Meningite, l’importanza di mantenere alta l’attenzione

 

Se ne è discusso durante un web talk nell’ambito del progetto ‘Pre-occupiamoci della meningite’, ideato e promosso dal Gruppo Adnkronos con il supporto non condizionante di Gsk Italia.

In collaborazione con Adnkronos. La pericolosità di una malattia infettiva come la meningite non va sottovalutata ed è fondamentale che non si abbassi mai la guardia sulla prevenzione. La meningite meningococcica è una forma batterica di meningite altamente contagiosa e rapidamente letale. La malattia si trasmette da persona a persona per via respiratoria, attraverso le goccioline di saliva e le secrezioni nasali, che possono essere disperse con la tosse, con gli starnuti o mentre si parla.

Dunque, è una malattia infettiva che non va sottovalutata e verso la quale è fondamentale non abbassare la guardia sulla prevenzione. E, proprio sull’importanza della prevenzione concordano medici ed esperti intervenuti a Torino a un incontro promosso nell’ambito di “Pre-Occupiamoci della meningite”, un progetto editoriale di sensibilizzazione a livello nazionale sui rischi legati a questa patologia, ideato e promosso dal Gruppo Adnkronos con il supporto non condizionante di Gsk Italia.

A confrontarsi sugli effetti della malattia meningococcica che, seppure rara, comporta esiti gravi, disabilitanti e spesso mortali, basti pensare che secondo gli ultimi dati dell’Organizzazione Mondiale della Sanità, il 10% dei pazienti va incontro al decesso nonostante riceva cure adeguate, mentre il 10-20% dei sopravvissuti può andare incontro ad amputazioni, danni cerebrali, perdita dell’udito, disturbi dell’apprendimento, sono stati Giovanni Di Perri, Direttore del Dipartimento di Scienze Mediche, Clinica di Malattie Infettive dell’Università di Torino, Lorenza Ferrara, Dirigente SeReMi e Referente Attività Vaccinali della Regione Piemonte, Silvia Gambotto,  pediatra di Libera Scelta, Carlo Bruno Giorda,  Direttore S.C.Diabetologia dell’Asl Torino 5.

“La profilassi attuale contro le malattie batteriche è promettente e porta dei vantaggi anche collettivi, basti pensare all’alta trasmissibilità della meningite meningococcica, causata dalla Neisseria meningitidis, che si può contenere molto bene grazie al vaccino – ha spiegato il professor Giovanni Di Perri – dobbiamo tenere presente, comunque, che la vaccinazione dell’adulto dà risultati differenti in base all’età di somministrazione. In linea di massima, è meglio vaccinarsi il più precocemente possibile, poiché la risposta immunitaria sarà migliore per questo credo che si dovrà rivalutare la strategia vaccinale complessiva tenendo conto della longevità della popolazione italiana”.