I Veneti del Chierese a Udine, Postumia e foiba di Basovizza

Sabato 16 e domenica 17 sono stati 2 giorni veramente diversi.

Scoprire una città come Udine bella, nobile, pulita, aperta, piena di palazzi signorili, monumenti, chiese e quasi protetta da un castello storico nel suo punto più alto è stata veramente una scoperta.

E l’accoglienza della gente. Educata, cortese, amichevole, pronta e disponibile. Dovessimo dare un voto. Vicino al massimo. La visita delle grotte di Postumia (Slovenia) il giorno successivo è stato un inno alla natura, alla bellezza, a quanto l’uomo può usufruirne per farla conoscere e farla rendere per l’economia della zona. Per ultimo il momento storico della gita. La visita alla Foiba di Basovizza. Foiba vuol dire buco. A Basovizza c’era una vecchia miniera di carbone profonda 256 metri. Lì, in quel buco, sono stati gettati decine e decine di esseri umani (spesso fatti passare per ciò che non erano) in alcuni casi con mani e piedi legati con fil di ferro e in altrettanti non ancora defunti. I Veneti del Chierese, che tutti gli anni organizzano la Giornata del Ricordo il 10 febbraio presso l’Ara nel Parco della Rimembranza a Chieri, sono stati ricevuti dal Cav. Vincenzo Rescigno capogruppo del Consiglio Comunale di Trieste. C’è stato uno scambio di ricordi e gagliardetti e ci è stato garantito che verranno posti in una aula/stanza istituita appositamente per la Foiba di Basovizza dal Comune di Trieste. Ne siamo onorati. Sentire poi la storia di quanto successo attraverso le parole del sig. Giusto (custode del Tempio) è stato emozionante e molto toccante.

Alla fine, la soddisfazione maggiore è stata quella di vedere i volti e sentire i commenti dei nostri soci partecipanti alla gita.

Tutto ciò ci dà la forza di andare avanti e provare a fare sempre meglio. Viva i Veneti del Chierese.

Adelino Mattarello