PIEMONTE ARTE: FATTORI, DE CHIRICO E SAVINIO, BEY, CORDERO, SCIARAFFA, D’ORIA, ARDISSONE

Coordinamento redazionale di Angelo Mistrangelo

 

FATTORI. CAPOLAVORI E APERTURE SUL ’900

GAM – Galleria Civica d’Arte Moderna e Contemporanea, Torino – 14 ottobre 2021 – 20 marzo 2022. A cura di Virginia Bertone e Silvestra Bietoletti

La GAM – Galleria Civica d’Arte Moderna e Contemporanea di Torino ospita per la prima volta nei suoi spazi una grande retrospettiva dedicata all’opera di Giovanni Fattori (Livorno 1825 – Firenze 1908), uno dei maestri assoluti dell’Ottocento italiano che seppe interpretare in modo originale e innovativo tanto i temi delle grandi battaglie risorgimentali quanto i soggetti legati alla vita dei campi e al paesaggio rurale a cui seppe infondere, analogamente ai ritratti, nuova dignità e solennità. La mostra “Fattori. Capolavori e aperture sul ‘900”, che apre al pubblico dal 14 ottobre per proseguire fino al 20 marzo 2022, è organizzata e promossa da GAM Torino – Fondazione Torino Musei e da 24 ORE Cultura – Gruppo 24 ORE in collaborazione con l’Istituto Matteucci e il Museo Civico Giovanni Fattori di Livorno. Il percorso espositivo, che presenta oltre 60 capolavori dell’artista livornese, tra cui tele di grande formato, preziose tavolette e una selezione di acqueforti, si articola in nove sezioni e copre un ampio arco cronologico che dal 1854 giunge al 1894, dalla sperimentazione macchiaiola e da opere capitali degli anni Sessanta e Settanta fino alle tele dell’età matura, che ne rivelano lo sguardo acuto e innovatore, capace di aperture sull’imminente ’900. Le curatrici del progetto, Virginia Bertone (Conservatore Capo della GAM) e Silvestra Bietoletti (Storica dell’arte, specialista di pittura toscana dell’Ottocento), affiancate dal Comitato scientifico composto da Cristina Acidini, Giuliano Matteucci e Fernando Mazzocca, hanno concepito un articolato progetto espositivo dove si succedono, secondo una scansione cronologica e tematica, le opere del maestro la cui vicenda artistica seppe incontrare, già nel corso dell’Ottocento, anche il gusto dei torinesi, come testimonia la presenza di Fattori alle mostre allestite in città – sia alle manifestazioni annuali della Società Promotrice di Belle Arti di Torino sia alle Esposizioni Nazionali – dalla primavera del 1863 e fino al 1902. A concludere il percorso sono alcune opere emblematiche di allievi di Fattori e di artisti influenzati dalla suggestione della sua pittura – Plinio Nomellini, Oscar Ghiglia, Amedeo Modigliani, Lorenzo Viani, Carlo Carrà, Giorgio Morandi – a testimonianza della lezione che il maestro livornese seppe stimolare nella pittura italiana del Novecento. Ad arricchire la mostra è un suggestivo video che racconta i luoghi, le vicende umane e le relazioni artistiche che hanno accompagnato la vita del maestro attraverso le parole dello stesso Fattori, desunte da lettere e documenti d’epoca. Un viaggio nel viaggio, che vuole avvicinare il visitatore all’artista livornese la cui indole fu schiva eppure così carismatica da influenzare future generazioni di artisti.

 

 

PARIGI ERA VIVA. DE CHIRICO, SAVINIO  E LES ITALIENS DE PARIS (1928-1933)

Museo di Arti Decorative Accorsi -Ometto | Torino – 21 ottobre 2021 – 30 gennaio 2022

 Massimo  Campigli,  Giorgio  de  Chirico,  Filippo  de  Pisis,  René  Paresce,  Alberto  Savinio,  Gino Severini,  Mario  Tozzi  sono  i  protagonisti  della  nuova  mostra  che  si  apre  al  Museo  Accorsi-Ometto  di  Torino  il  21  ottobre  prossimo.  Sette  artisti  che  hanno  ridisegnato  le  sorti  della pittura  italiana  nel  XX  secolo,  in  quel quinquennio d’oro  che  va  dal  1928  al  1933  e  in  cui  si  è compiuta l’avventura francese de Les Italiens de Paris.  La mostra, curata da Nicoletta Colombo e Giuliana Godio, restituisce il clima artistico, propositivo,  dialogante  e  provocatorio,  di  un  crocevia  spazio-temporale  unico  e  irripetibile: attraverso  una  settantina  di  opere  si  ritrova  quella  tensione  europeista  maturata  tra  la  fine degli  anni  Venti  e  l’inizio  degli  anni  Trenta,  un’epoca  che  vide  Parigi  farsi  scenario  di  una cultura cosmopolita e interattiva, antitradizionale, in cui maturare il confronto con i movimenti avanguardisti.  Numerose  le  presenze  provenienti  da  enti  museali  e  istituzionali:  Banca  Monte  dei  Paschi  di Siena;  Banco  BPM,  Milano;  Civica  Raccolta  MIAC  –  Museo  Novecento,  Firenze;  Civici  Musei  di Udine;  Collezione  Gori,  Pistoia;  Collezione  di  Palazzo  del  Montecitorio-Camera  dei  Deputati, Roma;  CUBO  Museo  d’impresa  del  Gruppo  Unipol,  Bologna;  Fondazione  Carima  –  Museo Palazzo  Ricci,  Macerata;  Fondazione  Musei  Civici  di  Venezia,  Galleria  Internazionale  d’Arte Moderna di Ca’ Pesaro; Gallerie degli Uffizi, Galleria d’Arte Moderna, Firenze; Mart – Museo di Arte  Moderna  e  Contemporanea  di  Trento  e  Rovereto;  Museo  Revoltella,  Trieste;  Museo  del Paesaggio,  Verbania;  Museo  della  Collezione  Mazzolini,  Bobbio;  Museo  d’arte Moderna  e Contemporanea “Filippo de Pisis” – GAMC, Ferrara.  Completano la mostra opere di diverse collezioni private. Il titolo dell’esposizione si ispira a “Parigi era viva”, autobiografia di Gualtieri di San Lazzaro – celebre scrittore, editore e critico d’arte italiano, emigrato a Parigi – in cui vengono raccontate in terza persona la vita e le vicende lavorative di Picasso, di Matisse e de Les Italiens.  La vicenda del “Gruppo dei sette” inizia  ufficialmente  nel  1928,  anche  se  tutti  i  componenti sono presenti e operativi nella Ville Lumière da tempo. Parigi è il sogno e il mito di ogni artista: Severini vi si stabilisce nel 1906; de Chirico vi approda una prima volta nel 1911 per tornarvi nel 1924;  suo  fratello  Andrea  (che  si  sarebbe  poi  firmato “Alberto  Savinio”) vi soggiorna  già  nel 1910 e nel 1926; Paresce arriva nel 1912, Tozzi e Campigli nel 1919 e De Pisis nel 1925.  Il linguaggio dei  Sept, al di là delle diversità tematiche e stilistiche individuali, si orienta verso un nuovo classicismo mediterraneo trasognato, con qualche inflessione surreale e neo-metafisica, in equilibrio tra reale e fantastico, storia e mito, tradizione e avanguardia.

ORARI

Martedì,  mercoledì  e  venerdì  10.00-18.00  │  Giovedì  10.00-21.00  │  Sabato,  domenica  e  festivi 10.00-19.00 │ La biglietteria chiude mezz’ora prima.

Lunedì chiuso

 

“GIOCHI D’ACQUERELLO” CON LE EX ALLIEVE DI LUCIANA BEY

Sabato 23 e domenica 24 ottobre presso le ex scuderie della Tesoriera, c.Francia 192-Torino- dalle 9,30 alle 18,30 potrete visitare la 5° mostra “GIOCHI D’ACQUERELLO” dedicata dalle ex allieve alla maestra Luciana Bey, scomparsa nel 2015 dopo oltre trent’ anni di insegnamento all’Unitrè di Torino.

Sabato ore 11 action painting.

Esporranno: Cinzia Alfè, Franca Barucco, Rosalba Botta, Nazarena Braidotti, Luigina Buffoni, Lucia Busacca, Isabella Bussi, Beppe Chiadò, Giada Gaiotto, Irene Groppo, Silvana Maestro, Romana Morra , Nabù, Rinella Palaziol , Ambretta Rossi, Giovanna Viola, Annamaria Visetti, Maria Grazia Zavattaro.

 

 

 

CHIERI, BIBLIOTECA CIVICA. “COSCIENZA CIVICA E DOVE TROVARLA” STORIA DI UN’ITALIA (E DI UNA CHIERI) CHE R-ESISTONO

Giovedì 21 ottobre 2021 – ore 17.30 Biblioteca Civica “Nicolò e Paola Francone” ViaVittorio Emanuele II, 1 – CHIERI        

Giovedì 21 ottobre, alle ore 17,30, presso la Biblioteca Civica di Chieri (via Vittorio Emanuele II, 1), presentazione del libro inchiesta “Coscienza civica e dove trovarla. Storie di un’Italia che r-esiste” (Neos edizioni). L’Autore, il giornalista Luca Rolandi, si confronterà con alcune esperienze di “patti di condivisione” attivati a Chieri.  Nel libro-inchiesta “Coscienza civica e dove trovarla. Storie di un’Italia che r-esiste” i giornalisti Gloria Schiavi e Luca Rolandi hanno raccontato 30 storie di cittadinanza attiva e di partecipazione “dal basso”, 30 casi esemplari di coscienza civica, 30 iniziative sparse su tutto il territorio nazionale, messe in campo da comuni cittadini capaci di avviare cambiamenti all’interno delle loro realtà e di battersi per il bene comune nelle forme più diverse, alcune assai innovative. “Storie di ordinario civismo”, come le definisce il sociologo Franco Garelli, collegate tra loro “dal filo rosso di una creatività sociale attenta a misurarsi con il possibile e il realizzabile”. Storie di ordinario civismo come quelle protagoniste dei 24 i patti di condivisione attivati a Chieri, uno strumento che consente di coinvolgere e rendere protagonisti i cittadini nella gestione e cura dei beni comuni, materiali o immateriali. Piccole rivoluzioni nate dal basso che costituiscono il germe trasformativo della società.

 

MOSTRA “CHORA” DI MARCO CORDERO

14-18 ottobre 2021 Santa Chiara, via delle Orfane 15, Torino

Dal 14 al 18 ottobre 2021, nei giorni del Salone del Libro di Torino, l’artista Marco Cordero ha presentato chora, un progetto patrocinato dall’Accademia Albertina di Belle Arti e realizzato con la collaborazione dei Giovani Cantori di Torino e Carlo Pavese. L’opera ha trovato ospitalità nella storica chiesa di Santa Chiara, grazie all’accoglienza del Cohousing di via delle Orfane 15 dell’Associazione Gruppo Abele onlus. Con il sostegno di A Pick Gallery. Testi di Enrico Zanellati e Roberto Mastroianni. Scrive l’artista: “chora è un lavoro che in parte esisteva già, ma da anni desiderava la voce, aveva bisogno di questo elemento, voce che connotasse il qui e ora, che diventasse elemento di presenza in quella forma che la scultura non può avere; il legame è dato dalla “parola”. Nei libri, l’impronta di una figura sdraiata che, alzandosi, ha lasciato il suo negativo e si è portata dietro tutto ciò che è il letto, nel suo doppio significato: letto come spazio che la accoglieva e come insieme delle parole lette che ora, in qualche modo la costituiscono. La parola pronunciata e cantata da lì parte e si sviluppa, tocca altre persone, si muove, esce dall’edificio, si mescola col vento.”

 

 

G.A.M. – ALESSANDRO SCIARAFFA. SINFONIA

a cura di Sara d’Alessandro Manozzo

GAM – Torino

21 ottobre 2021 – 9 gennaio 2022

La GAM di Torino presenta negli spazi della Sala 1 Sinfonia, installazione immersiva e partecipativa di Alessandro Sciaraffa (Torino, 1976), a cura di Sara d’Alessandro Manozzo. Il progetto, scelto da Fondazione Torino Musei – GAM, ha vinto il bando Italian Council (IX edizione, 2020), programma di promozione internazionale dell’arte italiana della Direzione Generale Creatività Contemporanea del Ministero della Cultura, che prevede il finanziamento di progetti culturali finalizzati alla promozione, produzione, conoscenza, diffusione della creazione contemporanea italiana in Italia e all’estero nel campo delle arti visive. Destinata alla collezione permanente della GAM, Sinfonia è esposta per la prima volta negli spazi del museo e si trasferirà in primavera nelle sale della Fondazione e Galleria TSE Art Destination, a Nur-Sultan, una delle realtà più dinamiche nel panorama artistico contemporaneo del Kazakhstan: rafforzerà così la relazione fra la città di Torino e la capitale kazaka, in occasione delle celebrazioni dei trent’anni di relazioni diplomatiche tra i due paesi. Sinfonia è composta da un gong, da un sistema sonoro e da una proiezione video su uno schermo specchiante inseriti dentro uno spazio buio a unire due dei temi fondamentali nell’opera di Sciaraffa: il suono primitivo del gong e l’osservazione delle aurore boreali. Il percorso artistico di Sciaraffa si concentra sui fenomeni invisibili della natura, che sviscera attraverso l’uso di tecnologie sperimentali che prevedono, spesso, il coinvolgimento del pubblico. Il risultato del suo lavoro è caratterizzato dalla presenza simbiotica di suono, tecnologia e natura e, come già nell’opera Aurora – presentata dalla GAM nel 2019 in occasione di Luci d’Artista – anche Sinfonia esplora e rende tangibile la luce scintillante, con le infinite sfumature di colori e forme, e il suono inudibile generato dall’aurora boreale, catturato attraverso apparecchiature capaci di captare le basse frequenze. In questo caso suono e luce sono attivati dal visitatore che interagisce con il gong. Alessandro Sciaraffa, in fase di progettazione dell’opera, raccontava: Ci sarà il suono delle aurore boreali, che inizieranno a scoppiettare, a luccicare. Tu potrai stare a guardare questi bagliori di luce, come dei grandi dipinti che scorrono in uno spazio tempo, per poi farli esplodere con il gong. L’opera è quindi dedicata ai suoni delle profondità naturali, dagli aural chorus alle vibrazioni fisiche e archetipiche del gong intrecciando cultura, eventi naturali, onde sonore e tecnologia per offrire un’esperienza che conduce il visitatore in un viaggio immaginifico attraverso realtà fisiche sconosciute. Il progetto, che vede anche il coinvolgimento e il supporto dell’Ambasciata d’Italia a Nur-Sultan è stato accolto con grande interesse dalla Fondazione e Galleria TSE Art Destination; queste le parole del Direttore Baurzhan Sagiyev: L’installazione di Alessandro Sciaraffa ci ricorda che il linguaggio dell’arte e il gesto artistico non hanno confini e distanze. L’opera ci immerge in un mondo di vuoto disincarnato ed effimero dove tutti possono vivere il non-essere pur rimanendo parte di qualcosa di più grande. Quest’opera è allo stesso tempo misteriosa e comprensibile, e lo è in particolare per i discendenti degli antichi nomadi che adoravano il sole, Padre Cielo e Madre Terra, e che eseguivano riti che includevano pratiche di interazione con i suoni della natura e con gli strumenti che li imitavano. Ecco che un’opera creata in Italia trova il suo pubblico in Kazakhstan e si impegna in un vero dialogo sull’eterno. Durante il periodo di esposizione sono previsti alcuni eventi legati all’approfondimento di elettroacustica e sound art.

 

ASTI. EVENTI PER IL CENTENARIO DEL MILITE IGNOTO

Dopo l’inaugurazione della mostra “Divise e manifesti della Grande Guerra”, continuano gli appuntamenti organizzati in occasione del Centenario dell’inumazione, al Vittoriano, del Milite Ignoto, soldato che rappresenta tutti i caduti della Prima Guerra Mondiale sepolti senza poter essere identificati.

 Mercoledì 20 ottobre ore 21,15 (ingresso dalle ore 20,30) – Teatro Alfieri: Proiezione del film “Fango e Gloria – La Grande Guerra” di Leonardo Tiberi (2014).

Le vicende di milioni di giovani coinvolti della prima guerra mondiale, in particolare la storia di Mario, dei suoi amici e della sua fidanzata. Ragazzi qualunque della piccola borghesia di provincia, entusiasti e pieni di progetti per un futuro che a molti di loro verrà negato. Il film oltre ad ottenere una parte di fiction si avvale di materiali di repertorio dell’Archivio Storico Luce. La proiezione sarà preceduta da una breve introduzione storica dell’Ass. Gianfranco Imerito.  Mercoledì 27 ottobre ore 21,15 (ingresso dalle ore 20,30) – Teatro Alfieri: “Gli altri Militi Ignoti” I militari italiani dispersi nella Seconda Guerra Mondiale a cura delle Associazioni d’Arma.  Conduce Renato Romagnoli. Partecipa il Coro ANA “Valle Belbo”. Sono moltissimi i militari che nella seconda guerra mondiale andarono incontro allo stesso crudele destino del Milite Ignoto, anche in Russia, in Africa, nei Balcani, oltre che sul territorio nazionale. Le Associazioni d’Arma astigiane hanno sentito il dovere di commemorare tutti gli “altri Militi Ignoti”; un modo per unire nel ricordo tutti coloro che, dopo la fine della prima guerra mondiale e della seconda, non tornarono dalle loro famiglie.

Mercoledì 3 novembre ore 21,15 (ingresso dalle ore 20,30) – Teatro Alfieri: “Da Aquileia al Vittoriano”: Conversazione con Domenico Quirico e Vanni Cornero. Partecipa la Fanfara Bersaglieri “Roberto Lavezzeri M.O.V.M.”

Giovedì 4 novembre ore 11-11,30 – Piazzale Penna: Cerimonia di intitolazione Giardini Milite Ignoto.

Lancio paracadutisti.

Inoltre fino al 4 novembre sarà possibile visitare nel foyer del Teatro Alfieri la mostra “Divise e manifesti della Grande Guerra”, aperta dal martedì al venerdì dalle 10 alle 17, sabato e domenica dalle 16 alle 19 e nelle sere di spettacolo.

Le Celebrazioni sono organizzate dal Comune di Asti e dall’Assessorato alla Cultura, in collaborazione con Istituto del Nastro Azzurro, Unione Nazionale Ufficiali in congedo d’Italia, Associazione Nazionale Marinai d’Italia, Associazione Arma Aeronautica, Associazione Nazionale Carabinieri, Associazione Nazionale Finanzieri d’Italia, Associazione Nazionale Bersaglieri, Associazione Nazionale Alpini, Associazione Nazionale Paracadutisti, Associazione Nazionale Artiglieri, Associazione Nazionale Autieri d’Italia, Associazione Nazionale Polizia di Stato, Associazione Nazionale Reduci e Rimpatriati d’Africa, l’Associazione Nazionale della Sanità Militare Italiana e La Grande Storia a Teatro.

Ingresso gratuito, prenotazione obbligatoria per gli eventi del 20, 27 ottobre e 3 novembre chiamando il numero dedicato 0141.399044 dal martedì al venerdì dalle 10 alle 13. Richiesto Green Pass come da normative vigenti.

Info: 0141.399033 www.comune.asti.it

 

L’EPOPEA DEL CICLISMO A TEATRO, SUL PALCO DEL KAIROS

Doppia data per “La maglia nera – Malabrocca al Giro d’Italia”. La storia del campione amico di Coppi che voleva arrivare ultimo

Sabato 23 ottobre alle 21 e domenica 24 ottobre alle 19 allo Spazio Kairòs di Torino, in via Mottalciatta 7, va in scena “La maglia nera  – Malabrocca al giro d’Italia”di Alberto Barbi e Paolo Cecchetto, uno spettacolo per portare a teatro  tutta la magia delle due ruote.  Il ciclismo è un’epopea, con i suoi eroi, i suoi vincitori, i suoi caduti: per anni, nei bar ci si divideva tra Coppi o Bartali, Moser o Saronni. E poi, d’estate, tutti in spiaggia a sfidarsi con le biglie e le figurine dei grandi campioni. Il Giro d’Italia, a sua volta, è un racconto, una storia di come siamo cambiati, di come la società si evolve e si modifica, del culto del vincitore e del perdente. Negli anni intorno alla Seconda Guerra Mondiale due sfide affascinarono i tifosi: la lotta per il primo posto, Coppi e Bartali, e lo scontro per l’ultimo posto, Carollo e Malabrocca. Luigi Malabrocca, la maglia nera del Giro d’Italia. Un piccolo campione che capisce che non potrà mai lottare con i grandi del suo tempo e allora decide di essere l’ultimo: la maglia nera del Giro. La sua diventa un’epica sfida per arrivare ultimo con trucchi, nascondigli e fughe in solitaria all’incontrario. E la sua scelta gli attira la simpatia in un’Italia appena uscita dalla guerra che ancora sa schierarsi con il più debole. A volte, gli estremi si toccano. Coppi e Malabrocca furono amici dall’inizio della carriera. Un racconto di una Italia molto diversa. Un racconto poetico e divertente, difficile e avventuroso come sa essere il ciclismo. Come è in fondo la vita. Lo spettacolo fa parte della rassegna “Animali da palco” organizzata da Onda Larsen. Biglietti: 12 intero; 10 ridotto.  Per prenotare gli spettacoli: biglietteria@ondalarsen.org; 3517343492 (da lunedì a venerdì dalle 15 alle 19). Per acquistare i biglietti online: http://oooh.events. Hanno diritto al ridotto gli allievi Onda Larsen, Over 65, studenti universitari, under 12. Necessaria la tessera Arci che si può sottoscrivere in loco.

 

IVREA. PROROGATA FINO AL 14 NOVEMBRE LA MOSTRA “LA COLLEZIONE OLIVETTI”

È stata prorogata fino a domenica 14 novembre la mostra La collezione Olivetti, prima di sei mostre previste dal progetto Olivetti e la Cultura nell’impresa responsabile. La mostra fa parte di un programma pluriennale di iniziative che il Museo Civico della Città di Ivrea e l’Associazione Archivio Storico Olivetti cureranno per rendere fruibili al grande pubblico le opere d’arte della raccolta Olivetti, in stretta relazione con la documentazione storica che ne ricostruisce i processi di acquisizione. Si tratta di un patrimonio culturale di documenti, filmati e fotografie, che la società Olivetti, a partire dall’epoca di Adriano Olivetti, ha negli anni commissionato e acquistato e che riconosce il valore della cultura come fattore di crescita della società, dalla fabbrica al territorio. Questa iniziativa rientra nell’accordo siglato lo scorso febbraio dal Comune di Ivrea, dall’Associazione Archivio Storico Olivetti, TIM e Olivetti che ha l’obiettivo di valorizzare e rendere disponibile la raccolta di opere d’arte dell’azienda di Ivrea. La decisione di prorogare la mostra è motivata dal successo di pubblico e dai tanti riscontri positivi pervenuti attraverso commenti e recensioni da parte di visitatori, critici e testate giornalistiche. Dallo scorso mese di luglio, sono stati più di 2.500 i visitatori della mostra: più del doppio rispetto allo stesso periodo dello scorso anno. Interessante anche la provenienza delle persone in visita, che arrivano da ogni regione d’Italia e dall’estero, con presenze anche da paesi extracontinentali. Nell’ultimo trimestre le visualizzazioni del Museo attraverso i motori di ricerca hanno superato i 270 mila contatti, mentre le attività sui social garantiscono continui aggiornamenti al pubblico. Successo anche per le visite guidate, ne sono state organizzate 12 dal momento dell’apertura a oggi, tutte al completo della capienza prevista nel rispetto delle norme COVID. Altre visite saranno organizzate al più presto per soddisfare le numerose richieste. Oltre alle visite guidate, viene proposta anche un’ attività didattica, sperimentata già con i centri estivi, rivolta anche alle scuole primarie. Si tratta del laboratorio “Cerca il dettaglio, sciogli l’enigma”: accompagnati dal personale del museo, le scolaresche visitano la mostra attraverso un percorso “ad hoc”, al termine del quale si trasformano in investigatori e critici d’arte. Con la collaborazione attiva dell’insegnante, bambine e bambini compilano schede critiche e si mettono alla prova nel riconoscimento dei diversi stili rappresentati dagli artisti nelle loro opere. Il laboratorio è gratuito, previa prenotazione presso il museo negli orari di apertura o alla mail musei@comune.ivrea.to.it telefono 0125 410512. L’esposizione propone una selezione di oltre 100 opere d’arte di 32 artisti e oltre 100 documenti storici dell’Archivio e della Biblioteca dell’Associazione Archivio Storico Olivetti, articolati in quattro sezioni: La Biblioteca, il Centro Culturale Olivetti, e i Servizi Culturali Olivetti, fulcro generatore di iniziative culturali sul territorio dalla fine degli anni Quaranta alla fine degli anni Novanta. Locandine e fotografie dell’epoca restituiscono il contesto della fabbrica, l’intensità e il valore della programmazione culturale dell’azienda a favore del territorio. Le agende, un progetto culturale prima che editoriale, dal 1969 per oltre trent’anni. Un’iniziativa, insieme ai libri Strenna, di Giorgio Soavi. Le grandi mostre e i restauri. Nel rapporto tra l’Olivetti e l’arte un ruolo determinante è stato svolto da Renzo Zorzi, responsabile per molti anni della corporate image e delle attività culturali del gruppo. Con lui le iniziative Olivetti assumono la connotazione dell’evento culturale, prima ancora che dell’episodio promozionale. La Galleria Olivetti, uno scorcio di molti decenni di “impresa culturale”. La provenienza delle opere è diversificata: acquisizioni dall’estero, da gallerie d’arte, da premi letterari e di pittura, da scambi e regali, da opere dedicate.

 

 

A PALAZZO MADAMA LE INSTALLAZIONI SITE SPECIFIC DELL’ARTISTA CARLO D’ORIA

Nell’ambito di Art Site Fest 2021, Palazzo Madama – Museo Civico d’Arte Antica ospita, dal 20 ottobre al 12 dicembre 2021, le installazioni site specific dell’artista Carlo D’Oria. Scultore torinese formatosi all’Accademia Albertina di Belle Arti, esplora in tutta la sua produzione il tema della fragile e precaria condizione umana, che affronta nella polarità tra individualità e moltitudine. Nelle sue opere, forme e linee essenziali, figurazioni plastiche minimali, geometrie e ingranaggi, colori e materiali concorrono a dare vita a un universo popolato di tracce della presenza umana. Intervengono: Domenico Maria Papa – curatore di Art Site Fest; Riccardo Passoni – direttore GAM – Galleria Civica d’Arte Moderna e Contemporanea di  Torino; Carlo D’Oria – artista. L’ingresso con Green pass è garantito fino a esaurimento posti previa conferma di partecipazione: info.artsitefest@gmail.com

 

AOSTA. MOSTRA SERGIO ARDISSONE. TESTIMONI. UN MONDO CHE SCOMPARE

Venerdì 15 ottobre è stata presentata, presso la sede espositiva Hôtel des États di Aosta, la mostra Sergio Ardissone. Testimoni. Un mondo che scompare. L’esposizione, realizzata dalla Struttura Attività espositive e promozione identità culturale e curata da Daria Jorioz, propone una selezione di immagini a colori del fotografo e giornalista astigiano Sergio Ardissone, che documentano popoli, culture e tradizioni dei popoli Inuit, Kirghisi, Turkana e altri, attraverso i luoghi e i ritratti delle persone incontrate dall’autore nel corso dei suoi viaggi nel mondo, dai sentieri himalayani alle carovane asiatiche. Per oltre trent’anni Sergio Ardissone, autore di libri e reportages, ha percorso le strade del mondo con la sua fidata reflex, che lo ha accompagnato negli angoli più reconditi e incontaminati del Pianeta. La frequentazione e l’interesse per i luoghi di cultura e fede buddista lo hanno indotto a riunire la sua documentazione fotografica nella mostra itinerante Mondi buddisti (1996). Nel 2001 ha realizzato Elementa. Le quattro anime del mondo, esposizione di immagini poetiche, confluite in una pubblicazione. Nel 2018 ha presentato, nelle sedi dell’ex chiesa del Gesù di Asti e del Castello di Costigliole, la mostra Testimoni. Un mondo che scompare, raccolta di immagini per la maggior parte inedite e oggi per lo più irrealizzabili. Come afferma lo stesso Ardissone: “Una selezione di quegli scatti, che vogliono essere un atto d’amore per il Pianeta e al tempo stesso un monito, vengono proposti nella presente rassegna realizzata in Valle d’Aosta”. La mostra, che rimarrà aperta fino al 28 novembre 2021, è arricchita da un catalogo bilingue italiano-francese, con testi di Sergio Ardissone, Jean-Pierre Guichardaz, Daria Jorioz e Gianni Nuti, che contiene le immagini di tutte le opere esposte, edito dalla Tipografia Duc, acquistabile in mostra al prezzo di 15 euro.

Orario di apertura: martedì-domenica, dalle 10 alle 13 e dalle 14 alle 18. La mostra è a ingresso gratuito.