PIEMONTE E STORIA – Quei soldati del Duca morti in prigione in Lombardia

A Cassano d’Adda nel 1703-1704: prigionia e morte di soldati del Duca di Savoia

 

 

La Lapide

Nei primi anni del lungo conflitto bellico che ebbe luogo in Europa dal 1701 al 1713, noto come la guerra di successione al trono spagnolo, molti militi piemontesi del duca di Savoia Vittorio Amedeo II furono arrestati con l’inganno dai francesi nel settembre 1703 sul suolo lombardo e reclusi nei sotterranei del castello di Cassano d’Adda, non lontano da Milano. Per merito di don Domenico Milani, appassionato raccoglitore delle memorie cassanesi, si apprende dagli annali della parrocchia del 1704 che un gran numero dei piemontesi che erano prigionieri nelle segrete del castello vi morirono dopo pochi mesi di malattie, di stenti e d’inedia e i loro cadaveri vennero interrati nel piccolo campo sotto il castello. Solo anni dopo la cacciata dei francesi e la fine della dominazione spagnola sul ducato di Milano, con il passaggio agli austriaci, i cassanesi poterono nel 1725 dare ai piemontesi una pietosa sepoltura erigendo a loro memoria una piccola cappella con ossario ponendovi una lapide con un’iscrizione in latino. Nel 1904, in occasione del bicentenario della morte di questi soldati, la cappella venne riedificata

Cappella del Revellino

rendendola più bella e ampia e venne posta su un lato una iscrizione in italiano ancora oggi visibile. Gli abitanti del luogo ricordarono nel tempo questi caduti piemontesi come “i morti del rivellino”, e cioè dal nome di quel piccolo e separato avamposto difensivo presente in prossimità di molti castelli e che in quello di Cassano stava in basso, sul lato dove scorre il canale della Muzza, dove le salme furono interrate e molti anni dopo sorse la cappella-ossario. Merita un sincero e profondo apprezzamento questo atto di pietà e di solidarietà dei cassanesi che, pur riguardando una vicenda antica, non si è mai spento nella memoria sino ai giorni nostri. È inoltre bello notare che nella lapide posta nel 1904, come auspicio di fratellanza tra i popoli, oltre al ricordo dei caduti piemontesi del 1704 che erano stati imprigionati dai francesi, si volle rendere una pietosa memoria anche a quei soldati francesi che nel secolo successivo perirono in Lombardia nelle battaglie risorgimentali del 1859, combattendo accanto ai piemontesi.

Bruno Bonino

Nell’immagine: il castello di Cassano d’Adda sul canale della Muzza e, in basso a destra, la cappella-ossario dedicata ai “morti del rivellino”