PIEMONTE ARTE: ATTACCHI D’ARTE, DE-COLL’, REGGE E TOZZOLI, LA BELLEZZA RITROVATA, MONETTI, PREMIO OSTANA, ORE D’ORO, INQUATTRO, PISTOLETTO, BARTEZZAGHI, RACCONIGI, CLEMENTE…

coordinamento redazionale di Angelo Mistrangelo

CHIERI. ASL TO 5. “ATTACCHI D’ARTE” UNA MOSTRA NATA DAL PROGETTO “INSIEME È MEGLIO”

Dal 13 giugno in strada Fontaneto esposizione dei lavori

“Insieme è meglio” è il titolo di un progetto di educazione sanitaria promosso dalla struttura di Neuropsichiatria infantile e dal Servizio di Psicologia dell’Asl TO5 che vedrà la mostra di lavori artistici che si chiamerà, appunto: ”Attacchi d’arte” che verrà inaugurata il prossimo 13 giugno nella sede di strada Fontaneto 26. I lavori sono stati realizzati dai ragazzi che hanno partecipato ai laboratori artistici del progetto di educativa territoriale “insieme è meglio”. L’uso di tecniche e materiali diversi è frutto della scelta di ciascuno, maturata in un percorso di dialogo confronto, condivisione di paure e fragilità, con la guida di educatori professionali. “Insieme è meglio – spiegano Monica Audisio e Alessandro Ciuti rispettivamente Direttore del servizio di Psicologia dell’Asl To5 e Responsabile della struttura di Neuropsichiatria infantile – è un progetto di cooperativa Cittattiva e cooperativa Mirafiori con il sostegno dell’Asl TO5. E’ pensato per minori in situazione di emergenza socio-sanitaria e psicoeducativa, le porte sono aperte a tutti i ragazzi che manifestano un bisogno più o meno evidente sul piano emotivo-relazionale. Il progetto prevede un sostegno psicoeducativo individualizzato per tutte quelle situazioni di particolare fragilità e bisogno, con l’ausilio anche dei gruppi e dei laboratori che aprono alla socialità, ma soprattutto mettono i ragazzi in contatto con il loro bisogni emotivi così da poterli tradurre concretamente nella loro quotidianità. Propone inoltre momenti per stare insieme sul territorio in collaborazione con l’Associazione Timone e Arka centro giovanile frequentati dai ragazzi del territorio.” “E’ una bella iniziativa che da un segno concreto ad un percorso avviato qualche mese fa dalle nostre strutture, che si occupano della salute mentale dei più giovani – ha detto il direttore generale Angelo Pescarmona -. Una di quelle iniziative che aiuteranno i nostri ragazzi a superare i lunghi giorni di isolamento del lokdown con la speranza di tornare al più presto alla normalità”.

La mostra inizierà il suo percorso a Chieri ma farà tappa in tutte le altre sedi delle strutture di  NPI e Psicologia dell’Asl.

 

IL CHIERESE DE-COLL’ ALLA CELEBRAZIONE DEGLI OSANNA

Si chiama Osanna 50 l’evento che il 15 giugno celebra il 50esimo di attività della band napoletana degli Osanna. Tra i 21 artisti che sotto la Direzione Artistica del Maestro Antonio Perotti hanno dedicato un’opera all’evento c’è il chierese Pier Tancredi De-Coll’, che commenta: “Il mio lavoro dedicato al Diedro del Mediterraneo, il disco che celebra i 50 anni degli Osanna. “Il gruppo “Progressive Art”, nato a Salerno nel 2012 (che accoglie al suo interno artisti, musicisti, designer, architetti e personalità dell’arte contemporanea  di fama internazionale), ha voluto omaggiare con una serie di “opere artistiche”, la band musicale napoletana di “Progressive rock” Osanna, per celebrare il suo cinquantennale 1971 – 2021.  In questo progetto di “cover art”, hanno collaborato gran parte degli artisti del gruppo, realizzando una loro ipotetica idea di copertina dedicata agli Osanna.”

 

 

 

 

CAMBIANO. ANNA REGGE E PIERO TOZZOLI. LA LUNGA STAGIONE DELL’ARTE CAMBIANESE

CHIERI. ALL’IMBIANCHERIA “LA BELLEZZA RITROVATA”

Mercoledì 15 giugno alle ore 17.30  a Chieri presso il Museo Imbiancheria del Vajro, inaugurazione della mostra “La bellezza ritrovata”, quarto appuntamento del progetto RestART.

 

 

RICORDARE FRANCO MONETTI TRA ARTE, CULTURA E PROFONDA UMANITA’

Franco Monetti

Riservato, affabile, ricercatore dalla profonda cultura, Franco Monetti è scomparso in questi primi giorni di giugno lasciando un ampio vuoto nelle istituzioni e nel panorama artistico regionale, e non solo. Nato il 27 maggio 1937 a Villafranca Piemonte ha scritto e pubblicato, in più di quarant’anni, un notevole “corpus” di testi, saggi e volumi insieme ad Arabella Cifani consegnando alle nuove generazioni gli aspetti di un’attenta, misurata, interiorizzata interpretazione dell’arte e della vita di autori come Stefano Maria Legnani detto il Legnanino, Pietro Piffetti, Giovanni Battista Calandra e la “Pittura a Villafranca Piemonte attraverso i secoli”, Guido Reni. In ogni occasione, il suo discorso era condotto con la capacità di riannodare passato e presente, storia e contributi di una creatività rievocata con grande e insostituibile passione. E così la civiltà piemontese, l’attenzioe per le fonti archivistiche, la personale lettura dell’evoluzione nel tempo del linguaggio dell’arte, rimangono a testimonianza di quel suo ripercorrere, insieme ad Arabella Cifani, le vicende di Battistello Caracciolo nel catalogo della mostra, a cura di Stefano Causa e Patrizia Piscitelli, che si apre il 9 giugno al Museo di Capodimonte di Napoli. Laureato in Lettere a Torino e in Teologia a Roma, diplomato alla Scuola Superiore di Comunicazioni Sociali dell’Università Cattolica di Milano, Monetti ha partecipato a rassegne di assoluto prestigio alla National Gallery e Royal Academy di Londra e Palazzo Venezia a Roma, mentre era membro del consiglio direttivo della Fondazione Accorsi-Ometto e, nel 2013, ha ricevuto il Premio San Giovanni Battista della Città di Torino.

                                   Angelo Mistrangelo

 

PREMIO OSTANA. TORNA LA FESTA DELLE LINGUE MADRI

Annunciato il programma della XIV edizione. La festa delle lingue madri del mondo torna, in presenza, sotto al Monviso: bretone, occitano, friulano, aragonese, catalano, tibetano – da venerdì 24 a domenica 26 giugno 

Dopo due edizioni online a causa della pandemia, il Premio Ostana torna in presenza da venerdì 24 a domenica 26 giugno: nella cornice della borgata Miribrart di Ostana si torneranno quindi a sentire lingue vicine e lontane, per animare un confronto quanto mai attuale di riflessione sui diritti linguistici, con uno sguardo specifico a quali sono le idee e le azioni attualmente al servizio della tutela delle lingue madri. Non a caso, le Nazioni Unite hanno proclamato il Decennio Internazionale delle Lingue Indigene 2022-2032 e il Premio Ostana è tra le iniziative sostenute dall’Unesco. In questi 13 anni sono state ospitate a Ostana 44 lingue da tutti e 5 i continenti, che hanno dato vita a una festa della biodiversità linguistica. Annunciato oggi il programma della XIV edizione. Per il 2022 i premiati saranno: Bhuchung D. Sonamm (lingua tibetana – Nepal) – Premio giovani; Francho Nagore Laín (lingua aragonese – Spagna) – Premio internazionale; Paulina Kamakine (lingua occitana – Francia) – Premio lingua occitana; Marine Lavigne (lingua bretone – Francia) – Premio composizione musicale; Stefania Maria Ciminelli (lingua catalana – Spagna) – Premio traduzione; Diego Marani (lingua-gioco Europanto) – Premio speciale;  Fredo Valla (lingua occitana – Italia) – Premio cinema; Rosalba Perini (lingua friulana) – Premio minoranze linguistiche storiche in Italia.

Ostana vuole da sempre essere l’occasione di una riflessione non solo sulla lingua, ma anche sui linguaggi, sulle identità e sui destini delle lingue madri e per questo il Premio speciale 2022 è stato assegnato a Diego Marani, scrittore e glottoteta, attuale Direttore dell’Istituto Italiano di Cultura di Parigi, nonché inventore della lingua artificiale chiamata europanto, costituita da un insieme di tutte le lingue d’Europa che nasce come provocazione contro l’integralismo linguistico di chi predica la purezza delle lingue.

Oltre alle riflessioni generali sui diritti linguistici, e il loro futuro, a Ostana ci sarà occasione di conoscere, riscoprire, sentire tante lingue madri. Francho Nagore Laín, linguista e scrittore, riceverà il Premio Internazionale per il suo lavoro a sostegno della lingua aragonese; un altro importante momento di riscoperta sarà dedicato al friulano, grazie alla presenza di Rosalba Perini che ha dedicato la maggior parte della sua vita professionale alla promozione della lingua friulana rivolgendosi soprattutto alle nuove generazioni; a proposito di generazioni a confronto, il Premio lingua occitana 2022 andrà alla giovane poetessa Paulina Kamakine che con lo pseudonimo di Lou Pètit Aousèt (L’uccellino) ha seminato e diffuso poesie per tutta l’Europa, come dimostra il suo Paraulas de hemnas, un’antologia contemporanea di autrici occitane con poesie, canzoni e prose di oltre 70 scrittrici occitane contemporanee, dai 16 ai 96 anni.

A Ostana 2022 si potrà ascoltare anche il tibetano: il Premio giovani sarà infatti assegnato a Bhuchung D Sonam, poeta, saggista, editore e traduttore nato in Tibet e ora in esilio che con la sua opera di valorizzazione della lingua tibetana ha ridato voce agli scrittori del suo paese d’origine censurati; spazio anche al catalano con Stefania Maria Ciminelli, una delle più importanti traduttrici freelance dal catalano all’italiano, la cui presenza a Ostana offrirà anche l’occasione di riflettere sul ruolo più autentico della traduzione: quello di ricreare mondi capaci di risuonare nei lettori, rimanendo fedeli al testo e alla lingua originali.

Come da tradizione il Premio Ostana premia artisti e artiste del mondo della musica e del cinema. Per ricevere il Premio Musica 2022 arriverà a Ostana la cantante bretone Marine Lavigne, fondatrice e componente del trio Ahez che, insieme al produttore Alvan, ha rappresentato la Francia all’Eurovision Song Contest 2022 di Torino: Il Premio Ostana le riconosce il grande impegno nella valorizzazione del bretone e il merito di portare una lingua di minoranza sul palco di uno degli eventi internazionali più seguiti. Il Premio cinema, infine, va a Fredo Valla: un artista cruciale per Ostana e per la lingua occitana, che da ormai oltre un anno sta girando l’Europa con il film Bogre – La grande eresia europea, un progetto ambizioso e importante: un viaggio, partito proprio da Ostana, di riscoperta di un passato rimosso ma quanto mai attuale in un presente che si è riscoperto denso di conflitti identitari.

Il programma completo di tutti gli incontri è disponibile e costantemente aggiornato sul sito www.premiostana.it. Gli incontri saranno come sempre gratuiti e organizzati nel rispetto delle normative sanitarie vigenti.

 

 

GALLERIA MARCOROSSI. VALERIO BERRUTI, PAOLO VENTURA, FRANCO GUERZONI E MARCO TIRELLI – INQUATTRO

Inaugurazione Mercoledì 8 Giugno 2022 – Dalle ore 17:00 alle 21:00

La galleria Marcorossi artecontemporanea, nei mesi di giugno e luglio, ospita nelle sue gallerie Inquattro, una mostra collettiva dedicata a quattro artisti, ormai consolidati tra le sue proposte, che sono stati protagonisti ad Artefiera 2022 a Bologna: Valerio Berruti, Franco Guerzoni, Marco Tirelli e Paolo Ventura. Di Valerio Berruti, con il quale quest’anno la galleria Marcorossi artecontemporanea festeggia un sodalizio di 20 anni, presenteremo un lavoro inconsueto: alcune opere in vetroresina con luci a led, che sottolineano il continuo desiderio di sperimentare dell’artista piemontese, oltre ad alcuni affreschi di recente produzione, ispirate al mondo sospeso dell’infanzia, il momento della vita in cui siamo tutti uguali e tutto deve ancora avvenire. Di Paolo Ventura presenteremo alcune opere del nuovo ciclo I Ginestra, nato dal fortuito ritrovamento di un album fotografico di due saltimbanchi degli anni 30, che viene da lui rielaborato con la consueta tecnica del collage fotografico, completato dalla pittura, assieme ad alcuni lavori di cicli precedenti. Un iter complesso, fatto di ricerca storica, artigianato, manualità, composizione scenografica, fotografia e pittura in un mix di grande fascino. Franco Guerzoni di cui è appena terminata con successo la mostra Ritrovamenti sarà invece presente con alcuni lavori storici, trai quali un’importante opera del 2008 e altre opere esposte in mostre pubbliche: alle Scuderie di Palazzo Moroni a Padova nel 2007, alla Triennale Bovisa nel 2008 e a Palazzo Pitti nel 2013, dove indaga sul concetto di tempo e sulla poetica della rovina, adottando una cifra teorica inscrivibile nel pensiero di una “archeologia senza restauro”. Di Marco Tirelli la cui pittura è frutto di un complesso processo intellettuale che, partendo dalla registrazione di dati reali, arriva a distillare forme pure e allusioni spaziali e luminose, esporremo alcune raffinate tempere su carta del 2007 emblematiche della sua ricerca sulla relazione tra forma, sempre in bilico tra riconoscibilità e astrazione, e luce, assunta come punto di partenza per l’indagine delle possibilità e dei limiti della percezione.

 

ORE D’ORO. LIBRI D’ORE DAL MEDIOEVO A OGGI PRESSO LA BIBLIOTECA REALE DI TORINO.

La mostra, a cura di Federica Maria Giallombardo, è ospitata nel Salone Palagiano della biblioteca, è un progetto espositivo che coinvolge 13 artisti contemporanei chiamati a collaborare per la realizzazione di un unico manufatto, ovvero di un volume che ricalca la concezione e i contenuti del libro delle ore medievale e rinascimentale. Il progetto espositivo Libro d’Ore è il primo e unico libro d’artista è unico nel suo genere. L’opera diventerà parte della collezione della Biblioteca, poiché donazione da parte di Hapax Editore (che ha finanziato la realizzazione del volume). La mostra nasce da una comune iniziativa tra i Musei Reali e l’Università degli Studi di Torino, in occasione del convegno Transizioni e variazioni mariane dal Medioevo ai giorni nostri (dal 25 al 27 maggio presso le aule di Palazzo Nuovo). La mostra sarà visitabile fino al 24 giugno,

Il Libro d’Ore sarà esposto al pubblico tutti i giorni dalle ore 15 alle ore 18, al mattino su appuntamento. Gli artisti contemporanei coinvolti sono:

Cornelia Badelita (Radauti, 1982) [Peola Simondi (TO)]

Andrea Barzaghi (Monza, 1988) [Société Interludio (TO)]

Gregorio Botta (Napoli, 1953) [Peola Simondi (TO)]

Francesco Carone (Siena, 1975) [Société Interludio (TO), SpazioA (PT)]

Luca Ceccherini (Arezzo, 1993) [Société Interludio (TO)]

Manuele Cerutti (Torino, 1976) [Guido Costa Projects (TO)]

Fabrizio Cotognini (Macerata, 1983) [Prometeogallery (MI)]

Stefano Di Stasio (Napoli, 1948) [Galleria Alessandro Bagnai (AR), Galleria Vigato (AL)]

Caterina Morigi (Ravenna, 1991) [Galleria Studio G7 (BO)]

Giuseppe Mulas (Alghero, 1995) [Peola Simondi (TO)]

Nazzarena Poli Maramotti (Montecchio Emilia, 1987) [A+B gallery (BS), Sara Zanin gallery (RM)]

Paolo Pretolani (Assisi, 1991) [Marina Bastianello Gallery (VE)]

Enrico Tealdi (Cuneo, 1976) [Société Interludio (TO), Francesca Antonini Arte Contemporanea (RM)]

 

OGR TORINO. L’OPER-AZIONE NEL SEGNO DEL TERZO PARADISO IDEATO DA MICHELANGELO PISTOLETTO.

Nell’ambito della mostra NatureCultures. Arte e Natura dall’Arte povera a oggi. Dalle Collezioni della Fondazione per l’Arte Moderna e Contemporanea CRT al Castello di Rivoli, in OGR Torino fino al 22 settembre – mercoledì 8 giugno il Dipartimento Educazione del Castello di Rivoli con Cittadellarte Fondazione Pistoletto e CiAL – Consorzio Imballaggi Alluminio – realizzerà l’Oper-Azione nel segno del Terzo Paradiso ideato da Michelangelo Pistoletto. L’Oper-Azione collettiva Terzo Paradiso, condotta dalle Artenaute del Dipartimento Educazione alla presenza dell’Artista, avrà come protagonisti i tanti bambini e ragazzi delle scuole che hanno aderito all’iniziativa. Michelangelo Pistoletto con il Terzo Paradiso, tracciato per la prima volta alla Biennale di Venezia del 2005, ha creato un nuovo simbolo, riconfigurando il segno matematico dell’infinito, per promuovere nuove connessioni e interazioni tra polarità opposte: natura/artificio, arte e scienza/tecnologia, contesto produttivo e salvaguardia ambientale. Sempre nel 2005, in occasione del Festival Letteratura, il Dipartimento Educazione ha dato inizio all’Oper-Azione Terzo Paradiso, riproponendo con la partecipazione del pubblico la forma, nel prato del Castello di Mantova, in cordoni di alluminio, materiale riciclabile all’infinito, fornito da CiAl. Da quel momento, attraverso la rete globale degli Ambasciatori del Terzo Paradiso, di cui il Dipartimento Educazione è parte fin dal principio, innumerevoli le azioni e gli eventi condivisi, dalla terra allo spazio. Una diffusione globale del messaggio che porta l’arte al centro della trasformazione sociale responsabile. L’Oper-Azione si colloca nell’ambito del Public Program della mostra “Naturecultures” realizzata da Castello di Rivoli Museo d’Arte Contemporanea e OGR Torino, il supporto di Fondazione per l’Arte Moderna e Contemporanea CRT ed il contributo straordinario di Fondazione CRT.

 

LA VENARIA REALE. VEDI ALLA VOCE “GIOCO” – INCONTRO CON STEFANO BARTEZZAGHI

Giovedì 9 giugno ore 18.30

Nell’ambito del programma PLAY. Un anno tutto da giocare, giovedì 9 giugno alle 18.30 la Reggia di Venaria ospita un incontro con lo scrittore e semiologo Stefano Bartezzaghi dedicato al significato della parola “gioco”, per analizzare la sua storia, l’evoluzione, l’uso e l’accezione che si è soliti attribuirle. L’incontro è animato dagli interventi musicali del quintetto d’archi degli Architorti, che si esibisce con brani tratti dal progetto Architorti Play Punk, con trascrizioni e rielaborazioni di musica punk trasfigurata in musica classica.

 

SUMMERLAND FEST A MONCALIERI

Dal 17 giugno al 2 settembre avrà luogo il Festival di Teatro “Summerland Fest” organizzato da Santibriganti Teatro al Giardino delle Rose e alla Cascina delle Vallere di Moncalieri. Spettacoli, concerti e matinée per i bambini allieteranno l’estate moncalierese. Gli eventi serali alterneranno teatro, musica, danze tradizioni, comicità e spettacoli di magia con: Sereno Magic ovvero il mago più alto del mondo, “Chi è di scena per la regia” di Luca Serra, “Striature” della compagnia In Palcoscenico, “Ma il mio amore è Paco” di Franco Olivero e Luca Occelli, “E/Oppure è amore” regia di Toni Mazzara, “Jack e Jill” della compagnia Pappagalli in Trappola, Bad Ad’Singer in Concerto, “Treedanza” con il gruppo Spadara e con il gruppo Doi pass e’n passet, “IO//ODIO” regia di Maurizio Bàbuin con Luca Serra, “Gummy” di Emily Tartamelli, “Monologo di Donna con Salsiccia” di e con Giulia Cerruti, “Periphereia” di Laura Dezani ed infine “Scenari di Commedia”, condotto da Mauro Piombo. Le occasioni per vivere un’estate all’insegna del teatro non finiscono; il mattino alle 10, al Giardino delle Rose, sono previsti spettacoli e letture animate per le Estate Ragazzi cittadine: Burrasca, Il Piccolo Principe, Oz, AhiAhia! Pirati in corsia, Fratelli in fuga, YoYo Piederuota e Storia vera di Pinocchio.

Per maggiori informazioni 011/645740 lunedì dalle 10.30 alle 16.30 e dal martedì al venerdì dalle 14 alle 18. santibriganti@santibriganti.it, www.santibriganti.it

 

BAM BIENNALE D ‘ARTE MODERNA E CONTEMPORANEA DEL PIEMONTE

Edizione On Tour 2022. “Sculptura 2”

Parco di Palazzo Piozzo di Rosignano Rivoli 18 giugno-17 luglio 2022

La BAM – Biennale d’Arte Moderna e Contemporanea del Piemonte ha una precisa finalità, in decisa controtendenza rispetto alla “biennalite” caratterizzante la scena artistica contemporanea nell’era della globalizzazione, che è quello di valorizzare l’arte e la creatività piemontese dal secondo dopoguerra ad oggi secondo un percorso che, ad ogni scadenza, si indirizza verso aree diverse di analisi storica e contenutistica. Per la prima volta nel 2021, nella ormai lunga storia della Biennale del Piemonte, che vanta una edizione sperimentale, nove ufficiali e nove, con questa, On Tour, si è analizzato un linguaggio centrale alla storia dell’arte come la Scultura. Il successo riscontrato, favorito dalla suggestione di Palazzo Piozzo di Rosignano, e dal ricco programma di eventi collaterali, ci ha indotto a bissare l’iniziativa, con il titolo “Sculptura 2” ed un doveroso omaggio alla creatività femminile, colonna portante ed a lungo sottovalutata dell’avanguardia artistica. Negli ultimi anni, in Italia, si è assistito ad una forte incentivazione nei confronti dell’annosa questione dell’arte pubblica, fondamentale viatico didattico e divulgativo per avvicinare il pubblico dei non addetti ai lavori alla fruizione del contemporaneo, nel tentativo di colmare il gap che ci separa, da questo punto di vista, dalla maggior parte dei paesi dell’Europa occidentale e dagli Stati Uniti, tramite la realizzazione di numerosi musei d’arte contemporanea all’aperto e parchi dedicati alla scultura, nella quasi totalità dei casi in affascinanti centri della cosiddetta “provincia”, più raramente all’interno di grandi centri metropolitani. In questa mostra sono presenti artiste della generazione post poverista ed altre “mid career” come Sarah Bowyer, Tegi Canfari, Matilde Domestico, Mavi Ferrando, Paola Malato, Marina Sasso, Marcella Tisi, Luisa Valentini e la giovane studentessa dell’Accademia Albertina Xie Xintong.

BAM PIEMONTE PROJECT ON TOUR 2022 (Biennale d’arte moderna e contemporanea del Piemonte 18ma edizione) dal titolo > SCULPTURA 2 (seconda edizione dedicata alle scultrici).

A cura di Riccardo Ghirardini e Edoardo Di Mauro

Programma dell’iniziativa

Artiste invitate per la mostra di scultura: Sarah Bowyer, Tegi Canfari, Matilde Domestico, Mavi Ferrando, Paola Malato, Marina Sasso, Marcella Tisi, Luisa Valentini, Xie Xintong.

Artiste invitate per la Performance: Marcella Tisi e Chen Li.

Artiste invitate per il Fashion Shooting tra le sculture: Schè di Chiara Schembari, Malaika di Barbara Ebbli, Olesea Suharenco e l’artista Ucraina Ivanna Shumska.

Inaugurazione: sabato 18 giugno 2022 ore 16.00-19.00 Parco di Palazzo Piozzo di Rosignano via Capello 3 Rivoli

Performance: sabato 25 Giugno ore 17.00

Fashion Shooting: sabato 2 luglio ore 15.00-19.00

Orari di apertura:

Da mercoledì a venerdì 16.00-19.00 Sabato e domenica 10.00-13.00, 16.00-19.00 Ingresso libero

 

GALLERIA BENAPPI. IL TEMPO NELL’IMMAGINE

La mostra Il tempo nell’immagine, presso gli spazi della Galleria Umberto Benappi, presenta una raccolta di studi fotografici delle installazioni e degli spettacoli realizzati da Studio Azzurro negli anni Ottanta per Palazzo Fortuny a Venezia. Ogni fotografia è il risultato di scatti multipli sulla stessa lastra fotografica. Le immagini sono accompagnate da video dei workshop e dei backstage e da materiale d’archivio originali. Oltre alle fasi di tempo impresse con gli scatti multipli, anche il tempo dell’immagine in movimento entra nell’immagine fotografica. L’anima di Studio Azzurro è unica seppur contenuta in corpi differenti. È un’anima formata da molte persone che negli anni, per brevi o lunghi periodi, hanno contribuito con i propri pensieri e le proprie sensibilità a costruire un’atmosfera creativa unitaria, mantenendo una rotta e una coerenza di significati in un’attività molto articolata. Nel 1982 Fabio Cirifino, Paolo Rosa (1949-2013) e Leonardo Sangiorgi danno vita a un’esperienza che nel corso degli anni esplora le possibilità poetiche ed espressive dei nuovi linguaggi tecnologici. A loro si aggiunge, dal 1995 al 2011, Stefano Roveda, esperto di sistemi interattivi. Attraverso la realizzazione di videoambienti, ambienti sensibili, percorsi museali, performance teatrali e film, disegnano un percorso artistico trasversale alle tradizionali discipline e formano un gruppo di lavoro aperto a differenti contributi e importanti collaborazioni. È così che Studio Azzurro prende la forma di un laboratorio di ricerca artistica spesso paragonato a una bottega rinascimentale.

 

GALLERIA D’ARTE LA CONCHIGLIA: THE ART OF IMAGINATION

a cura di Roberto Borra e Alessandro Merlo. direzione artistica di Karina Lukasik e nella “Sala degli ospiti” VITTORIO DI LEVA. ” VISIONI CONTEMPORANEE DELLA PITTURA DEL SEICENTO NAPOLETANO” a cura di Alberto Bongini

Organizzazione: Associazione Fly Art. Fino al 18 giugno 2022

La storica Galleria d’arte La Conchiglia di Torino dopo il successo della mostra personale della pittrice  Rosanna Piervittori ospita un’esposizione internazionale di arte contemporanea  organizzata dall’Associazione Culturale Fly Art dal titolo “The art of imagination” a cura di Roberto Borra e Alessandro Merlo con la direzione artistica di Karina Lukasik. La mostra presenta le opere di 25 artisti provenienti da svariate regioni italiane e da : Inghilterra, Polonia,  Spagna, Croazia, Iran, Cina. L’evento curato dall’Associazione Culturale Fly Art di Torino è  inoltre sostenuto dall’Associazione Collettivo 37, dal  Museo Ugo Guidi di Massa Carrara, dal Comitato Artistico Documentario Gierut di Pietrasanta(Lu) dal Museo Mipac di Torino, dal Mug 2 di Forte dei Marmi(Lu), dall’Associazione Arti Solide di Novara, dal Movimento Culturale Brancati di Scicli(Rg), da Axtra Digital Art di Torino e dal gruppo londinese The Artists’ Pool. In contemporanea, nell’intimità della “Sala degli Ospiti” , i visitatori possono ammirare la splendida mostra  personale del pittore Vittorio Di Leva  dal titolo “Visioni contemporanee della pittura del Seicento napoletano” a cura di Alberto Bongini. La mostra “The art of imagination” prende spunto dalla centralità del ruolo dell’immaginazione nello sviluppo della storia dell’umanità in quanto elemento essenziale dell’evoluzione e della ricerca innovativa nelle arti e nei  più svariati settori delle attività umane. Senza la forza propulsiva dell’immaginazione, l’arte stessa sarebbe solo una sterile pratica riproduttiva.  Attraverso l’immenso potere dell’immaginazione  l’artista esplora l’ignoto, si proietta in dimensioni passate o future, scardina la concezione classica del tempo, annienta le distanze, esce da una realtà oggettiva spesso scomoda e poco edificante compiendo l’ulteriore   miracolo di rendere l’arte “salvifica”. L’esposizione torinese manifesta un’alternanza di personalità artistiche varie e  apparentemente conflittuali  ma fortemente caratterizzanti il pensiero e le sensibilità del mondo contemporaneo. Questa mostra d’arte internazionale  nasce da una semplice domanda. Perché non creare un’esposizione che celebri la centralità dell’immaginazione e che la sollevi dall’oscurità nella quale la storia l’ha spesso relegata? In fondo l’immaginazione  è un’arte che per manifestarsi nella sua forza propulsiva va coltivata e stimolata al pari della pratica tecnica…e questa è una riflessione sulla quale ogni artista dovrebbe soffermarsi con particolare attenzione…

GALLERIA D’ARTE LA CONCHIGLIA  via Zumaglia 13/bis TORINO

Tel. 011/6991415- 347/8285604. Orari Galleria: dal martedì al venerdì 15,00 – 19,00 sabato: 10,00 – 12 / 15,00 – 19,00

www.progettomipac.com  info mail : artrobert@virgilio.it info (solo Whats App) : 338/8300244

 

RACCONIGI. UNA TAVOLA DA RE RESTAURATA

Presentazione del restauro della grande tavola di Henry Thomas Peters della Sala da pranzo del Castello di Racconigi

Dopo tre mesi di attività, si è concluso al Castello di Racconigi, tra i complessi museali gestiti dalla Direzione regionale Musei Piemonte del Ministero della cultura, il cantiere didattico Una tavola da Re dedicato al restauro del grande tavolo realizzato dal celebre ebanista inglese Henry Thomas Peters (1792-1852) per la Sala da pranzo della residenza sabauda. L’intervento è stato effettuato in collaborazione con la Scuola per Artigiani Restauratori Maria Luisa Rossi, sorta a Torino nel 1994 per volontà di Ernesto Olivero, fondatore del Sermig, e Maria Luisa Rossi, appartenente a una famiglia di antiquari torinesi. Impegnati solitamente negli spazi attrezzati della Scuola, gli allievi del corso di specializzazione in restauro di arredi lignei si sono trovati a operare all’interno del Castello, coordinati dai loro docenti e con la supervisione di Roberta Bianchi, responsabile del Laboratorio di restauro della Direzione regionale Musei, insieme alla direttrice del Castello Alessandra Giovannini Luca. Il cantiere di restauro è stato infatti allestito nella Sala da pranzo, all’interno del percorso di visita, dove è conservato l’imponente arredo, vero e proprio protagonista d’eccezione: il monumentale tavolo di Peters non solo tocca dimensioni notevoli (cm 280 x cm 230 x cm 78), ma è anche allungabile fino a cinquanta coperti per un’estensione complessiva di oltre 12 metri di lunghezza. Lo svolgimento delle operazioni di restauro in loco è stato ritenuto opportuno anche in considerazione della struttura piuttosto articolata e del peso del tavolo che complessivamente supera i 900 kg. Si tratta del più importante lavoro realizzato da Peters per il Castello di Racconigi, nell’ambito del programma di rinnovamento stilistico che fu attuato negli anni Trenta dell’Ottocento sotto la direzione di Pelagio Palagi (1775-1860), su committenza di Carlo Alberto. Disegnato da Palagi il tavolo fu sontuosamente intagliato in mogano da Peters nel 1837 nei locali del suo atelier a Genova e l’anno seguente avvenne il collaudo in Castello a opera dell’architetto Ernest Melano (1792-1867). Le peculiarità del tavolo e lo stato di conservazione hanno reso l’intervento particolarmente delicato e complesso. Successivamente alle fasi preliminari di documentazione fotografica ed esecuzione del rilievo geometrico dello stato di fatto, è stato effettuato lo smontaggio delle varie sezioni, permettendo di valutare problematiche già in parte evidenti, ma non del tutto visibili, come il cedimento di uno dei quattro supporti intagliati. Così, oltre a realizzare interventi di ebanisteria sulle impiallacciature interessate da distacchi e lacune, è stata affrontata quella che si è rivelata la parte più interessante, ma anche complicata, dell’intervento: la ricomposizione del supporto intagliato, a motivi zoomorfi e fitomorfi, fratturato in diverse parti, che ha richiesto l’inserimento di protesi lignee interne. In parallelo è stata ripristinata la traversa maestra notevolmente deformata, ricorrendo alla tecnica basata sull’impiego di microonde che consente di evitare interventi invasivi. Inoltre le indagini diagnostiche e conoscitive, in particolare la tecnica della fluorescenza ultravioletta, hanno messo in rilievo la presenza di vernici cromaticamente diverse, talora sovrapposte anche a quelle originali, probabilmente esito di manutenzioni risalenti ai primi decenni del Novecento. La lettura estetica appariva estremamente alterata e, pertanto, i lavori sono stati finalizzati a conferire al tavolo un maggiore equilibrio cromatico, in grado di rispettare il caratteristico aspetto cangiante della specie lignea in cui è realizzato. La conclusione del cantiere di restauro ha conseguito pienamente l’obiettivo di assicurare migliori condizioni di conservazione e restituire piena integrità e leggibilità al monumentale manufatto, rettificando le conseguenze fuorvianti di operazioni precedenti e ponendo rimedio alle criticità che ne minavano la tenuta strutturale. Al contempo gli allievi della Scuola per Artigiani Restauratori Maria Luisa Rossi hanno potuto compiere un’importante esperienza formativa per il completamento del percorso professionale intrapreso. L’attività del restauratore implica spesso l’esigenza di lavorare nel contesto di appartenenza delle opere, al di fuori dunque dei laboratori, una prospettiva che consente esperienze differenti legate alla necessità di adeguamento degli spazi. Lo svolgimento dei lavori è stato anche accompagnato da visite guidate di approfondimento: gli allievi, affiancati dai loro docenti, si sono così confrontati con la capacità di esporre al pubblico problemi, tecniche e materiali che rendono unico ogni intervento di restauro. Il cantiere di restauro ha aggiunto un ulteriore tassello alla proficua collaborazione, che ormai annovera parecchi anni, portata avanti con la Scuola per Artigiani Restauratori Maria Luisa Rossi e, ancora una volta, ha fornito una prova positiva all’importanza di promuovere la salvaguardia dei beni culturali attraverso azioni sinergiche tra i diversi soggetti impegnati su questo fronte, nell’interesse collettivo di preservare il patrimonio storico-artistico e garantirne la trasmissione dei valori correlati.

 

DAVIDE PALUDETTO ARTE CONTEMPORANEA: AIR – COME IL SOLE LA SFERA

Dal 20 maggio in Via Artisti 10, Torino, presso la galleria davidepaludetto|artecontemporanea, è aperta la mostra  AIR – Come il sole la sfera. Un’imponente opera di ricostruzione scenica nell’area espositiva in via Artisti 10 ricrea una sorta di paesaggio au reverse, una solenne foresta di frammenti di pittura, dove spalti, quinte e palco sono sospesi e senza ruolo, in un presente continuo che non rivela alcun moto apparente. Il desiderio istintivo di comprendere la sorgente da cui questo tutto pare irradiarsi pone lo spettatore di fronte al senso stesso del titolo e ad una rappresentazione dello spazio che non può essere misurata. Sfera senza inizio e senza fine, oggetto che “non può cadere”, senza capo né peso, ridefinizione acefala e polimorfa del significato di corpo celeste come motore di inferenze. “Nel moto che va dalla frammentazione al corpus si rivelano le differenze tra le superfici che chiarificano e gli accumuli che – per definizione – nascondono, coprono e generano” (cit. Pittura Ambiente I, 2021). Nella dialettica costante tra pubblico e privato, colossale ed intimo, che attraversa tutti i lavori di Idem Studio, e in particolare quelli della serie AIR, Come il sole la sfera si assume il compito di parlare al singolo individuo con un linguaggio che si confronta apertamente con la dimensione del monumento e diventa politico senza desiderarlo apertamente. Esperienza ravvicinata, singolare e strettamente personale: l’unica possibile. Una forza generatrice interna spinge i frammenti dei suoi raggi lontano, a sedimentare dune, fughe, frammenti – “coriandoli” – espressioni di superficie sempre differente e visione periferica generata da sottotesti intricati, magnetici, invisibili. Catalogo confidenziale di variazioni sul tema e campo aperto dove i segni ambiscono a non significare nulla, in una tensione a scrollarsi di dosso le catene analogiche, ovviamente senza successo. Ma a giudicare dai commenti – “pare un campo di grano” – che sta ricevendo la recente foto che gira da qualche giorno sul web, non ci riesce neanche il Sole.

La mostra, curata da Fabio Vito Lacertosa, con il quale il gruppo collabora dal 2017, sarà visitabile fino al 30 giugno 2022.

 

VALDIERI. MOSTRA “LET’S FIND SOME BEAUTIFUL PLACE TO GET LOST” DI NICOLA DIGIROLAMO

Sabato 11 giugno 2022 alle ore 17.00  presso CENTRO VISITE DEL PARCO Terme di Valdieri, inaugurazione della mostra “Let’s find some beautiful place to get lost” di Nicola Digirolamo, curata da Enrico Perotto. La mostra sarà visitabile dall’11 giugno al 17 luglio, tutti i giorni dalle ore 10.00 alle ore 13.00 e dalle ore 14 alle ore 18.30. Per informazioni o prenotazioni visite +39 0171 978616 o +39  0171 1740052 con ingresso libero,nel rispetto dellanormativa anti Covid. Si tratta della dodicesima mostra della rassegna provinciale grandArte 2022 – HELP – humanity, ecology, liberty, politics. “Let’s find some beautiful place to get lost” è un tentativo di recupero di un progetto fotografico a lungo termine sul Regno Unito sviluppato in collaborazione con una galleria di Liverpool contemporaneamente al nascente dibattito sulla Brexit negli anni precedenti al referendum del 2016 ed interrotto nel 2020 a causa delle restrizioni sui viaggi legate alla pandemia da Covid-19. Parte dei mesi in cui non siamo stati da nessuna parte sono stati quindi dedicati alla messa a fuoco della chiave di lettura su quanto prodotto fino a quel momento. L’impressione finale è quella di uno sguardo sui sentimenti di disinteresse collettivo verso qualcosa di intorbidito ed incarognito. A margine di questa impostazione, è lecito domandarsi cosa lega un luogo eletto a centro visite di un Parco di respiro Europeo quale il Parco delle Alpi Marittime con il contiguo Parc du Mercantour ad un paese relativamente lontano che ha voluto riappropriarsi forzatamente, iniquamente e democraticamente del proprio destino. Un filo sottile c’è, esiste. Per quanto curioso, i primi esploratori delle Alpi Marittime, le meno conosciute di tutto l’arco alpino fino ad inizio 900, venivano da oltremanica: Douglas William Freshfield e William August Brevoort Coolidge su tutti. Benestanti sudditi di sua maestà, al pari dell’esercito della corona, facevano parte della nutrita schiera di esploratori e conquistatori che l’Inghilterra imperialista portava avanti su scala mondiale. Se il primo, suo malgrado, nel 1878 ha raggiunto per sbaglio una cima differente da quella che aveva programmato di scalare (Cima di Nasta anzichè il Monte Argentera), l’anno successivo il secondo riesce a scalare quattro cime in un solo giorno (Monte Stella, Gelas, Cima Nord e Cima Sud dell’Argentera) dando così il via ad un’epopea che ha iniziato gradualmente a coinvolgere prima gli scalatori della benestante avventurosa ed appassionata borghesia germanica e poi quella italiana fino ad arrivare ai giorni nostri dove esiste e resiste un sentimento di godimento della montagna che procede di pari passo con l’uso e consumo dell’ambiente imposto dal modello sociale che abbiamo scelto di vivere. Dall’epopea della scoperta di quei giorni all’avventura quotidiana di oggi che elude una riflessione condivisa tra linguaggio e paesaggio è un attimo, un esito piuttosto strano e malinconico per qualcosa da reinventare con una attenta riflessione sulla sostenibilità del turismo mordi e fuggi. Una mostra apparentemente sui generis sul paese dei primi scalatori delle Alpi Marittime si configura quindi come un omaggio alla loro intraprendenza, al viaggio da un luogo pressoché privo di rilievi ad uno che, con rare eccezioni, fatica a farne un’autentica risorsa, da nord a sud. E come in queste valli c’è qualcosa che ci è familiare e che riconosciamo ad ogni gita, anche in Gran Bretagna c’è quasi sempre una collina, un castello, un particolare di un edificio o della lontana rivoluzione industriale che risultano subito familiari a chi la conosce, un ring dove è un tutti contro tutti: scozzesi contro inglesi, unionisti contro nazionalisti nell’Ulster, gallesi di ceppo celtico contro inglesi. Un corollario di reticenza dove permangono tracce di un passato che non esiste più, pervaso da un delicato senso di abbandono che ha incendiato i dibattiti e che, con l’esito referendario, prelude qualcosa di grande ma futile: la realizzazione di uno stato d’animo idealizzato cui occorre iniziare a dare nuova forma.

 

TORINO. BORGO PO E DECORATORI. MOSTRA DI FRANZ CLEMENTE

REGIE ARMONIE. LUNGO LA VIA FRANCIGENA IN VALLE DI SUSA

Concerti e percorsi di visita tra antichi borghi, arte e natura. 12 GIUGNO – 24 LUGLIO. Ingresso a offerta libera

Dopo lo straordinario successo ottenuto l’anno scorso dai sei concerti della rassegna Regie Sinfonie lungo la Via Francigena in Val di Susa, domenica 12 giugno, alle 21, il Coro Accademico della “Stefano Tempia”, diretto da Luigi Cociglio, con la partecipazione dell’organista Luca Benedicti, inaugurerà, nella maestosa cornice della Cattedrale di San Giusto di Susa, in piazza San Giusto, l’edizione 2022 di Regie Armonie con un suggestivo concerto interamente dedicato al repertorio sacro dell’Ottocento:“Sacre suggestioni per coro e organo”. Il  programma sarà imperniato sulla Messa n. 7 “Aux chapelles” di Charles Gounod, una pagina di intima bellezza che rispecchia in maniera molto coinvolgente il senso del sacro. A quest’opera faranno da cornice una serie di brani di tre dei compositori più emblematici del Tardo Romanticismo europeo, tra cui l’austriaco Anton Bruckner (i mottetti Libera me Domine, Tantum ergo e Tota pulchra), l’inglese Edward Elgar (Ave Maria, Ave verum corpus e O salutaris hostia) e il francese Camille Saint-Saëns (Ave verum corpus). Per permettere al pubblico di apprezzare le maestose sonorità dell’organo costruito nel 1890 da Carlo Vegezzi Bossi, Benedicti eseguirà tra i brani corali due belle pagine per organo, il Vesper Voluntary op. 14 di Elgar e il Troisième Choral di César Franck, autore di cui nel 2022 il mondo della musica celebra il secondo centenario della nascita. La rassegna Regie Armonie lungo la Via Francigena in Val di Susa è un progetto dell’associazione torinese Itinerari in Musica, realizzato in collaborazione con l’Accademia Corale Stefano Tempia, la rassegna Organalia, la Fondazione Ordine Mauriziano, la casa discografica inglese Elegia Classics, SoloClassica Channel TV, il FAI Valle di Susa, il Centro Culturale Diocesano di Susa e con il sostegno della Compagnia di San Paolo e con il patrocinio delle Unioni Montane Valle Susa, Alta Valle Susa, Comuni Olimpici-Via Lattea e delle Amministrazioni comunali di Susa, Buttigliera Alta, Novalesa, Avigliana, Sauze di Cesana, Bussoleno e Chiomonte.

I concerti sono a offerta libera.

 

BIELLA. INAUGURATO A CHIAVAZZA IL PROGETTO “MURALES”

Impegnati gli studenti delle otto classi che hanno approfondito la street art. Sul cemento della pista di pattinaggio all’interno del parco Nicola Calipari in via de Amicis l’assessore all’Istruzione Pubblica ha tagliato il nastro al progetto “Murales”, organizzato dall’Istituto Comprensivo Biella 2, in collaborazione con l’Associazione Genitori di Chiavazza, quella di Vaglio-Pavignano, i ragazzi dell’oratorio di Chiavazza e la viva partecipazione degli Alpini, che hanno distribuito merendine e bevande, con il sostegno di EduFabLab. Le attività sono state rivolte a tutti gli studenti della scuola media e inserite nelle azioni di educazione civica della scuola, incentrate sulla responsabilità verso il territorio in cui i ragazzi vivono. Tutte le otto classi della scuola hanno lavorato due ore in aula, hanno approfondito la storia della “street art” grazie a Francesca Melina e Gioele Bertin, due professionisti del settore, che hanno chiesto ai ragazzi di simbolizzare un oggetto a loro caro e di farne un bozzetto.