Chieri, Fontaneto ritorna verde

Una fabbrica del primo lotto dell’area di Fontaneto

Presentata dall’assessore all’urbanistica del Comune di Chieri, Massimo Ceppi, la ‘variante di Fontaneto’, rivoluzione annunciata per i terreni che, destinati allo sviluppo dell’area artigianale voluta negli anni Novanta e partita nei primi anni del Duemila, sono rimasti nel limbo, per la crisi del comparto industriale e artigianale. Un progetto finanziato dall’Unione Europea e portato avanti da Città Metropolitana, con in prima linea il Politecnico di Torino, ha creato uno strumento digitale per garantire una buona pianificazione territoriale, favorendo scelte urbanistiche che consentono di contenere il consumo di suolo e salvaguardare le sue funzioni ecosistemiche. Chieri, che si era candidata nel 2015, è uno dei quattro comuni prescelti (insieme a None, Settimo e Bruino) per sperimentare l’efficacia dello strumento: lo farà proprio nella redazione della variante strutturale urbanistica, che permetterà ai proprietari dei terreni di Fontaneto che ne hanno fatto richiesta di ‘retrocederli’ a destinazione agricola. Una scelta obbligata e, a conti fatti (dal Politecnico), vantaggiosa per tutti: per loro, che su quei terreni ormai non più spendibili sul mercato dell’insediamento di fabbriche, ci pagheranno meno tasse, e per la collettività, che risparmierà soldi per costose e ormai superflue urbanizzazioni.

La variante urbanistica che inizia il suo percorso dovrebbe essere approvata definitivamente per la tarda primavera del 2018.

A seguire gli approfondimenti