PIEMONTE x CURIOSI. Anatomia Umana, dialogo scultoreo tra passato e futuro di Torino

“Anatomia Umana”, un’opera d’arte contemporanea che unisce estetica urbana e significato simbolico nella città di Torino

 

Anatomia Umana, dialogo scultoreo tra passato e futuro di Torino

Nelle strade di Torino, in particolare all’incrocio tra corso Galileo Ferraris e via Cernaia, si può osservare un’opera d’arte moderna. Vi siete mai chiesti cosa rappresenti? Si tratta del gruppo scultoreo chiamato “Anatomia Umana” realizzato da Salvatore Astore. L’opera è costituita da due sculture verticali in acciaio inox satinato, alte oltre 5 metri, collocate in un punto centrale della città. Queste sculture assumono un significato urbanistico specifico diventando elementi plastici che arricchiscono esteticamente l’inizio della lunga prospettiva, con il monumento a Vittorio Emanuele II in risalto sullo sfondo. La grandiosità e l’essenza organica dei materiali stabiliscono un dialogo dialettico con l’ambiente urbano e naturale che le circonda.

Il significato delle sculture

Le due opere sono state appositamente concepite e realizzate da Astore per creare un dialogo dinamico con lo spazio urbano circostante alla loro posizione. La scelta del luogo non è stata casuale. Le aperture circolari delle sculture, che ricordano una “calotta cranica“, sono come finestre che guardano sia al passato che al futuro della città. Verso sud, consentono di ammirare il Monumento a Vittorio Emanuele II lungo il corso Galileo Ferraris. Verso ovest, invece, si aprono verso il Mastio della Cittadella e il Monumento a Pietro Micca. Le linee slanciate delle due sculture in acciaio inox, così come gli “oblò” che permettono di interagire con l’ambiente urbano, trasmettono un messaggio di continuità verso il futuro. Questo futuro, pur non dimenticando la storia della città, si rivolge a nuovi ideali e a nuovi traguardi rinnovati.

“Anatomia Umana, il mio recente lavoro scultoreo in cui spiccano due enormi fori sagomati a forma di calotta cranica, rappresenta la traduzione plastica dei concetti di materia, peso, forma e vuoto che ho sempre indagato nella mia scultura”, ha spiegato l’artista. “Il mio intento è mettere in relazione la parte con il tutto, la forma visibile delle cose con l’aspetto immateriale della conoscenza, e l’urgenza di cercare l’organicità della forma. Questo è il mio modo di continuare la ricerca sull’uomo e sul rapporto tra l’uomo e il mondo”.

Ilaria Rosella Pagliaro