PIEMONTE ARTE: FERRO MILONE, SAPORITO, BUSCA, C.E.D.A.S., VIALE
I MAESTRI DELL’ACCADEMIA ALBERTINA: CESARE FERRO MILONE
La magia del colore tra Torino e Bangkok
Museo di Arti Decorative Accorsi-Ometto di Torino
Pinacoteca dell’Accademia Albertina di Belle Arti di Torino
21 giugno – 9 settembre 2018
Museo Civico Alpino “Arnaldo Tazzetti” Usseglio (To)
23 giugno – 9 settembre 2018
La mostra dedicata a Cesare Ferro Milone è il terzo appuntamento del ciclo «I Maestri dell’Accademia Albertina», promosso e organizzato dall’Accademia Albertina di Belle Arti e dal Museo di Arti Decorative Accorsi-Ometto.
Dopo le rassegne su Andrea Gastaldi del 2016 e su Giacomo Grosso del 2017-2018, l’opera dell’artista viene presentata in tre sedi istituzionali: la Pinacoteca dell’Accademia Albertina di Belle Arti di Torino, il Museo di Arti Decorative Accorsi-Ometto di Torino e il Museo Civico Alpino «Arnaldo Tazzetti» a Usseglio (Torino).
L’esposizione, curata da Angelo Mistrangelo, propone i diversi aspetti dell’esperienza pittorica dell’artista piemontese che ha lavorato intensamente tra la fine dell’Ottocento e i primi trent’anni del Novecento; ricostruisce la sua attività d’insegnante presso l’Accademia Albertina e il periodo in cui ne fu il presidente; delinea il percorso e le partecipazioni ai grandi eventi internazionali, come la Biennale di Venezia; e le decorazioni del Palazzo Reale e del principesco Palazzo Norashing a Bangkok che l’artista ha eseguito, durante i suoi soggiorni in Siam, nel 1904 e nel 1923.
Le opere esposte comprendono ritratti, scene familiari, immagini di paesaggi e palazzi del Siam che esprimono una ricerca che annovera quadri provenienti dalle collezioni della GAM Galleria Civica d’Arte Moderna e Contemporanea di Torino, Società Baroncelli 98 Torino, Museo Civico «Arnaldo Tazzetti» di Usseglio, Consiglio regionale del Piemonte.
In questa occasione, è stata affrontata un’ampia indagine biobibliografica tratta da monografie, testimonianze, alcune inedite, e documenti rinvenuti negli archivi e nelle biblioteche di Accademia Albertina di Belle Arti, Fondazione Accorsi-Ometto, Circolo degli Artisti di Torino e Società Promotrice delle Belle Arti di Torino, Museo Civico «Arnaldo Tazzetti» a Usseglio (Torino), Archivio Famiglia Ferro Milone. Contributi arricchiti da riviste, giornali quotidiani, raccolte di fotografie e scatti eseguiti dallo stesso artista.
Cesare Ferro Milone (Torino, 1880-1934), dopo la licenza tecnica, nel 1894 si è iscritto all’Accademia Albertina, dove ha concluso gli studi nel 1899, dopo aver seguito il corso di pittura di Giacomo Grosso, divenendone l’allievo prediletto. La sua vita è, quindi, fortemente legata all’Accademia dove ha insegnato pittura, disegno, affresco e tecnica dell’incisione. È stato Presidente dell’Accademia Albertina dal 1930 al 1933.
A partire dal 1901 ha partecipato alle esposizioni d’arte figurativa in Italia e all’estero: prima al Circolo degli Artisti e alla «Promotrice» di Torino; poi a Livorno, Milano, Roma, Pietroburgo e Parigi. Nel 1903 è stato invitato alla V° Biennale Internazionale di Venezia, vi tornerà per cinque volte. Si è dedicato anche al paesaggio, recandosi con l’amico e compagno di studio Felice Carena a dipingere nei pressi dell’alta valle di Usseglio. Il 1904 ha segnato una svolta nella vita di Cesare Ferro Milone: il pittore è stato invitato a Bangkok per decorare il Palazzo Reale, precedendo di pochi anni l’arrivo di Galileo Chini. Qui l’artista realizza gli affreschi di alcune sale, dipinti con scene mitologiche locali e una serie di disegni per servizi da tavola in porcellana e il conio di alcune monete. Il soggiorno in Siam, che si è protratto fino al 1907, gli ha permesso di eseguire numerosissimi bozzetti, disegni, acquerelli caratterizzati da un’intensa policromia e da inserimenti di lamine d’oro. Nel 1911 le sue opere sono state esposte alla Mostra siamese presso l’«Esposizione Internazionale delle industrie e del lavoro in Torino». Cesare Ferro Milone è tornato in Siam nel 1923 per decorare il principesco Palazzo Norashing di Bangkok. Ha realizzato, inoltre, i ritratti delle ballerine di corte e il ritratto della regina madre «Swang Wedona».
Durante la Prima Guerra Mondiale, nonostante la partecipazione al conflitto come tenente, ha continuato a lavorare. Nel dopoguerra, Ferro ha proseguito l’attività ritrattistica: la moglie, Andreina Gritti che ha sposato nel 1920, è tra i suoi soggetti preferiti. Ha affrescato la cappella Riccardi Candiani a Neive (Cuneo) e partecipato al concorso per la decorazione di un salone di Palazzo Madama a Torino, mai messo in opera, e alla decorazione del salone del Palazzo Comunale di Imperia. Nel frattempo ha realizzato una serie di piccoli affreschi dimostrativi per gli allievi dell’Accademia e la «Deposizione» per la Cappella Abate di Vaglio Pettinengo (Biella).
Ha esposto al Salon parigino del 1904, Esposizione di Belle Arti di Brera (Milano), Esposizione di Belle Arti di Parma, Promotrice delle Belle Arti di Torino, Circolo degli Artisti di Torino, Quadriennale di Torino, Biennale Internazionale di Venezia, I° Esposizione Biennale Nazionale d’Arte della Città di Napoli, Terza Biennale Romana.
Muore a Torino il 15 marzo 1934; è sepolto a Usseglio.
LE SEDI ESPOSITIVE
PINACOTECA DELL’ACCADEMIA ALBERTINA
Negli spazi espositivi della Pinacoteca dell’Accademia, viene proposto un itinerario che dall’«Autoritratto» del 1915 al «Ritratto della Signorina Mariuccia Chessa» (1913), dal «Ritratto della contessa Tounon» (1919) alla «Signora con il cappellino» offre un panorama della pittura di Cesare Ferro Milone. Accanto si notano «Nudi (composizione allegorica)» (1929), «Autunno a Cobello» (1912), «Ritratto di signora» (1903) e sculture, incisioni, immagini del Siam, fotografie e un innovativo intervento creativo degli allievi di Scenografia dell’Accademia Albertina del corso 2017/2018.
MUSEO DI ARTI DECORATIVE ACCORSI-OMETTO
Al Museo Accorsi-Ometto, si possono ammirare, oltre all’«Autoritratto» eseguito per il Circolo degli Artisti (ora nella collezione della Società Baroncelli 98), una serie di dipinti incentrata sull’intimità della vita familiare in cui vengono colti gesti quotidiani di particolare tenerezza come «L’ora del bagno» 1921 e «I primi passi» 1923 oppure amorevoli ritratti della moglie e dei figli, come «La mamma e Checco» 1928, «La famiglia» 1930 e «Ritratto di famiglia. Il cesto degli aranci (o La mamma, Checco e Marco)» 1932.
L’esposizione è arricchita da miniature su avorio, progetti e disegni di oggetti per il Re del Siam, vestiti di manifattura siamese, monete, fotografie storiche, dipinti che illustrano la stagione di Ferro Milone in Siam: «Me Ciani ballerina della Regina» e «Interno del Tempio Reale Wat Phra Keo a Bangkok».
MUSEO CIVICO ALPINO «ARNALDO TAZZETTI», USSEGLIO (TORINO)
Nelle collezioni del Museo Civico Alpino «Arnaldo Tazzetti» di Usseglio sono presenti, di Cesare Ferro Milone, «Portatori di slitte», «Deposizione», disegno preparatorio per l’affresco della cappella di Vaglio Pettinengo, «Le tre Marie» (oggi visibile presso la Cappella della famiglia Ferro sita nel Cimitero di Usseglio) e «Testa di bambino» in plastilina. In mostra si possono vedere delle tavole affresco portatili, gli studi per l’affresco della Cappella di Neive e per l’affresco di Imperia. E ancora piacevoli paesaggi montani, disegni, fotografie e decorazioni ad affresco secco eseguite in Siam.
La mostra costituisce un momento di studio e di riflessione intorno alla produzione artistica di Cesare Ferro Milone e intende far riscoprire questo affascinante «Maestro dell’Accademia Albertina».
BIBLIOTECA NAZIONALE: ANTONIO SAPORITO, IDEE SPAZIALI E MUTAZIONI D’ACCIAIO
dal 9 al 30 giugno 2018
inaugurazione, sabato 9 giugno 2018 dalle ore 18
Il 9 giugno 2018 alle ore 18, si inaugura una grande antologica alla Biblioteca Nazionale di Torino curata da Italia arte e Museo MIIT, dedicata al percorso artistico di Antonio Saporito, importante artista contemporaneo allievo del grande Lucio Fontana. Fino al 30 giugno sono in esposizione circa 115 opere tra le più rappresentative della lunga carriera artistica del pittore scultore contemporaneo, opere che abbracciano buona parte dei temi del suo Curriculum artistico per una grande mostra personale del Maestro Antonio Saporito.“Idee spaziali” perché le opere di Antonio Saporito sono improntate sullo spazialismo, l’astratto nello spazialismo in relazione al futuro, una ricerca artistica che sceglie la via dell’astrazione utilizzando materiali metallici. “Mutazioni d’acciaio” perché si tratta di lastre di acciaio prodotte con pigmenti colorati particolari ed unici, che rendono protagonista la colorazione, che muta in relazione alla posizione da cui il quadro viene visto. Un quadro diverso ogni volta, soprattutto nei colori.
“Nel periodo che ho conosciuto il maestro Lucio Fontana non faceva ancora i tagli ma punzonature a mano libera. Era ciò che più mi lasciava incuriosito e mi domandavo quale era il significato. Pur stando lì, vicino a lui, guardavo incredulo e pensieroso, ma le sue parole mi tranquillizzavano, spiegandomi in parte ciò che tutti sappiamo del suo modo di fare arte e della sua astrazione. Tutto questo, ancora oggi, dopo più di 50 anni, mi da emozione. E proprio in quei momenti è iniziata la svolta della mia vita artistica, nel mondo della ricerca e della personalizzazione della mia arte.
Dopo vari tentativi di lavoro su vetri cattedrali incisi a fuoco e grotte vulcaniche le acque forti, il tema delle spirali con rame, la serie delle penne e il figurativo ad olio su tela sono arrivato a sperimentare ciò che mi aveva svelato il maestro Lucio Fontana spiegandomi l’astrazione spaziale. Tutto questo mi ha condotto al tema principale che io produco con l’acciaio, l’alluminio e il piombo.” Alla presenza di importanti personaggi del mondo dell’arte, della cultura e delle Istituzioni Regionali e Comunali verrà presentato anche il Nuovo Catalogo 2018, andato in stampa in questi giorni.
Orari: dal lunedì al venerdì: 10-18; sabato 10-13; Info: 347.1253649
TORINO, PALAZZO MADAMA: SOFFITTI DIPINTI GOTICI NEL PIEMONTE MERIDIONALE
Ultima conferenza del ciclo dedicato alla mostra Carlo Magno va alla guerra
Incontro con Giovanni Donato
Mercoledì 6 Giugno 2018
ore 17.00
Palazzo Madama – Gran Salone dei Ricevimenti
Piazza Castello – Torino
In occasione della mostra Carlo Magno va alla guerra, Palazzo Madama propone mercoledì 6 giugno 2018 alle ore 17.00 un incontro con lo storico dell’arte Giovanni Donato, che illustra il ricco patrimonio piemontese dei soffitti dipinti all’interno di castelli e palazzi cittadini. È oggi possibile ricostruire la cultura cavalleresca e profana dei ceti dirigenti piemontesi del 1300 proprio grazie al recupero di questi soffitti, che raffigurano tornei, animali esotici e fantastici, scene cortesi, stemmi. Si tratta di un patrimonio ingente ma assai poco studiato, sia per la difficoltà di accesso ai materiali, sia per una disattenzione della ricerca ufficiale, che lo ha considerato arredo “minore” e di interesse principalmente storico-araldico e di costume. In realtà, oltre a costituire per la sua dimensione di documento pubblico-privato un’inestimabile fonte di studio della cultura dell’epoca, riveste anche un’importanza squisitamente estetica e tecnica.
Una serie di fortunati ritrovamenti degli ultimi decenni ha rivoluzionato la datazione dei più antichi soffitti conosciuti, anticipandone di molto la cronologia, specie nel Piemonte meridionale, in città di cultura angioina come Asti e Alba.
Giovanni Donato è uno storico dell’arte medievista e ha insegnato a lungo nei licei statali. Ha lavorato per la Fondazione Torino Musei (Borgo Medievale di Torino) e presso la Soprintendenza per i Beni storici e artistici del Piemonte. Studioso del medioevo e del rinascimento piemontese, ha partecipato a diversi progetti di ricerca e si è segnalato per una serie di pubblicazioni su temi di scultura, architettura e arti applicate, con particolare riferimento alla civiltà della terracotta e al patrimonio dei soffitti dipinti.
Ingresso libero fino a esaurimento posti
LAURA VIALE CON SCATTI FOTOGRAFICI E UNA SCULTURA IN PVC
A cinque anni dalla mostra al PAV – Parco Arte Vivente, Laura Viale ritorna ad esporre a Torino, con una personale intitolata «Di là fioriscono carote selvagge», allestita presso Ghost Space, in via Mazzini 39.
In questo studio e spazio espositivo, Diego Scroppo ospita le sperimentazioni e le esperienze degli amici artisti come la Viale. E la mostra, accompagnata da un testo critico di Francesca Comisso, è caratterizzata da due grandi stampe fotografiche e una scultura in PVC trasparente(tagliato a getto d’acqua), con immagini e forme che emergono dall’oscurità, dal profondo e suggestivo buio della notte.
Vi è, quindi, nella ricerca della Viale una puntuale resa del soggetto, sia questo un frammento di paesaggio illuminato da una semplice torcia o una articolata sovrapposizione di scatti fotografici.
L’esposizione si sviluppa secondo una visione d’insieme, in cui l’installazione-scultura a parete «Temporary branches», i «rami temporanei», esprime e «dà forma al paesaggio elettronico» che ci circonda tra realtà e poesia.
Angelo Mistrangelo
Apertura al pubblico da giovedì 31 maggio a sabato 30 giugno, orario:gio.- sab.16-20. Info:www.atitolo.it, sino al 30 giugno.
RIFUGIO TOESCA: IL BESTIARIO DI GIADA GAIOTTO
Si può dire con sicurezza che Giada fin da piccola abbia osservato il mondo animale con l’occhio della pittrice: non era l’esatta anatomia dell’animale quanto la sua espressione, la “grimace” che sapeva rendere con facilità. Osservare animali e disegnarli. A portata di mano macchina fotografica e soprattutto tanti fogli di carta. L’Istituto d’Arte e poi l’Accademia Albertina di Belle Arti hanno arricchito il percorso dedicato alla pittura. Il cavallo arabo, grande passione, ha offerto soggetti pittorici a tutto il Triennio poi, nel Biennio di specializzazione, Giada è arrivata a elaborare un suo modo particolare di ritrarre anche le persone, definito innovativo dal critico d’arte Luca Beatrice. Nello stesso tempo continua a ritrarre anche i nostri “padroni” di casa a quattro zampe: cani, ma soprattutto gatti che dipinge divertendosi anche a creare storie che li legano in una strana e buffa genealogia. La bellezza del lupo è conquista nuova, frutto di una riflessione ecologica che scopre come ogni essere abbia un suo ruolo specifico nella natura e come non esistano animali cattivi o buoni. La mostra di lupi dipinti da lei sta girando dal 2012 i Parchi italiani proprio con questo obiettivo.
Dal 2012 la mostra “I lupi di Giada” è ospite di Parchi Nazionali italiani, ora sale al RIFUGIO TOESCA dove resterà dal 2 giugno al 25 luglio 2018. Giada Gaiotto si propone di avvicinare il pubblico al selvaggio amico delle nostre montagne dove non esistono animali buoni o cattivi.
PINACOTECA ALBERTINA: PROROGATA FINO AL 10 GIUGNO “FRIDA KAHLO E MACONDO NELLE FOTOGRAFIE DI LEO MATIZ”
Dato l’ottimo successo di pubblico, viene prorogata fino al 10 giugno 2018 la mostra Frida Kahlo e Macondo nelle fotografie di Leo Matiz visitabile presso la Pinacoteca dell’Accademia Albertina di Belle Arti di Torino
A cura di Arminda Massarelli e con la collaborazione di Alejandra Matiz, la mostra raccoglie due momenti della grande attività del fotografo colombiano Leo Matiz (1917-1998). Un ritratto inedito della grande pittrice messicana Frida Kahlo nei primi anni quaranta nella casa Azul di Coyocan, a Città del Messico, che restituiscono un’atmosfera d’ambiente, di natura e di cultura che fu di quella casa. Dalla regione di Aracataca in Colombia, dove il fotografo nacque, (luogo poi traslato da Gabriel Garcia Marquez con il nome di Macondo), provengono oltre 70 immagini, in un intreccio mirabile di paesaggi di luce, di gente al lavoro, di venditori, di volti unici, che si sintetizzano nell’immagine del pescatore che lancia la rete, capolavoro assoluto di Leo Matiz e manifesto poetico di tutta la sua arte fotografica.
ROMANO CANAVESE: “SGUARDI DAL ‘900”, RITRATTI DI DONNE AL JARDIN FLEURI
17 giugno- 16 settembre
Domenica 17 giugno alle ore 17 il ristorante caffetteria liberty Le Jardin Fleuri di Romano Canavese (To), in via Santa Teresina 25, inaugurerà la splendida mostra pittorica con ritratti di donne “Sguardi dal ‘900” di Elio Pastore, che sarà ospitata fino al 16 settembre.
Elio Pastore, nativo di Torino e residente a Giaveno, ha un percorso che inizia con l’arte digitale per poi comprendere anche tecniche classiche e miste.
Negli ultimi anni si è dedicato, in prevalenza, a realizzare ritratti e figure femminili legati al periodo Liberty e alla Belle Epoque.
In circa 25 anni di attività, ha realizzato oltre 130 mostre in Italia e all’estero. Una sua opera è stata pubblicata sull’“Enciclopedia Treccani dei ragazzi” e una trentina di quadri sono stati scelti come copertina per libri e riviste; le sue opere sono inserite in collezioni pubbliche e private.
Di lui dice la critica d’arte Paola Simona Tesio: “Nelle opere di Elio Pastore il tempo esiste eternamente, sospeso, immortale. Si percepisce la grazia dei tratti rinascimentali e si odono assonanze preraffaellite, assieme allo splendore del Liberty”.
I ritratti, ricchi di pathos e di aura, che verranno proposti a Romano sono, come afferma lo stesso artista: “Sguardi dal Novecento, ma le espressioni di quei volti ci parlano ancora. Quei visi, ormai scomparsi, sanno suscitare profonde emozioni divenendo volti senza tempo, qualcosa di sospeso e universale”.
La mostra si inserisce nella volontà del Jardin Fleuri di accogliere sempre nuove iniziative legate in qualche modo al Liberty da proporre ai suoi ospiti, anche avviando scambi e collaborazioni con il territorio o con artisti o realtà interessanti.
L’allestimento, eccezionalmente presentato nel corridoio degli Iris, accanto a mobili, posateria e piatti raffinati, conferma la volontà del locale di voler essere una finestra sul passato pur conservando un’anima viva e vitale che guarda alla contemporaneità.
L’ artista sarà presente all’ apertura della mostra, domenica 17 alle ore 17. La mostra sarà poi visitabile negli orari di apertura del locale (sabato e domenica aperto dalle 10 alle 20 e da mercoledì a sabato ingresso riservato a chi cenerà presso il locale), fino al 16 settembre 2018.
Per informazioni e prenotazioni scrivete a prenotazionilejardinfleuri@gmail.com o telefonate al 0125 861054. Sito internet www.lejardinfleurigustiliberty.com. Sito dell’artista www.eliopastore.it.
BUSCA: MURGIA E ARROGALLA NEL SECONDO APPUNTAMENTO DI CARTE DA DECIFRARE AL ROCCOLO
Prosegue sabato 9 giugno a Busca la rassegna della Fondazione Artea che sposa letteratura e musica
Sabato 9 giugno, dalle 18.30 alle 20, la terrazza del Parco del Roccolo di Busca (Strada Romantica 17) ospita il secondo appuntamento di “Carte da decifrare”, la rassegna di letteratura e musica ideata e organizzata dalla Fondazione Artea, in collaborazione con il Salone Internazionale del Libro, il Circolo dei Lettori e sostenuta da Piemonte dal Vivo, Comune di Busca, Associazione Castello del Roccolo, con il contributo della Fondazione CRC. “Sorella di re”, questo il titolo della seconda serata, vedrà come protagonisti la scrittrice Michela Murgia e il compositore Francesco Medda, in arte Arrogalla. Per informazioni e aggiornamenti sulla rassegna consultare: www.fondazioneartea.org, www.castellodelroccolo.it, www.piemontedalvivo.it. Il costo d’ingresso è di 10 € per il biglietto intero e 5 € per il ridotto (0-14 anni). È possibile l’acquisto on line e nei punti di prevendita consultabili sul sito www.vivaticket.it. Nelle sere di spettacolo la biglietteria è aperta presso il Castello del Roccolo dalle ore 17.30. (On line e nei punti di prevendita sarà applicata una maggiorazione).
Carte da decifrare, titolo preso a prestito da una canzone di Ivano Fossati, esprime l’idea guida della rassegna: uno scrittore e un musicista vengono messi a confronto, lasciando loro “carta bianca” nell’interpretare la sfida di «decifrare» un testo letterario, utilizzando musica e parole. In questo secondo appuntamento, Michela Murgia e Francesco Medda presenteranno per la prima volta una performance tratta da un racconto inedito della scrittrice intitolato “Sorella di Re” in cui le parole del Premio Campiello 2010 si intrecceranno alle sonorità “dub” create appositamente dal musicista e compositore.
Carte da decifrare proseguirà nel mese di giugno, sempre con il Parco del Castello a fare da cornice, con altri due appuntamenti: sabato 16 giugno Giancarlo De Cataldo e Danilo Rea in “L’agente del caos” porteranno in scena l’ultima fatica dello scrittore di “Romanzo Criminale” e “Suburra” insieme alle improvvisazioni musicali dell’ecclettico pianista jazz di fama internazionale. Nell’ultimo appuntamento di sabato 23 giugno lo scrittore premio Strega Paolo Giordano con la performance elettroacustica dei compositori di colonne sonore Minus&Plus Giorgio Ferrero e Rodolfo Mongitore presenteranno un viaggio di parole e musica attraverso i romanzi di Paolo Giordano a partire dal suo ultimo lavoro “Divorare il cielo”.
Le perfomance saranno precedute, dalle ore 14.30 alle 17, da visite guidate al Castello del Roccolo (ingresso a pagamento – info 349 5094696, info@castellodelroccolo.it), così da offrire al pubblico la possibilità di passare una mezza giornata immersi nella natura, nella storia, nella letteratura e nella musica d’autore. In caso di maltempo gli spettacoli della rassegna si terranno al Cinema Lux di Via Luigi Cadorna, 46 a Busca.
A CARIGNANO L’ESTEMPORANEA C.E.D.A.S.
Tradizionale appuntamento degli artisti della Sezione Arti Figurative CEDAS alla manifestazione annuale dell’estemporanea che quest’anno si svolge a Carignano. I pittori si cimenteranno in mattinata nella realizzazione di opere rappresentanti scorci significativi della città. Nel pomeriggio dello stesso giorno le opere saranno esposte nel salone dell’ex palazzo comunale di piazza San Giovanni, dove resteranno in mostra fino al 10 giugno con orario sabato e domenica 10-12 e 15-18. La manifestazione di sabato 26 prevede la consegna delle opere alle ore 15: saranno valutate dai noti critici d’arte Gian Giorgio Massara e Angelo Mistrangelo. Alle ore 17 avverrà la premiazione delle opere meritevoli, nella sala consigliare del municipio di via Frichieri 13. A questa estemporanea e rassegna collettiva parteciperanno numerosi pittori del Cedas; sia coloro i quali frequentano i corsi di pittura proposti dalla sezione Arti Figurative sia i soci che hanno già maturato professionalità e che hanno partecipato ad esposizioni personali, collettive e concorsi, anche di livello, e che hanno risposto all’invito a questa manifestazione.. Il Cedas è un’Associazione che promuove e coordina iniziative ed attività culturali, ricreative e sportive per l’impiego del tempo libero dei dipendenti (e loro familiari) di Fca – CNH Industrial. Nell’ambito delle attività del Centro culturale rientra la Sezione delle Arti Figurative che si propone di esaltare l’attività artistica che appassiona un numero sempre maggiore di soci promuovendone la conoscenza ed il perfezionamento delle tecniche pittoriche attraverso corsi, mostre, manifestazioni varie.
Estemporanea e concorso “2018 Anno europeo del patrimonio culturale”.
Salone ex palazzo comunale di piazza S. Giovanni
Dal 27 maggio fino al 10 giugno 2018
Orario: sabato e domenica 10-12, 15-18.
Per informazioni: 339 3916450 – Giorgio Viotto – www.fiatcares.com/cedas
Nella sala del consiglio nell’ex palazzo comunale di Carignano, si è riunita alle ore 15 la commissione giudicatrice del concorso di pittura Estemporanea e del relativo concorso “2018 anno europeo del Patrimonio Culturale”, composta dal Presidente Angelo Mistrangelo (giornalista e critico d’arte), Gian Giorgio Massara (critico d’arte), Domenico Dattilo (docente corsi di modellato/scultura), Marco Piva (docente corsi di disegno), Giorgio Viotto (Delegato Arti Figurative) come segretario, che ha preso visione delle opere dell’estemporanea e quelle relative al concorso “2018 anno europeo del Patrimonio Culturale” per un totale di 54 lavori
Dopo attenta analisi sono stati assegnati i seguenti premi:
PREMIO CONCORSO
1° premio Gisella Scarzello
2° premio Carla Bovi
3° premio Claudio Pellegrino
Segnalato Alfredo Negro
Segnalato Brunella Viscardi
Segnalato Rosa Saragaglia
Premio speciale Giuria Marisa Manis
ESTEMPORANEA
PITTURA AD OLIO
1° premio Adriano Daidone
2° premio Giangiorgio Zacà
Segnalato Laura Rodino
Segnalato Maria Beatrice Epifanio
ACQUERELLO
1° premio Grazietta Garzena
2° premio Antonio Costantin
3° premio Mario Chieppa
Segnalato Donata Magario
Segnalato Renzo Musso
Segnalato Giacomo Sodaro
GRAFICA/MISTE
1° premio Sara Li Gregni
Segnalato Baroncelli Giuseppe
SPECIALI
Premio speciale Giuria Alessia Crivellari
Premio comune di Carignano Anna Maria Gianguzzo
I lavori della commissione si concludono alle 17,00 e successivamente si è proceduto alla
premiazione nella sala del Consiglio Comunale con la partecipazione dell’assessore alla cultura
Miranda Feraudo.
La Giuria ringrazia il Comune di Carignano per l’ospitalità, per la disponibilità e
l’accoglienza, ed i pittori per la partecipazione.
Firmato
- Mistrangelo, G. Massara, D. Dattilo, M. Piva, G. Viotto
MONCALIERI, CONFERENZA SUL REAL COLLEGIO CARLO ALBERTO
Mercoledì 6 giugno 2018 ore 17,30
Biblioteca civica “A. Arduino” – Via Cavour, 31 – Moncalieri
Conferenza di Gustavo Mola di Nomaglio
Regole ferree, vita dura, futuro grande
Il Real Collegio Carlo Alberto
e la formazione dei ceti dirigenti tra antico regime ed età contemporanea
Interviene l’Assessore alla Cultura della Città di Moncalieri, Laura Pompeo
Tra le eccellenze che hanno reso celebre il nome di Moncalieri, non solo in Italia, ebbe un ruolo speciale il Real Collegio Carlo Alberto, fondato nel 1838 per volere del sovrano al nome del quale fu dedicato. Il Collegio fu un polo d’attrazione che per oltre un secolo fece di Moncalieri la sede dei giovani appartenenti a molte tra le più importanti famiglie della nobiltà e dell’alta borghesia italiana e di alcune note famiglie straniere. Al contrario della vulgata secondo cui i nobili vivevano tra agi e mollezze, la formazione e l’impegno richiesti agli allievi erano durissimi. Se ne parlerà durante l’incontro, anche analizzando regolamenti, programmi di studio, testimonianze inedite. Grazie a una formazione culturale e morale eccellente, uomini dal carattere temprato senza troppi complimenti furono presto pronti, per le sfide a cui il Piemonte e l’Italia si stavano preparando. Alle porte vi erano il Risorgimento, la conquista dell’unità e della libertà sotto la guida del Piemonte e la successiva forte crescita del paese, destinato a divenire ben presto una delle maggiori potenze mondiali (oggi troppo sottovalutata). L’inserimento “automatico” degli allievi in un fitto ed esteso reticolo di relazioni sociali contribuì non solo alla loro personale affermazione ma anche a creare una classe dirigente coesa e capace di lavorare con spirito di squadra e di servizio per l’affermazione e benessere della nazione. Lo spirito di sacrificio trasmesso agli allievi non fu meno vivo: tra essi si contarono, nelle guerre che l’Italia dovette sostenere, numerosi caduti, feriti e decorati al Valor Militare. Il loro nome e vicende, soprattutto nel momento in cui ci si avvia alla conclusione delle celebrazioni centenarie della prima guerra mondiale, non potrebbe non essere oggetto di rievocazioni e di un ricordo.
PINACOTECA AGNELLI: APRIRE LE COLLEZIONI PRIVATE, IL CASO DELLA FAMIGLIA BORROMEO
Introduzione: Marcella Pralormo, Pinacoteca Agnelli. Partecipano: Lorena Barale, Archivio Borromeo; Anna Mastromartino, Dipartimento di Giurisprudenza dell’Università di Torino
In occasione di ARCHIVISSIMA, il primo Festival degli Archivi, mercoledì 6 giugno alle 18.00, la Pinacoteca Giovanni e Marella Agnelli ha il piacere di ospitare un dialogo che indaga il confine tra Memoria e Diritto, tra l’intervento pubblico e l’azione del privato. Marcella Pralormo, Direttrice della Pinacoteca Agnelli, introduce l’incontro in cui intervengono Lorena Barale, archivista dell’Archivio Borromeo dell’Isola Bella e Anna Mastromartino del Dipartimento di Giurisprudenza dell’Università di Torino. Quando si ha a che fare con tracce del passato, il confine che divide la sfera privata da quella pubblica può divenire labile e non raramente può dare origine a contrasti. Così accade in corrispondenza di collezioni, archivi, patrimoni di famiglie che hanno lasciato un segno nella storia dei luoghi in cui hanno abitato. Appare inevitabile la tensione tra le prerogative che il diritto di proprietà, da una parte, assicura e la funzione memoriale che, dall’altra, i poteri pubblici sono chiamati a svolgere a favore delle generazioni a venire. L’idea del patrimonio familiare, su cui esercitare atti di disposizione in quanto all’uso, all’organizzazione e conservazione, al fine, alla destinazione e allo sfruttamento, può effettivamente non coincidere con la prospettiva del diritto pubblico, volta a preservare il passato con l’intento di leggere il presente e dare un senso al futuro della collettività. Emerge quindi la necessità di riflettere su questi aspetti, nel tentativo di individuare possibili punti di contatto al di là di quelli di frizione, per arrivare ad un’efficace azione condivisa che punti ad avvicinare il piano privato e il piano pubblico.