Asl To 5 e problemi della sanità al tempo del covid, Italia Viva: “A Carmagnola qualcosa si è mosso…”

Il 15 novembre I comitati di Italia Viva del Chierese e Carmagnolese, di Nichelino, Candiolo, La Loggia, Trofarello, e Moncalieri avevano inviato un  appello indirizzato a  tutti  i  Sindaci  dell’area  metropolitana  di  Torino  di  competenza  della  ASLTO5 perché “si  facciano  portavoce  della  situazione  della  nostra  sanità  pubblica  nei confronti  del  governo  Regionale  e  Nazionale  e  chiedano  di  attivare immediatamente i fondi del “Pandemic Crisis Support” (MES); tutti  i  territori  gestiscano  in  modo  organizzato  la  seconda  fase  della pandemia. Siamo di fronte ad una pandemia senza precedenti in epoca moderna che, è sotto gli occhi di tutti, ha messo in ginocchio la sanità pubblica. Una sanità pubblica che, ormai da troppi anni, non prevede l’ingresso organico di risorse  umane  e  che,  soprattutto  nell’ultimo  periodo,  è  stata  oggetto  di  un impoverimento progressivo di personale e competenze anche a seguito di scelte inopportune(…)”. A distanza di alcuni giorni, Italia Viva in un comunicato fa il punto della situazione. “Dopo la lettera aperta di Italia Viva indirizzata a tutti i sindaci dell’ASLTO5, registriamo un primo parziale risultato grazie all’impegno che abbiamo profuso in questi mesi sul tema della sanità pubblica. Presso l’ospedale di Carmagnola è ripreso lo screening mammografico per due giorni a settimana. La ripresa è parziale e non completa, in quanto alcuni operatori sanitari non sono in servizio per cause legate al Covid-19. Con il personale ridotto al minimo, al momento non è possibile una ripresa a pieno regime, ma confidiamo che lo screening riprenda completamente a breve. Il   percorso   di   accesso   non   è   cambiato   rispetto   a   prima,   ma   è   stata   isolata   l’area   della   radiologia interessata   al   passaggio   e   allo   stazionamento   dei   malati   Covid.   Questa   semplice   soluzione   poteva essere   adottata   fin   da   subito   senza   interrompere   il   servizio   e   annullare   gli   appuntamenti   presi   a novembre. Un   grazie   va   al   personale   che   ogni   giorno   lotta   per   superare   problemi,   ostacoli   ed   inefficienze organizzative.   Rimangono   purtroppo   aperte   alcune   problematiche   gravissime  che  abbiamo  segnalato nella   nostra   lettera   aperta,   come   il   blocco   dei   servizi   ambulatoriali   e   dei   prelievi,   ma   soprattutto   la soppressione del Pronto Soccorso di Carmagnola. Speriamo che la nostra lettera aperta serva a far riprendere al più presto tutti i servizi di prevenzione e cura che sono stati disattivati a causa dell’emergenza sanitaria. Perché possa essere garantita sempre la cura e l’assistenza di tutti i malati.”