Rivoluzione Digitale, ecco come tutto è partito dai videogame

Stando a quanto si legge in The Game, edito da Einaudi nel 2018, Alessandro Baricco fa partire la storia del digitale con il videogioco Space Invaders. Un mito fondativo, dice, un’insurrezione digitale che è stata la molla del cambiamento. L’intellettuale ha ragione: dietro la svolta di internet e del digitale ci sono i videogame, ci sono i titoli arcade degli anni settanta e ottanta, quelli a gettoni, che abitavano dentro i bar. Sono stati loro ad aprire le porte agli investimenti e all’innovazione del futuro. Basti pensare a quanto successo a Tomohiro Nishikado, il programmatore che ha messo la firma proprio su Space Invaders. Aveva usato il microprocessore Intel 8080, ideato pochi anni prima, ed è arrivato così in brevissimo tempo ad avere un fatturato di 500 milioni di dollari.

L’insurrezione digitale è stata una mossa istintiva, una brusca torsione mentale. Reagiva a uno shock, quello del Novecento. L’intuizione fu quella di evadere da quella civiltà rovinosa infilando una via di fuga che alcuni avevano scoperto nei primi laboratori di computer science“. Scrive così Alessandro Baricco, che dispone la storia dei videogame in tre epoche. Si parte da quella pioneristica, quella della digitalizzazione delle informazioni e la nascita di pc e internet. Poi c’è la colonizzazione del web, con l’interattività crescente. Infine ecco la terza fase, quella del Game per antonomasia, che fa del videogioco un modo vero e proprio di stare al mondo, dove sembra cadere la frontiera psicologica che divideva l’esperienza del mondo reale e digitale.

E se tutto questo è realtà è merito soprattutto dell’innovazione tecnologica che rende l’attività ludica incredibilmente realistica. Un settore che da tempo ha sviluppato questa idea è quello del gambling: piattaforme come 1bet Casino, infatti, attraverso l’utilizzo di grafiche innovative, trame realistiche, uso di intelligenza artificiale e di big data, hanno letteralmente mandato il mondo del gambling nel futuro.

E a guidare questa rivoluzione c’è ovviamente la generazione dei millennials. La stessa che forse ha pagato il prezzo più alto dalla pandemia Covid 19. E che ha capito che per cambiare la realtà non basta semplicemente crearne un’altra. Ma basta usare la tecnologia. Anche, perché no, quella di un videogame. Che grazie al suo meccanismo, alle sue innovazioni, alle sue prerogative, ha dato l’impulso fondamentale al cambiamento del nostro modo di usare pc, tablet e smartphone.