Pallavolo, A1 femminile. Chieri ’76 in campo domenica a Scandicci

coach Giulio Bregoli (Foto di Matteo Maso)

La seconda parte del girone d’andata della Reale Mutua Mutua Fenera Chieri ’76 inizia domenica, 14 novembre, con la prima trasferta toscana della stagione. Valido per la settima giornata, l’incontro porta le biancoblù in casa della Savino Del Bene Scandicci. Fischio d’inizio alle ore 17. Entrambe le squadre arrivano alla gara dopo una sconfitta che ha interrotto la loro serie di vittorie: le ragazze di Bregoli hanno avuto la peggio nel turno infrasettimanale con Conegliano, quelle di Barbolini nel match casalingo di domenica scorsa con Monza. Distanziate in classifica di un punto (Chieri 12, Scandicci 11), le due società si affrontano per la sesta volta: il bilancio è di quattro vittorie a due per Scandicci, con Chieri a segno nelle due partite dello scorso scampionato. Due ex, entrambe di parte chierese: Alessia Mazzaro ed Elena Perinelli. Affidiamo al coach Giulio Cesare Bregoli la presentazione della trasferta e l’analisi del primo quarto di stagione della Reale Mutua Fenera Chieri ’76.

Giulio, mercoledì sulla ruota di Chieri è uscito di nuovo il 72. A febbraio Conegliano coronò al PalaFenera il suo percorso netto nello scorso campionato conquistando tutti i 72 punti in palio; stavolta ha eguagliato il record italiano delle 72 vittorie consecutive a Ravenna. Ripartiamo di qui. «Bisogna fare grandi complimenti a Conegliano per questo record straordinario. Anche contro di noi ha dimostrato per quale motivo ha questo record. In certi momenti della partita, quando abbiamo cercato di mettere pressione col nostro gioco, hanno fatto delle difese straordinarie, hanno dimostrato una volontà incredibile di vincere. Del resto non si fa un record simile se non si ha quella mentalità lì. Veramente complimenti. Che sono forti lo si sa, però credo che la cosa più rilevante, che mi sento anche di portare da esempio, sia proprio questa: che giochino con qualunque squadra, in qualunque momento della partita, qualunque pallone, con una determinazione, una cattiveria e una voglia di vincere immutate da tre anni a questa parte». La prova di Chieri contro Conegliano? «Credo si sia vista una squadra combattiva, con qualche sbavatura qua e là. Ci sono aspetti che sono ancora un work in progress, situazioni in quella che è stata un po’ la nostra struttura di gioco e di squadra che devono ancora essere rodate. Secondo me si è visto. Tutto sommato non si è fatta una brutta prestazione. Chiaro che ci sono aspetti su cui lavorare e dove fare meglio. Non so contro Conegliano quanto questo possa ad oggi cambiare le cose. Credo però che il 3-0 sia stato un risultato che loro hanno meritato, ma che con un po’ più di cinismo si potesse ottenere qualcosa di un po’ differente che non avrebbe tolto nulla al loro valore ma avrebbe rispecchiato di più il nostro. Le ragazze ne sono consapevoli. Penso ad esempio alla difesa. Non basta difendere una volta ogni tanto. Bisogna essere aggressivi e allenare questa mentalità che Conegliano ha, perché nell’aspetto della difesa e del servizio al di là della tecnica conta tantissimo l’aspetto mentale. Qui, come negli inizi dei set, c’è qualcosa da rivedere. Al termine della partita ero arrabbiato, comunque. Nella mia mentalità non è tanto il discorso che Conegliano non possa vincere, ma che non entro mai battuto in campo. Alla base io penso sempre che si possa vincere, per cui mi aspetto questa mentalità da parte di tutti». Contro Conegliano si è giocato in un PalaFenera sold out, nei limiti della capienza attuale: non accadeva da tempo. «Mi ha fatto molto piacere. Vorrei rivederlo spesso così. Non c’è soltanto Conegliano, le partite importanti per noi sono anche altre. E’ sicuramente un aspetto che mi piacerebbe rivedere così ogni domenica, come lo ricordavo prima del Covid». Il bilancio del primo quarto di stagione? «La squadra sta crescendo. A livello di risultati abbiamo fatto bene. Tolte le sconfitte con Monza e Conegliano, su cui possiamo discutere della severità del verdetto o sulla qualità del gioco, ma sicuramente non sono partite sbagliate o risultati deludenti per una squadra come Chieri, l’unico mezzo passo falso l’abbiamo fatto con Vallefoglia, dove però le ragazze arrivavano in una situazione molto particolare senza essersi praticamente allenate, e dove nonostante tutto con un po’ più di cinismo potevamo arrivare al tie-break e ora parleremmo di un percorso abbastanza importante. Credo ci sia da essere soddisfatti del percorso fatto fin qui. Un altro momento molto importante arriva ora, fra Scandicci e poi le quattro partite con Cuneo, Bergamo, Casalmaggiore e Firenze, credo capiremo in maniera chiara qual è la nostra posizione in classifica a oggi. Per una squadra giovane e con ampi margini di miglioramento come la nostra il primo obiettivo rimane la salvezza. Chiaro che adesso ci siamo messi in una posizione ottima, ma va mantenuta. Poi vedremo quali obiettivi porci in seguito in relazione alla posizione in classifica e al gioco che staremo esprimendo. Ho grande fiducia in questo gruppo. Sta facendo bene e sono convinto che a Natale ci sarà modo di parlare magari di obiettivi diversi». Domenica si va a Scandicci. «Un’altra partita molto difficile. Una grandissima squadra, uno dei liberi più forti al mondo, tre laterali incredibili, del palleggiatore non c’è tanto da parlarne… Una squadra molto molto impegnativa con grandissime qualità. Dopo Vallefoglia ci eravamo dati una strada di lavoro e alcuni obiettivi. Alcuni li abbiamo raggiunti, secondo me adesso è il momento di alzare un po’ l’asticella e fissarne altri e vedere se potremo raggiungerli. Dobbiamo cercare di tenere alto il nostro indice di battuta che non è male ma può migliorare, avere più aggressività, determinazione e costanza in difesa, e migliorare alcuni aspetti del contrattacco. Vedremo in quale ordine, ma credo che questi siano gli obiettivi per questa partita, al di là del risultato: sono obiettivi che dobbiamo avere in testa e cercare di perseguirli indipendentemente da quel che succede. Poi vedremo quanto saremo distanti da loro, se saremo distanti da loro, e cercheremo poi magari con la tattica di colmare queste eventuali lacune».