PIEMONTE ARTE: TABUSSO, JUVARRA A CHIERI, VIVIAN MAIER, DIEBOLD, SIBONA, ANIMALI STRAORDINARI…

coordinamento redazionale di Angelo Mistrangelo

 

BIASUTTI & BIASUTTI. IL MONDO PITTORICO DI FRANCESCO TABUSSO

INAUGURAZIONE: venerdì 18 febbraio 2022 ore 18

dal 18 febbraio al 19 marzo 2022  – Galleria Biasutti & Biasutti, via Bonafous 7/L, 10123 Torino   Tel. 011/8173511-8158818 Fax 011/8158818

www.biasuttiebiasutti.com e-mail: info@biasuttiebiasutti.com    ORARIO: 10-12.30 – 15.30-19.30 chiuso domenica e lunedì

La galleria Biasutti & Biasutti presenta una mostra dedicata a Francesco Tabusso (Sesto San Giovanni 1930 – Torino 2012). Circa venti opere costituiscono il corpo della mostra che omaggia l’artista nel decimo anniversario dalla scomparsa. Esse ripercorrono un arco di tempo tra la fine degli anni ’50 fino agli anni 2000. Di particolare interesse Cacciatori con gazze (1958), Fanciulla nella serra (1986), Uova nel cappello (1988), Natura morta con frutta (1998) e Recuerdo gallego (1999). La sua “amata” neve è celebrata da Uomo con vischio a Constant (2005) e Paesaggio con figure (2007).

Fino al 19 marzo 2022.

 

SCOPERTE STORICHE:  A CHIERI RIAFFIORA LA CHIESA DI SANT’ANDREA

Durante i lavori in via Tana sono state rinvenute murature, probabilmente le fondamenta della chiesa progettata da Filippo Juvarra, realizzata intorno al 1730 e distrutta nel 1811.

Nell’area occupata dall’edificio della ex scuola di via Tana (la scuola Angelo Mosso), è in corso il cantiere per la realizzazione di un ampio parco già denominato «PATCH-PArcoTessileCHierese», un’area verde, che collegherà il Parco dell’area Caselli con il Parco Tepice del Pellegrino. Durante i lavori di scavo sono emersi tratti di muratura, riconducibili alla Chiesa di Sant’Andrea, capolavoro progettato da Filippo Juvarra tra il 1728 ed il 1733, e distrutto in età napoleonica. Il progetto del parco urbano, infatti, già prevedeva la piantumazione di alberi e siepi per richiamare l’impronta della chiesa juvarriana. «Si tratta di una scoperta storica molto importante-commentano le assessore all’Urbanistica e ai Lavori pubblici Flavia BIANCHI e alla Cultura Antonella GIORDANO-Il ritrovamento di quello che fu un gioiello barocco conferma la bontà della scelta della nostra amministrazione, ovvero di non destinare quell’area alla realizzazione di nuovi alloggi (una cinquantina quelli previsti), ma di procedere alla demolizione dell’ex scuola, dismessa nella seconda metà degli anni Duemila, per realizzare un parco urbano. Con la Variante urbanistica 35, poi, l’area è stata destinata esclusivamente a servizi, riqualificandola a verde, ed il progetto ha ottenuto un finanziamento di 320mila euro della Compagnia di San Paolo. Ora valuteremo come valorizzare questa scoperta, sia sotto il profilo del dibattito culturale sia per rendere più bello il parco che sorgerà in questa zona di Chieri».

NOTA STORICA (a cura di Vincenzo Tedesco, Archivio storico del Comune di Chieri)

La chiesa di Sant’Andrea fu edificata nel secolo XIII dalle monache cistercensi, che in precedenza occupavano un monastero fuori le mura di Chieri in un luogo detto “ad Fontem Stivolatum”. Il monastero sorgeva a ridosso delle mura trecentesche, nei pressi della Porta del Nuovo, detta anche dei Cappuccini, che immetteva sulla via per Pecetto. Nel corso del Settecento furono rinnovati radicalmente monastero e chiesa: il primo ad opera di ignoto architetto, la seconda su disegno dell’abate Filippo Andrea Juvarra. Al Museo civico di arte antica di Torino (Palazzo Madama) si trovano alcuni disegni juvarriani relativi alla nostra chiesa:  https://www.palazzomadamatorino.it/it/le-collezioni/catalogo-delle-opere-online/santandrea-chieri

Per l’occasione, le monache ottennero che le case poste davanti alla chiesa venissero demolite e ricostruite con andamento curvilineo, per formare un degno sagrato davanti all’edificio sacro. Nacque, così, il piazzale di Sant’Andrea. Le monache lasciarono il monastero con le soppressioni del 1802. La chiesa fu demolita circa dieci anni dopo. L’edifico conventuale passò di mano varie volte e dal 1857 al 1901 vi ebbero sede le monache Canonichesse Lateranensi di Torino. Poi, nel 1963, il Comune di Chieri demolì l’antico e vetusto monastero per edificarvi due edifici scolastici. Sul sito dell’orto delle monache (oggi in parte adibito a parco) sorse la tintoria Vincenzo Caselli, in parte ancora esistente. Sul sito dei rustici pose la sua abitazione l’industriale Caselli, il cui busto campeggia nel giardino. La chiesa ospitava un organo di Bernardo Antonio Vittone ed una grande tela dipinta, l’Assunta, opera di Sebastiano Taricco (1641-1710) da Cherasco. Gli stalli del coro furono venduti e portati alla chiesa della Madonna del Carmine di Torino. Molto suggestivo il dipinto di Pietro Fea, pittore casalese, che raffigura la demolizione della chiesa (Palazzo Madama: https://www.palazzomadamatorino.it/en/node/23996).

 

  

MUSEI REALI: VIVIAN MAIER INEDITA

Dal 9 febbraio fino al 26 giugno, le Sale Chiablese ospitano l’esposizione Vivian Maier Inedita con oltre 250 scatti, tra cui molti inediti, video Super 8 e oggetti personali della fotografa americana. Curata da Anne Morin, la mostra presenta anche una sezione dedicata alle fotografie che Vivian Maier realizzò durante il suo viaggio in Italia, in particolare a Torino e Genova. Dopo una prima tappa al Musée du Luxembourg di Parigi, l’esposizione arriva in Italia e ha come obiettivo quello di raccontare aspetti sconosciuti o poco noti della misteriosa vicenda umana e artistica della fotografa. Vivian Maier Inedita è o-organizzata da diChroma e dalla Réunion des Musées Nationaux – Grand Palais, prodotta dalla Società Ares srl con i Musei Reali e il patrocinio del Comune di Torino e sostenuta da Women In Motion, un progetto ideato da Kering per valorizzare il talento delle donne in campo artistico e culturale.

 

 

 

 

“BEPPE FENOGLIO 22”: DODICI MESI DI APPUNTAMENTI

Mancano ormai poco più di due settimane all’inizio di “Beppe Fenoglio 22”: dodici mesi di appuntamenti in cui la letteratura si fonderà con il teatro, la musica, la storia e l’arte visiva per celebrare al meglio la memoria e l’opera di uno scrittore che rivela una straordinaria contemporaneità. Il primo marzo del 2022 ricorrono i cento anni dalla nascita di Beppe Fenoglio, scrittore e partigiano, per utilizzare le sole parole con cui chiedeva di essere ricordato, abile traduttore e drammaturgo, capace di raccontare la Resistenza e il mondo contadino delle Langhe con uno stile tanto efficace e peculiare da renderlo uno degli autori di riferimento della letteratura italiana. A sottolineare l’affetto del Paese il Ministero dello Sviluppo Economico ha annunciato l’emissione di un francobollo disponibile durante tutto il Centenario, la cui immagine verrà svelata proprio il 1° marzo e l’annullo filatelico per il giorno di emissione.  Oltre ad Alba e alle Langhe, amate e vissute profondamente da Fenoglio, saranno molti i luoghi in Italia e oltre confine che assumeranno il ruolo di “interpreti del patrimonio intellettuale fenogliano” mescolando culture e linguaggi per valorizzare l’opera di uno dei protagonisti della letteratura italiana del Novecento. Tra le principali sinergie in atto va evidenziato il coinvolgimento degli istituti scolastici, delle Università e delle associazioni del territorio.  Lasciandosi ispirare dal cadenzare della natura e seguendo la stagionalità come avviene nel mondo contadino narrato da Fenoglio, l’anno fenogliano sarà suddiviso in quattro capitoli: ogni singolo trimestre sarà identificato con il titolo di uno degli scritti dell’autore albese.  “Primavera di Bellezza” identifica gli appuntamenti che tra il 1° marzo e il 1° giugno daranno inizio alle celebrazioni.  L’evento di apertura del primo capitolo dell’anno fenogliano, il 1 marzo, sarà un momento di alto impatto emozionale: dalla città di Alba partirà il “segreto cardiopulso”, un segnale che risuonerà e vibrerà indicando simbolicamente e con un gesto artistico l’inizio delle celebrazioni. Nella stessa serata al Teatro Sociale di Alba tanti artisti e nomi della cultura e dello spettacolo italiani, guidati dalla passione e dall’ironia di Neri Marcorè, in una celebrazione di Fenoglio tra memoria, letteratura e musica. Il linguaggio fenogliano sarà inoltre protagonista in un’esposizione ospitata a Palazzo Banca d’Alba che racconterà, come sottolinea Fulvia in “Una questione privata”, “Una maniera di metter fuori le parole” propria dello scrittore albese. Un approfondimento della scrittura di Beppe Fenoglio attraverso 15 parole, scelte dal professor Gianluigi Beccaria membro del Comitato Scientifico del Centenario, per rileggerne la poetica ed analizzarne la modernità. Einaudi, casa editrice da sempre legata a Fenoglio, avvierà una serie di iniziative editoriali che accompagneranno l’intero centenario, e che prevedono il lancio di una uniform edition con una nuova veste grafica affidata ad Andrea Serio e con nuove introduzioni d’autore. I primi titoli, in libreria a partire dal 22 febbraio, sono: “I ventitre giorni della città di Alba” con introduzione di Davide Longo, “Il partigiano Johnny” con introduzione di Gabriele Pedullà, “Una questione privata” con introduzione di Nicola Lagioia, l’edizione ampliata delle “Lettere” a cura di Luca Bufano. A questi si aggiunge la riedizione ampliata della biografia di Beppe Fenoglio “Questioni private” di Piero Negri Scaglione. Nei mesi di marzo e aprile andrà in scena “Fenoglio a teatro” attraverso momenti celebrativi e spettacoli ispirati alle opere dello scrittore, a partire dalla figura femminile, in collaborazione con il Comune di Alba, le compagnie teatrali e le attrici albesi. Il 25 aprile sarà come sempre dedicato alla “Festa della Liberazione” con approfondimenti storici dedicati al partigiano Beppe Fenoglio, in collaborazione con gli Istituti storici della Resistenza e l’ANPI.

 

PALUDETTO. MOSTRA DI DOROTHEE DIEBOLD

Dorothee Diebold è una giovane artista tedesca nata a Offenbach am Main nel 1988. Attualmente vive e lavora a Berlino.

Nonostante la giovane età la Diebold è emersa nel panorama artistico europeo con diverse mostre personali soprattutto in Germania, Austria e Danimarca. “A linden leaf put me in a trance” è il titolo della personale che la ospita per la prima volta in Italia, a Torino, presso la galleria. Questa mostra da l’opportunità al pubblico di scoprire i lavori più recenti dell’artista tedesca, che come molti altri giovani creativi cresciuti nel Ventunesimo secolo è affascinata per lo più nel comprendere il rapporto tra uomo e natura, ovvero come l’uomo conviva con l’ambiente naturale che lo circonda, partendo banalmente dal consumo che esso ne fa, pensiamo  per esempio a tutti i prodotti artificiosi di denominazione Bio che esso produce. L’artista si chiede se esiste ancora una natura “pura” o se anche essa si sta piegando al desiderio di onnipotenza dell’uomo, lasciando sempre più spazio a paesaggi artificiali ed artificiosi. La natura di Dorothee risponde alla sua visione prettamente personale dalla quale ne deriva un’ interpretazione puramente romantica ottenuta attraverso accorgimenti e procedimenti tecnici che imitano o sostituiscono il fenomeno naturale. Questo lo si evince dai colori sgargianti e dalle decorazioni che investono le sue tele e dalle sculture che affermano il loro luogo e lo spazio come forme d’arte organoidi che crescono nelle stanze della galleria.

La mostra aprirà al pubblico sabato 19.02.2022 dalle ore 15.00 alle ore 19.00.

Sarà sempre aperta dal martedì al sabato con gli stessi orari fino al giorno 31.03.2022.  davidepaludetto | artecontemporanea  via degli artisti 10  10124 torino  +39 011 4153154  info@davidepaludetto.com  www.davidepaludetto.com

 

ARTE E LETTERATURA CINESE ALLO SPAZIO MUSA

Giovedì 17/02 recital e inaugurazione della mostra “Chinese Beauties”, personale dell’artista Xu Deqi, a partire dalle 16.30

Giovedì 17 febbraio Diffusione Italia International Group e l’Istituto Confucio dell’Università di Torino propongono un incontro dedicato alla cultura cinese nella suggestiva cornice dello Spazio Musa, contestualmente all’inaugurazione di Chinese Beauties, la mostra personale dell’artista Xu Deqi. Insieme all’opportunità di visitare la mostra sarà offerta una lettura con accompagnamento musicale di brani letterari cinesi, proposti in italiano e in lingua originale; una breve introduzione a cura della prof.ssa Stefania Stafutti presenterà alcuni degli elementi cardine della simbologia tradizionale cinese, che emergono in maniera ricorrente nei lavori di Xu Deqi. Xu Deqi, indiscutibile punto di riferimento nello scenario dell’arte pop cinese contemporanea, espone regolarmente in Cina, Europa e Stati Uniti. Chinese Beauties, prima mostra personale dell’artista nella nostra città, si presenta come un percorso antologico del lavoro di Xu Deqi; le immagini di chiara matrice pop, dai colori vivaci, ben rappresentano le nuove generazioni cinesi che guardano al futuro con leggerezza e ottimismo, mai tralasciando, però, il richiamo della cultura tradizionale. La mostra resterà aperta fino al 26 febbraio. Ingresso libero, prenotazione obbligatoria via email:

info@diffusioneitaliainternationalgroup.com

All’ingresso è obbligatorio esibire il Green Pass

Dove e quando:

giovedì 17 febbraio inaugurazione ore 16.30-20.00; recital ore 18.00-19.00

Spazio Musa, via della Consolata 11/A – Torino.  Informazioni: Diffusione Italia International Group  info@diffusioneitaliainternationalgroup.com   Istituto Confucio dell’Università di Torino  segreteria@istitutoconfucio.torino.it  011 670 3913

 

ACCADEMIA ALBERTINA. LA PREMATURA SCOMPARSA DI FABRIZIO SIBONA

Fabrizio Sibona nella sua Aula all’Accademia Albertina

È prematuramente scomparso, a causa di una grave malattia che ha combattuto con tenacia, Fabrizio Sibona, apprezzato docente di Metodologia della Progettazione presso l’Accademia Albertina di Belle Arti. Fabrizio Sibona, nato a Genova nel 1964, è stato un importante esponente della generazione post concettuale dell’arte italiana contemporanea, con un lavoro caratterizzato da uno stile eclettico, teso alla rivisitazione dei linguaggi dell’installazione e della pittura. Formatosi a Torino, con docenti come Antonio Carena, Luigi Delleani e Mario Gallina, II° Liceo Artistico, e Giuseppe Mantovani, Gino Gorza, Eugenio Comencini e Giulio Paolini, Accademia Albertina. Docente di Metodologia della progettazione all’Accademia Albertina di Torino ed all’Accademia di  Macerata; ha insegnato Pittura a Carrara, Torino, Sassari, Palermo, Catanzaro, Firenze e Napoli.

Ha vissuto e lavorato tra Torino e Calice Ligure.

 

 

 

MAZZOLENI. GIANFRANCO ZAPPETTINI, THE GOLDEN AGE

La Galleria Mazzoleni di Torino presenta Gianfranco Zappettini. The Golden Age (“L’Età dell’Oro”), personale di Gianfranco Zappettini, che segue e completa, a due anni di distanza, la presentazione della produzione recente dell’artista esposta nell’omonima mostra londinese, curata da Martin Holman (Mazzoleni, febbraio – aprile 2020) con l’esposizione delle sue serie precedenti.

Gianfranco Zappettini, co-fondatore negli anni ’70 del movimento internazionale della Pittura Analitica (estesosi tra Italia, Germania, Francia e Olanda), è considerato tra i più importanti pittori astratti italiani viventi. Il racconto dell’evoluzione artistica di Zappettini corre in parallelo al suo percorso di ricerca interiore e spirituale e si snoda attraverso lavori risalenti agli anni 1990, 2000 e primi 2010 fino ai recentissimi dipinti di colore oro. Per Zappettini la pittura è esercizio spirituale, un’operazione rituale che si traduce nella distribuzione di diverse campiture di colore che scandiscono la tela e nella stratificazione dei materiali di origine comune o industriale, lavorati con maestria artigiana e rigore alchemico.

Il percorso espositivo della mostra torinese metterà in luce accostamenti estetici e concettuali che attraversano tre decenni di attività artistica.

Gianfranco Zappettini. The Golden Age

15 febbraio – 7 aprile 2022

Mazzoleni, Torino, Piazza Solferino 2

Vernissage: martedì 15 febbraio 2022, 16.00 – 20.00

 

 

DOMENICA 20 FEBBRAIO 2022 TRA SOGNO E REALTÀ. CARNEVALE IN MASCHERA ALLA PALAZZINA DI CACCIA DI STUPINIGI

Per Carnevale, una corte colorata e festosa sarà pronta ad accogliere tutti i bambini in maschera alla Palazzina di Caccia di Stupinigi. Parrucche, bustini e panciotti, crinoline, sete e ruches, direttamente dal Carnevale di Venezia, faranno rivivere alle famiglie in visita le origini del carnevale con i costumi del gruppo storico Nobiltà Sabauda. Con coreografie “piumate” su musiche settecentesche e qualche “colpo di teatro” ci si troverà immersi in un’atmosfera “Tra Sogno e Realtà”. L’appuntamento rientra nel programma FAMU – Famiglie al Museo, un’occasione per visitare la Palazzina di Stupinigi con tutta la famiglia con temi a misura di bambino.

INFO

Domenica 20 febbraio, dalle ore 14 alle 18.30 (ultimo ingresso 18)  Palazzina di Caccia di Stupinigi  piazza Principe Amedeo 7, Stupinigi – Nichelino (TO)

Biglietto: intero 12 euro, ridotto 8 euro  Gratuito minori di 6 anni, possessori di Abbonamento Musei Torino Piemonte e Royal Card  www.ordinemauriziano.it

Info e prenotazioni: 011 6200634 biglietteria.stupinigi@ordinemauriziano.it

 

GALLERIA PEOLA SIMONDI. FRANCESCA FERRERI. MATEMATICA DELLA MATERIA

Fino al  26.03.2022

La ricerca artistica di Francesca Ferreri (Savigliano, 1981) indaga il rapporto tra restauro e algoritmi matematici come spunto poetico per un processo scultoreo che analizza la materia nella sua dimensione spazio-temporale e percettiva. Opere composte da frammenti ceramici e ferri recuperati, gesso ed elementi riciclati, agiscono come entità spaziali dotate di libertà formale e trasmettono un’energia estetica inaspettata. Lo “spazio-lacuna” del restauro, individuato nell’unione di oggetti differenti e processualmente simile all’incognita in algebra, delinea nuove identità volumetriche, memorie immaginarie, ricostruite in una prospettiva di fusione formale e d’integrazione cromatica. In occasione della sua seconda personale presso la Galleria Peola Simondi, Ferreri presenta Quiet, Mossy yet alive un’installazione site-specific, esito dell’indagine sul senso matematico e musicale della materia. Diversi elementi, dalle molteplici forme e dimensioni si incontrano, come individualità imperfette, dando vita a “coralità”, partiture dalle infinite applicazioni. Le sculture, innesto di oggetti o frammenti all’interno di materia informe, si relazionano con l’osservatore, sospese e fissate con catene, cavi elettrici, fili d’acciaio a una struttura metallica e ricordano parentesi, incognite, simboli matematici all’interno di un’ipotetica “griglia cartesiana”. Si tratta di un ambiente senza pareti, al cui interno si muovono alcune coordinate, aperte, eterogenee, indefinite a comporre un insieme armonico, che varia in base allo spazio. In questo modo non è il numero in sé ad essere analizzato, ma il processo algebrico nel suo significato etimologico di «completamento», «unione» o «riconnessione», dall’arabo al-ǧabr. L’algebra, infatti, è quella branca della matematica che studia la generalizzazione e l’estensione delle relazioni dell’aritmetica a entità variabili.

 

IVREA: FINO AL 27 MARZO LA MOSTRA “OLIVETTI E L’ARTE: JEAN MICHEL FOLON”

Proseguirà fino al 27 marzo al Museo Garda di Ivrea la mostra dedicata al celebre illustratore Jean Michel Folon “Olivetti e l’arte: Jean Michel Folon” e realizzata nel percorso di candidatura di Ivrea a Capitale italiana del libro 2022.

 

 

 

 

LE MOSTRE DI CHERASCO DEL 2022. JOAN MIRÒ A PALAZZO SALMATORIS DAL 15 OTTOBRE

Sta per iniziare un nuovo anno di mostre e rassegne d’arte a Cherasco. Ecco il programma completo delle esposizioni che si susseguiranno in questo nuovo anno.

A Palazzo Salmatoris, entrato da inizio anno nel circuito Abbonamento Musei, aprirà sabato 19 febbraio (fino al 15 maggio)  la mostra dedicata a Guido di Montezemolo (1878-1941). “La poetica della pittura tra Verismo e Ritorno all’ordine”.

Seguirà Pietro Morando, “Dal segno al racconto”, da sabato 28 maggio fino al 18 settembre, importante mostra rimandata un paio di volte in seguito ai lockdown forzati dalla situazione di emergenza sanitaria vissuta in questi ultimi anni.

Infine la Città propone una rassegna legata a un nome dell’arte internazionale, dal 15 ottobre le sale del Salmatoris ospiteranno la grande mostra dedicata a Joan Mirò “Genius loci: l’alfabeto del segno e della materia”. Verranno esplorati diversi temi del suo fare arte e della sua narrazione pittorica; saranno raccontate, attraverso le sue opere, il suo spirito innovativo, la profondità e liricità delle tematiche trattate con una poliedricità di forme e mezzi espressivi (dalla pittura alla ceramica non trascurando l’opera grafica) veramente totalizzante.

Mirò con il proprio genio creativo e innovativo ha contribuito in maniera fondamentale alla nascita di numerose “correnti” pittoriche, uno sforzo instancabile di ricerca che lo ha portato a produrre arte, pensiero e poesia con energia e passione fino agli ultimi anni della sua vita. Le sue opere verranno messe a confronto, con altri capolavori di artisti internazionali (Dalì, Magritte, De Chirico, Capogrossi, Klee, Scanavino, Hartung ecc.) per evidenziarne l’originalità e la forza dirompente, in un percorso di analisi approfondita ed emozionante.

Nella chiesa di San Gregorio sono sette le mostre in programma: dal 9 al 25 aprile si inizia con la mostra dei disegni partecipanti al Concorso Nazionale Naturalistico dell’anno scorso; dal 30 aprile al 29 maggio Egidio Longo presenta “La mia terra nei miei colori” (acquerelli a tinte forti); dal 4 al 26 giugno Antonio Panino “L’infinita storia della pittura”.

Filippo Pinsoglio proporrà i suoi lavori dedicati a “Pinocchio, uno di noi” dal 2 al 24 luglio; dal 30 luglio a Ferragosto la chiesa ricorderà Luca Cassine con la sua “Metamorfosi”.

Dal 20 agosto per tutto il mese di settembre si potranno ammirare le belle fotografie dedicate alla città delle Paci, “La mia Cherasco”,  da Bruno Costamagna, per trent’anni fotografo professionista della città ora in pensione.

Ultima rassegna in programma per il 2022 nella chiesa, dall’1 al 16 ottobre Vesna Bursich con  “White noise”.

 

UN ITALIANO VINCE IL PEOPLE CHOICE AWARD DELLA 57ESIMA EDIZIONE DI WILDLIFE PHOTOGRAPHER OF THE YEAR

La mostra al Forte di Bard, in Valle d’Aosta, sino al 5 giugno

Un’incantevole immagine di rami di salice rispecchiati dalla superficie di un lago ghiacciato presentata in ricordo di un amico scomparso, ha vinto il premio People’s Choice 2021 di Wildlife Photographer of the Year. L’immagine ‘Lake of ice’ del fotografo italiano Cristiano Vendramin ha toccato il cuore di oltre 31.800 appassionati di fauna selvatica e natura che hanno votato online in una rosa di 25 immagini. La rosa dei candidati è stata scelta dal Natural History Museum, Londra, tra 50.000 immagini provenienti da 95 paesi presentate al 57esimo concorso annuale.

Durante la visita al Lago di Santa Croce, nel Nord Italia, Cristiano ha notato che l’acqua era insolitamente alta e le piante di salice erano parzialmente sommerse, creando un gioco di luci e riflessi sulla superficie dell’acqua. Il fotografo ha ricordato un caro amico, che aveva amato questo posto speciale e che oggi non c’è più.

L’immagine è esposta sino al 5 giugno al Forte di Bard, in Valle d’Aosta, assieme alle cento premiate nell’ambito della 57esima edizione della mostra Wildlife Photographer of the Year.

Cristiano Vendramin commenta: «Spero che la mia fotografia incoraggi le persone a capire che la bellezza della natura può essere trovata ovunque intorno a noi; possiamo rimanere piacevolmente sorpresi da molti paesaggi vicini a casa. Credo che avere un rapporto quotidiano con la natura sia sempre più necessario per vivere una vita serena e sana. La fotografia naturalistica è importante per ricordarci questo legame che dobbiamo preservare».

Il direttore del Museo di Storia Naturale, Douglas Gurr, afferma: «L’immagine commovente di Cristiano Vendrami simboleggia l’impatto positivo che la natura può avere sul nostro benessere. Può fornire conforto e uno spazio per riflettere sul passato e persino suscitare speranza per il futuro. Questi ultimi due anni hanno ridefinito ciò che conta veramente nella vita di ognuno di noi; le persone svolgono un ruolo cruciale nei nostri ecosistemi personali. Spero che tra coloro che guarderanno questo paesaggio congelato nel tempo, venga alla mente l’importanza del legame con la natura e i passi che tutti dobbiamo compiere per proteggerla».

Gli altri quattro finalisti del Premio del pubblico sono: ‘Shelter from the rain’ di Ashleigh McCord, un tenero ritratto di due leoni maschi sotto la pioggia, ‘Hope in a burned plantation’ di Jo-Anne McArthur, sorprendente scatto di un canguro che emerge in uno degli incendi boschivi australiani; ‘The eagle and the bear’ di Jeroen Hoekendijk che mostra un curioso incontro tra due improbabili soggetti, e ‘Dancing in the snow’ di Qiang Guo, una rappresentazione davvero magica di due fagiani maschi dorati sotto la neve.

 

AVIGLIANA.  “ARTE PER VOI” APRE L’ANNO CON LA MOSTRA ““ANIMALI STRAORDINARI. VIAGGIO TRA MITI, RACCONTI E FIABE”.

Il programma espositivo di “Arte per Voi” di quest’anno inizia con una mostra dal titolo “Animali straordinari. Viaggio tra miti, racconti e fiabe”. Quarantacinque artisti tra ceramisti, scultori e pittori hanno interpretato il tema degli animali straordinari producendo novantacinque opere che senz’altro attireranno la vostra attenzione; molte, sono sicuro, vi stupiranno. La mostra si è inaugurata sabato 12 febbraio presso la Chiesa di Santa Croce in Piazza Conte Rosso nel Centro Storico di Avigliana.