Chieri, Ex Tabasso, è stallo: niente scambio casette-spazi pubblici, il Comune proverà a venderle

Le casette fatiscenti dell’ex Tabasso

Stallo nell’operazione che avrebbe dovuto trasformare un pezzo dell’area ex Tabasso attraverso uno scambio tra le casette fatiscenti che danno su Via Vittorio e importanti opere pubbliche (salone polivalente, piazza coperta e piazza scoperta) a cura di una cordata di imprese chieresi facenti capo a Claudio Campagnolo. “L’operazione non decolla – dice lo stesso Campagnolo – perché l’analisi economica non consente l’equilibrio atteso tra costi e ricavi. Il valore degli immobili che vorremmo realizzare al posto delle casette risente della crisi del mercato immobiliare e dunque i conti non tornano. Così il Comune ha deciso di avviare un percorso parallelo per una nuova perizia di quelle casette, da mettere poi in vendita, già sapendo che si dovrà procedere a dei ribassi.”

Claudio Campagnolo

In parole povere: da quelle casette trasformate in alloggi e negozi le imprese della cordata sanno che non ricaveranno abbastanza per realizzare quelle opere pubbliche da tempo sbandierate come necessarie per la città. E anche l’amministrazione comunale ora se ne rende conto. E prova a correre ai ripari.

“Resto dell’idea – prosegue Campagnolo – che nell’area ex Tabasso si devono realizzare solo immobili di qualità, anche se questo significherà prezzi superiori a quelli di mercato. Chi comprerà, però, avrà una contropartita: una posizione centrale in un’area dotata di tutti i servizi, e alloggi ecocompatibili per gente che tiene alla propria qualità della vita. In questo contesto, serve un vero centro commerciale naturale in cui chi abita possa anche fare la spesa. Sono scelte strategiche che non possono risolversi in una sola tornata amministrativa. Serve un nuovo piano regolatore con una prospettiva di sviluppo di almeno 20 anni.”

 

Gianni Giacone