PIEMONTE ARTE: DIVISIONISMO A NOVARA, PALAZZO REALE, PECORINI, RIVOLI…
coordinamento redazionale: Angelo Mistrangelo
DIVISIONISMO A NOVARA
Prosegue con successo la mostra al Castello visconteo sforzesco
Lo scorso 23 novembre è stata inaugurata a Novara, presso il Castello visconteo sforzesco, piazza Martiri della Libertà, la grande mostra “Divisionismo. La rivoluzione della luce” che proseguirà fino al 5 aprile 2020 (orari: martedì-domenica 10,00-19,00 con chiusura della biglietteria alle 18,30; aperture straordinarie: mercoledì 1, lunedì 6 e mercoledì 22 gennaio 2020). La rassegna, che sta riscuotendo un buon successo di visitatori (nelle foto opere in mostra), è giustamente definita “grande” per il numero ma soprattutto per la qualità delle opere presentate; ha infatti l’ambizione di essere la più importante mostra dedicata al Divisionismo realizzata negli ultimi anni. L’esposizione è incentrata sul Divisionismo lombardo-piemontese. Il movimento divisionista nasce dall’idea che lo studio dell’ottica, che ha rivoluzionato il concetto di colore, debba determinare la tecnica del pittore moderno. Il Divisionismo si sviluppa nel Nord Italia anche grazie al sostegno di Vittore Grubicy de Dragon, mercante d’arte, critico, pubblicista e pittore, che gestisce, con il fratello Alberto, dal 1876 una galleria d’arte a Milano. E’ Vittore Grubicy a diffondere tra i pittori che frequentano la sua galleria il “verbo” del movimento: la sostituzione della miscela dei colori tradizionalmente ottenuta sulla tavolozza con il diretto accostamento dei toni complementari sulla tela da dipingere. A distanza l’occhio dello spettatore ricompone automaticamente le pennellate staccate, di colore diverso, in una sola complessiva sintesi tonale di particolare luminosità. L’opera è quindi letta e percepita attraverso un fenomeno ottico, che, in quei tempi, era stato analizzato con grande scrupolo a seguito dell’affermazione della fotografia. La mostra novarese che comprende circa 70 opere, per lo più di grandi dimensioni, si apre con un grande dipinto di Gaetano Previati: “Maternità” (1890-1891) che, essendo collocato a piano terreno, si può ammirare gratuitamente senza acquistare il biglietto, che consente invece l’accesso alle otto sale della mostra al piano superiore. L’opera che è una reinterpretazione in chiave laica della del tema della Madonna col bambino e riuniva Divisionismo e Simbolismo suscitò scandalo alla I Triennale di Brera, ove fu presentata. Le prime due sale sono un prologo al nucleo centrale della rassegna e propongono lavori in alcuni casi precedenti al Divisionismo, anche se ne costituiscono la premessa ideologica e tecnica. Nella prima sala troviamo in particolare i lavori degli artisti della galleria Grubicy. Troviamo quindi Tranquillo Cremona, Daniele Ranzoni, Giuseppe Pellizza da Volpedo, Angelo Morbelli, Gaetano Previati, Emilio Longoni, Vittore Grubicy, Giovanni Segantini. La seconda sala, dal titolo “La I Triennale di Brera. Uscita ufficiale del Divisionismo italiano” propone opere presentate a quella Triennale già divisioniste, oppure di artisti che sarebbero arrivati alla nuova tecnica poco dopo. Possiamo quindi vedere opere di Segantini, Morbelli, Pellizza, Longoni, Giovanni Sottocornola e Vittore Grubicy. La terza sala è dedicata all’affermarsi del Divisionismo, con opere di Segantini, Fornara, Longoni, Nomellini, Ciolina, Morbelli, Grubicy e Sottocornola. La quarta sala è interamente dedicata a Pellizza da Volpedo e alla sua produzione. La quinta sala, come dal titolo “Il colore della neve”, approfondisce il soggetto “neve” attraverso la proposta di diversi artisti nei loro tipici stili: da Segantini a Fornara e da Cesare Maggi a Morbelli, Matteo Olivero, Pellizza e Tominetti. La sala Sei “Previati verso il sogno” propone ovviamente alcuni magnifici lavori dell’artista. Segantini caratterizza invece la sala Sette con sette suoi disegni. La sala Otto infine è dedicata a “Il nuovo secolo. Gli sviluppi del Divisionismo” e chiude l’esposizione con opere di Longoni, Morbelli, Nomellini, Fornara, oltre ad autori meno noti come Angelo Barabino, Carlo Cressini, Cesare Maggi, Filiberto Minozzi e Matteo Olivero. Da ricordare in particolare le grandi e splendide tele: “Baci di Sole” (1908) e “Sole e brina” (1905-1910) di Nomellini. Un catalogo scientifico accompagna l’esposizione curato, così come l’esposizione, da Annie-Paule Quinsac, con schede biografiche degli artisti e schede critiche delle singole opere affidate agli specialisti di riferimento, oltre ad apparati bibliografici ed espositivi.
Enzo De Paoli
UN SEGNO-COLORE PER RICORDARE EMI PECORINI
Un intenso segno-colore accompagna l’immagine di Emilia (Emi) Pecorini, scomparsa il 27 dicembre, mentre esprime la pulsante energia dell’artista nata a Carrara il 29 aprile del 1954, che nel 1985 ha esordito a Torino con una personale alla Galleria Guido Carbone. Un percorso, il suo, che appartiene alla cultura visiva del secondo Novecento e dei primi vent’anni del nuovo Millennio, segnato da una misura creativa legata al fluire rapido, incisivo, vibrante della linea che definisce opere come «Spiritelli», «Verde matto» e «Nespola» esposte nelle sale della Galleria Salzano di piazza Carignano 2. Ed è proprio Giancarlo Salzano (Brennero 1939-Torino 2012) l’artefice della stagione di Emi Pecorini, il punto di riferimento per l’Italia della sua esperienza, il gallerista intellettuale che proponeva mostre tra ricerca e sperimentazione, tra la tensione espressiva di Carol Rama e la poetica di Horiki Katsutomi e Sandro De Alexandris. In questa dimensione propositiva, si coglie il senso di una pittura – ha detto Emi – che «richiede sempre tempo e passione (…) tutto quello che fai resta, come nell’esistenza delle persone. Dove passi lasci un segno». Un segno che è testimonianza del suo cammino all’interno dell’arte contemporanea, di una «scrittura» in cui «Quello che mi piace – ha scritto Marco Vallora- è che dopo i suoi primi intrigatissimi disegni-cancellati, gremiti di segni e di geroglifici, lei continui a versare i suoi intensi e sbaragliati rigurgiti di pittura…». Disegni, graffiti, segni, concorrono a creare quell’universo di sensazioni, di insinuanti emozioni, di rivelazioni che hanno caratterizzato la sua attività con le personali alla «Salzano», al Palazzo Ducale di Sassari e Palazzo IRV a Torino, sino allo Studio Bibi Gramaglia, dove il progetto espositivo ha visto la partecipazione di Ugo Bruno, Giancarlo Salzano e Bibi Gramaglia. Un percorso, quindi, arricchito dagli inviti alle collettive presso lo Studio Corrado Levi di Milano, la Galleria d’Arte ES di Pinerolo e a Madrid e Palma de Maiorca. Esposizioni che hanno richiamato, in anni recenti, l’attenzione dei critici Olga Gambari, Piergiorgio Dragone e Dario Trento, del fotografo Roberto Goffi e degli artisti che frequentavano la Galleria Salzano: da Mario D’Adda a Gianni del Bue, da Lea Gyarmati e Francesco Franco a Giorgio Griffa e Gino Gorza. E con loro si ricordano i lavori di Giorgio de Silva, Gigliola Carretti, Lucia Nazzaro, Adriano Campisi, Marina Sasso, Renato Alpegiani, Alma Zoppegni, Beppe Graneris, Dino Arnese e Carlo Viano. Emerge da queste personalità il clima culturale di una città aperta a nuovi linguaggi e soluzioni espressive, di uno spazio dove Emi Pecorini ha trasmesso, di volta in volta, interiori inquietudini, riflessioni e intuizioni attraverso la scansione di un segno dirompente.
Angelo Mistrangelo
CASTELLO DI RIVOLI E COLLEZIONE CERRUTI: APERTURA STRAORDINARIA A CAPODANNO
Mercoledì 1° gennaio 2020 il Castello di Rivoli sarà straordinariamente aperto al pubblico dalle ore 14 alle 19 con regolare biglietto di ingresso e i visitatori avranno l’opportunità di essere accolti e accompagnati in visita dal Presidente del Museo Fiorenzo Alfieri e dal Direttore Carolyn Christov-Bakargiev. Alle ore 15 il Presidente e il Direttore accompagneranno il pubblico in visita alla mostra Michael Rakowitz. Legatura imperfetta e alle ore 17 alla scoperta dei capolavori della Collezione permanente. Oltre alla Collezione permanente e alle opere realizzate da artisti contemporanei in omaggio alla Collezione Cerruti allestite nelle sale al primo piano del Museo, il pubblico potrà visitare le mostre D’après Leonardo (fino al 5 gennaio), Michael Rakowitz. Legatura Imperfetta (fino al 19 gennaio), CRRI / Dena Archives, Claudia Comte. Come crescere e avere sempre la stessa forma e Pedro Neves Marques. Becoming Male in the Middle Ages (fino al 23 febbraio). Per celebrare la ricorrenza del compleanno di Francesco Federico Cerruti, il 1° gennaio anche la Collezione Cerruti aprirà eccezionalmente le proprie sale a un piccolo gruppo di visitatori che saranno accolti e condotti in visita da Annalisa Polesello Ferrari. Tra memorie, ricordi e aneddoti, Annalisa Polesello Ferrari – che per oltre 30 anni a partire dal 1983 è stata fidata assistente del Ragionier Francesco Federico Cerruti – nel corso della visita ricostruirà la storia della straordinaria Collezione e la provenienza dei capolavori dei principali artisti al mondo, dalle opere di Segna di Bonaventura, Agnolo Gaddi e Pontormo fino a quelle di Renoir, Modigliani, Klee, Boccioni, Balla, Magritte, per arrivare a Bacon, Burri, Warhol, De Dominicis e Paolini. Durante l’incontro, Annalisa Polesello Ferrari rievocherà anche le fastose cene che il Ragionier Cerruti era solito offrire a una ristretta cerchia di amici la sera del 31 dicembre per celebrare il Capodanno ma anche il suo compleanno il 1° gennaio. La visita guidata, che si terrà alle ore 14.15 e avrà una durata di 2 ore, è riservata a un numero massimo di 15 persone ed è prenotabile sul sito web https://www.castellodirivoli.org/tickets# , al costo di € 44,50 a persona.
Mercoledì 1° gennaio sarà inoltre attivo il servizio navetta Rivoli Express con partenze da Torino alle ore 14.30 e 17.00 e partenze dal Castello di Rivoli alle ore 15.30 e 19.15.
MOSTRA DI GIACOMO DE VITO
PALAZZO REALE, MOSTRE E VISITE GUIDATE
In occasione delle festività natalizie, grazie alla collaborazione tra i Musei Reali e Piatino Pianoforti dal 1910, Palazzo Reale diventa il luogo delle feste per eccellenza: in Sala da ballo risuonano le note dello Steinway Spirio, un pianoforte a coda dotato di un sistema ad alta risoluzione che riproduce automaticamente brani eseguiti da artisti di fama internazionale. Accanto al piano, l’albero di Natale donato al museo dal cast e dallo staff del film The King’s Man, al termine delle riprese realizzate nel mese di maggio 2019. Per condividere l’atmosfera di festa, tutto il pubblico è invitato a scattare una foto e condividerla su Instagram e Facebook con gli hashtag #museirealitorino #nataledare e il tag @museirealitorino. Per festeggiare insieme, i Musei Reali propongono un ricco programma di mostre ed eventi, in attesa delle novità previste per il 2020, prima tra tutte la mostra Cipro. Crocevia delle civiltà, dal 2 aprile nelle Sale Chiablese.
LE MOSTRE
Prosegue nelle Sale Chiablese la mostra Konrad Mägi. La luce del Nord, dedicata a uno dei principali esponenti della pittura estone moderna. Il percorso monografico, attraverso oltre cinquanta opere, indaga la vita e la poetica dell’artista. Fotografie, disegni, paesaggi e ritratti sono accompagnati da un film-documentario realizzato appositamente per l’esposizione torinese. Le celebrazioni per il cinquecentenario leonardesco continuano in Biblioteca Reale con la mostra Il tempo di Leonardo 1452 – 1519 che permette di ripercorrere oltre sessant’anni di storia italiana ed europea, indagando un periodo di grande fermento culturale in cui si incrociarono accadimenti, destini e storie di grandi protagonisti del Rinascimento. In mostra anche il Codice sul volo degli uccelli e nove disegni autografi di Leonardo, tra cui il celebre Autoritratto. Nello Spazio Scoperte della Galleria Sabauda, prosegue la mostra Pelagio Palagi a Torino. Memoria e invenzione nel Palazzo Reale, fino al 9 febbraio 2020, dedicata all’artista bolognese che nella prima metà dell’Ottocento riallestì la residenza sabauda, conferendole un nuovo e monumentale aspetto. Lungo le sale dell’Appartamento Dinastico di Palazzo Reale, al primo piano, è possibile seguire un vero itinerario palagiano, con rimandi ai disegni progettuali di arredi e decorazioni presenti in mostra.
GLI APPUNTAMENTI
Fino al 31 gennaio 2020, apertura delle Cucine di Palazzo Reale con visite accompagnate dal personale Ales Arte Lavoro e Servizi S.p.A. Partenza gruppi a cadenza oraria dalle ore 10 alle 17 (max 20 persone). Ingresso compreso nel biglietto ordinario dei Musei Reali.
A PALAZZO BAROLO, IL 2 E 3 GENNAIO, LABORATORI CREATIVI PER FAMIGLIE NELL’AMBITO DELLA MOSTRA “TANTE TESTE TANTI CERVELLI. LANTERNA MAGICA DELLE FACCE UMANE”
A Palazzo Barolo il nuovo anno si apre con laboratori creativi per grandi e piccini sul tema della metamorfosi del volto, nell’ambito della mostra “Tante Teste tanti cervelli. Lanterna Magica Delle Facce Umane”, curata da Pompeo Vagliani e attualmente in corso al Museo della Scuola e del Libro per l’Infanzia. Con “Occhi, nasi e bocche… il gioco dei ritratti!”, giovedì 2 gennaio 2020 alle ore 15.30 e 17.00, i partecipanti potranno comporre ritratti combinando le varie parti del volto in maniera creativa e fantasiosa per dar vita a buffi personaggi che diventeranno i protagonisti di storie da inventare insieme. Con “Metamorfosi… emozioni a viso aperto”, venerdì 3 gennaio 2020 alle ore 15.30 e 17.00, si potranno analizzare invece le diverse espressioni umane e i sentimenti che le veicolano, a partire dagli antichi studi di fisiognomica fino ad arrivare alle moderne emoji. Durante il laboratorio, verrà realizzata una particolare tipologia di flap book per comporre tutte le espressioni umane e creare divertenti mutamenti.
I laboratori sono rivolti ai bambini a partire dai 4 anni. Per informazioni e prenotazioni: 011 19784944, 388 4746437, didattica@fondazionetancredidibarolo.com. Le attività sono organizzate su due turni, alle ore 15.30 e alle ore 17.00. Costo € 5,00 a partecipante; per genitori e accompagnatori € 4.00 Percorso Libro; € 7.00 Percorso Scuola + Percorso Libro; gratuito con Abbonamento Musei. Con la TESSERA 5 INGRESSI si potrà usufruire dell’accesso al Percorso Libro per adulti e accompagnatori, in occasione di 5 laboratori, al costo di € 10,00.
INTESA SANPAOLO: A TORINO IN PIAZZA SAN CARLO IL NUOVO MUSEO
A gennaio sarà presentato il progetto della quarta sede delle Gallerie d’Italia
Sarà Palazzo Turinetti, storico edificio e sede legale di Intesa Sanpaolo a ospitare il nuovo museo delle Gallerie d’Italia – Piazza San Carlo a Torino. Si allarga così al capoluogo torinese la rete delle sedi espositive della Banca, già fortemente radicate a Milano, Napoli e Vicenza. Il progetto delle Gallerie d’Italia in Piazza San Carlo sarà illustrato il 14 gennaio prossimo dal Presidente Emerito di Intesa Sanpaolo Giovanni Bazoli, dal Presidente Gian Maria Gros-Pietro e da Carlo Messina, Consigliere Delegato e CEO, alla presenza della Sindaca di Torino Chiara Appendino, del Presidente della Regione Piemonte Alberto Cirio e di altre autorità istituzionali. Il progetto architettonico, firmato da Michele De Lucchi, prevede una destinazione di 6.000 metri quadri complessivi di cui 3.000 riservati alle attività espositive. Il cantiere sarà avviato nei prossimi mesi e avrà una durata di un paio di anni. Il nuovo museo sarà dedicato principalmente alla fotografia, un’arte che, coniugando l’elemento creativo con la più avanzata tecnologia, gode dell’interesse pieno del pubblico per la sua capacità di rappresentare la storia le trasformazioni della società. Sarà uno spazio dove fotografia e video arte potranno esprimere il loro significato oltre il valore estetico, affrontando i temi cruciali della storia e della contemporaneità. Esporrà una selezione di opere dalle collezioni della Banca, tra cui l’Archivio Publifoto, costituito da circa 7 milioni di scatti fotografici su eventi, personalità, luoghi realizzati dall’inizio degli anni Trenta agli anni Novanta del ‘900 e acquisito di recente da Intesa Sanpaolo. A questo si aggiungerà un’attività di mostre temporanee di grandi fotografi di respiro internazionale in sinergia con le istituzioni culturali italiane e straniere, in primis quelle torinesi come Camera – Centro Italiano per la fotografia di cui Intesa Sanpaolo è Socio fondatore, il mese del Contemporaneo a novembre e i molti eventi che la Banca sostiene in città, tra cui Teatro Regio, Salone del Libro, Torino Film Festival, MITO Settembre Musica, Torino Jazz Festival, Biennale Democrazia, Torinodanza e altri.
LIBRI: UN NUOVO VOLUME DI MARCO D’APONTE
Pittore, disegnatore di fumetti, docente di Discipline Pittoriche al Liceo Artistico Statale «Renato Cottini» di Torino, Marco D’Aponte ha pubblicato, con Pit Formento, il romanzo a fumetti «I morti non sanno nulla» per le edizioni MiraggiINK (2019). E questa commedia «noire» intrigante, analitica, erotica, imprevedibile e «malinconica», si sviluppa attraverso un cast ricco di personaggi, di eventi, di storie. Una narrazione singolare che, in estrema sintesi, descrive gli aspetti della società degli anni ‘80 tra Lauzier e Woody Allen. Di Marco D’Aponte si ricordano, tra le numerose pubblicazioni, le illustrazioni per «Bella è la Storia» di Gianni Milano, realizzate per gli studenti delle scuole elementari e medie, che raccontano la realtà delle Società di Mutuo Soccorso come la torinese «Borgo Po e Decoratori». Promosso dalla Regione Piemonte, Centro per lo studio e la documentazione delle Società di Mutuo Soccorso, il libro è stato stampato da Barbero Arti Grafiche di Torino, con la consulenza e le ricerche storiche di Elsa Capella e la puntuale composizione grafica di Gloria Fava. Insieme a «Pensione Tersicore», delitto a teatro per il Commissario Martini, tratto da romanzo di Gianna Baltaro, Edizioni Angolo Manzoni (2010), si segnala ancora di Marco D’Aponte «Sostiene Pereira», dall’omonimo romanzo di Antonio Tabucchi, con la sceneggiatura di Marino Magliani e prefazione di Paolo Di Paolo, edito da Tunué (2015).
Angelo Mistrangelo