sabato mattina un fotografo, rimasto anonimo, posò la sua macchina fotografica e il suo cavalletto sul balcone di una casa che si affaccia su Piazza del Duomo. Con nove scatti in sequenza fotografò un lungo interminabile corteo, che giungeva in Duomo dopo aver percorso un lungo tratto delle vie del centro storico. Era il funerale di Giacomo Vastapane.

Sono passati cento anni e quelle foto (per motivi di spazio ne viene pubblicata solo una) ci mostrano una piazza con le lose, con una striscia di neve ghiacciata, ci mostrano particolari architettonici ora mutati. Quei nove scatti ci raccontano di un funerale di “Nona categoria” che prevedeva la presenza del Capitolo dei canonici, delle orfane con i ceri in mano, del Duomo addobbato con lunghi drappi neri. Manca solo di sentire i rintocchi del campanone, mosso a braccia con un preciso sistema che si è perso e dimenticato. Un funerale solenne per uno dei più importanti industriali tessili chieresi, morto a soli 49 anni d’età il 15 febbraio 1922.

Giacomo Vastapane era nato a Riva presso Chieri l’11 ottobre 1872 e si dedicò con energia ai suoi due stabilimenti di Chieri e di Poirino, che davano lavoro a circa seicento persone, riuscendo a esportare i suoi tessuti e le sue coperte sui mercati esteri. Uomo stimato in primo luogo dai suoi operai “copertieri” e da tutti i suoi dipendenti, per i quali organizzava scampagnate. Se al suo funerale partecipò una città intera e tutte le Associazioni, i Circoli, le Società, le Pie Istituzioni, gli Oratori, le Confraternite, fu perché in vita fu un grande benefattore, condividendo i suoi utili con chi si dedicava ai più bisognosi, l’Ospedale per primo. Ma non solo.

L’anno dopo la sua morte fu inaugurato nel cortile della fabbrica (ora Viale Fasano N°70) un busto in bronzo con la seguente dedica:

A / GIACOMO VASTAPANE / CAVALIERE DELL’ORDINE DELLA CORONA D’ITALIA /

COMMENDATORE DELL’ORDINE DI SAN GREGORIO MAGNO / NOBILE ESEMPIO /

DI ONESTA INSTANCABILE OPEROSITÀ / LEALE GENEROSO BENEFICO / DEDICANO AFFETTUOSI E RIVERENTI / CON GRATO ANIMO / I FIGLI / MEMORI DEL PADRE OTTIMO DESIDERATISSIMO / AFFINCHÉ DOVE SVOLSE LA SUA PERSEVERANTE ATTIVITÀ / RIMANGA DI LUI ETERNO RICORDO / MCMXXIII

Il 28 settembre 1924, a due anni dalla sua morte, in una Relazione delle Orfanelle fu scritto:

L’Orfanotrofio nel 1919 fu colpito così crudelmente dalla influenza spagnuola […] in sì tristi momenti per risolvere le condizioni di spirito e di igiene si è fatto quanto possibile in modo particolare grazie all’assidua opera generosa del Comm. Giacomo Vastapane cui si manda, anche a nome delle ricoverate, un memore riconoscente pensiero, esprimendo al suo figlio primogenito Cav. Giuseppe il compiacimento per la sua nomina ad amministratore di questo Pio Istituto.

Sono passati poco più di cento anni dall’influenza della Spagnola e da quei gesti generosi che sono entrati nella Storia della nostra comunità, gesti di un uomo stimato e ricordato per la semplicità e la dolcezza dei modi. Un industriale di altri tempi. Anche nove scatti fotografici possono esser spunto per raccontare la nostra storia.