Ciao a ‘L Brusch’ Piero Bosco: con lui la Vijà era commedia dell’arte

Piero Bosco, ‘L Brusch’ mentre recità uno stranòt in una Vijà degli anni Ottanta

C’era una volta la Vijà di Bebi Martano e Beppe Barberis, finivano gli anni Settanta e la Pro Chieri faceva i conti con il nostro passato contadino  e tirava fuori dal cilindro l’idea bella e semplice di una serata allegra e fuori dagli schemi, con il salto sul carro e via con gli stranòt, dissacranti ma mai volgari, pungenti e di una cattiveria buona. Sul palco di quella vijà salivano personaggi che già erano mito, come Carlo Ronco detto Violìn o come lui, Piero Bosco, ‘L Brusch’, che catturava gli spettatori con la sua semplicità da macchietta della commedia dell’arte. Ora Piero Bosco ha salutato e se ne è andato, per  raggiungere quegli altri miti, da Bebi Martano a Beppe Barberis a Carlo Ronco Violìn, appunto. Aveva 86 anni, era rimasto vedovo e la solitudine non aveva aiutato la sua salute, che negli ultimi tempi non era più tanto buona. In una delle ultime Vijà, su insistenza dei compagni di avventura, aveva accettato di salire ancora sul palco, ma per un solo stranòt. Un segno del tempo che volgeva all’inverno. Lo ricordiamo protagonista, capace di far ridere al solo apparire sulla scena. E poi scatenare risate e applausi come nessun altro. Un grande del nostro piccolo mondo antico. (Gianni Giacone)

 

Nella foto a sinistra: Piero Bosco ‘L Brusch ascolta uno stranòt recitato da Carlo Ronco Violìn (fine anni Settanta)