Chieri - Arte tra i libri. La Natura in Turchese e giallo di Marco Gandino alla Mondadori-Centro Storico

ARTE TRA I LIBRI: …e la mostra è anche on-line In PIEMONTE ARTE su www.100torri.it.

L’11 novembre il primo evento: ‘La natura in turchese e giallo’, Marco Gandino alla Libreria Mondadori-Centro Storico. Fino al 2 dicembre

Primo appuntamento della rassegna “Arte tra i libri”, negli spazi della Libreria Mondadori Centro Storico di Chieri, in Via Vittorio Emanuele 42 B, a cura di Piemonte Arte, la testata giornalistica settimanale di www.100torri.it che dal 2015 dà voce agli eventi d’arte piemontesi e non solo.

Protagonista l’artista torinese Marco Gandino, che nel corso degli anni ha presentato le sue opere in prestigiose sedi espositive, tra cui Paolo Tonin Arte contemporanea e Galleria Cristiano a Torino, l’Institut d’art visuelle ad Orleans, la galleria KAJ e Artesse a Tokio.

Particolarmente significativa è stata la mostra personale realizzata per conto della Fondazione Italo giapponese, in collaborazione con il ministero degli esteri, l’ambasciata d’Italia a Tokyo e gli istituti italiani di cultura, che ha rappresentato un momento di sintesi tra linguaggi visivi e interculturali.

Scrive di lui la gallerista giapponese Yuko Sakurada, con cui l’artista torinese, che vive e lavora a Valle Ceppi, collabora da anni.

“Nel più recente ciclo pittorico ad olio di Marco Gandino, l’osservatore è invitato a compiere un viaggio intimo e contemplativo all’interno di paesaggi naturalistici che si fanno specchio di un’armonia primigenia. L’artista, con gesto misurato e sensibilità cromatica, costruisce visioni in cui l’elemento acquatico si fonde con la solennità delle montagne, la quiete dei boschi e l’infinito del cielo, generando una sinfonia visiva che risuona nel profondo dello spettatore. La scelta cromatica, dominata da turchesi e gialli, si rivela tutt’altro che casuale: il turchese, simbolo di quiete e profondità, dialoga con la vitalità solare del giallo in un equilibrio dinamico che riflette la tensione tra interiorità e mondo esterno. Questa dicotomia, lungi dal creare dissonanza, si risolve in una fusione armonica che accoglie lo sguardo e lo accompagna verso una dimensione altra, quasi meditativa. In un’epoca segnata da inquietudini globali, da conflitti e da un costante rumore di fondo mediatico, la pittura di Gandino si propone come un atto di resistenza poetica. Essa non si limita a rappresentare la bellezza, ma la invoca come necessità esistenziale, come balsamo per un’umanità ferita. L’opera pittorica diventa così strumento di riconnessione con l’umano, con quella parte generativa e relazionale che rischia di essere soffocata dal frastuono del presente.”