PIEMONTE VOLLEY. Scudetto Conegliano e piemontesi in ordine sparso
Dopo i successi di Gara 1 e Gara 2, le pantere di coach Santarelli, guidate dall’MVP delle Finali Gabi, si aggiudicano anche Gara 3 conquistando l’ottavo tricolore della loro storia, il settimo consecutivo.Ancora loro, per l’ottava volta, la settima consecutiva: la Prosecco Doc Imoco Conegliano è Campione d’Italia! Al termine di una Gara 3 sempre in pugno e dopo i successi ottenuti sulla Numia Vero Volley Milano nelle precedenti due sfide, la squadra di coach Santarelli conferma lo Scudetto della Serie A1 Tigotà sul proprio petto, conquistando il ventottesimo trofeo della storia gialloblu. MVP delle Finali Scudetto Gabriela “Gabi” Braga Guimaraes, 16 punti a referto con il 50% di efficienza in questa Gara 3, ma ovunque in ricezione e in difesa anche negli altri due confronti, vero fattore determinante. Di fianco a lei la solita Isabelle Haak, 22 punti, mentre la migliore tra le meneghine è ancora una volta Egonu, che firma 18 punti. Dopo il fischio d’inizio, le due squadre si alternano al comando: prima è Milano a provare ad allungare, poi Conegliano recupera ed effettua il controsorpasso grazie ad una Haak subito in palla (9 punti). Le meneghine però non demordono e rimangono attaccate, sognano anche il pareggio sul 22-22 ma un videocheck su un punto di Gabi (6 punti ma anche 85% in ricezione) consegna il 23-21, che poi dà il la per il 25-22 finale causato da un errore di Egonu (7 punti). Nel secondo set, la partenza della squadra di coach Santarelli è più rabbiosa, le trevigiane accumulano prontamente un vantaggio che riescono a portare poi fino al termine del parziale, chiuso 25-20. A recitare un ruolo di primo piano, ancora una volta, l’opposta svedese e la schiacciatrice brasiliana: 8 punti con 1 ace e 1 muro per la prima, 5 per la seconda. A Milano non bastano i 3 muri (2 di Danesi), l’efficienza offensiva si ferma al 25%. Il terzo set è nuovamente uno scontro punto a punto, la squadra di coach Lavarini cerca le ultime forze per provare a strappare un set e riaprire la sfida. Ma Conegliano è implacabile e dopo una lunga fase di equilibrio si regala un buon vantaggio con un doppio ace di Gabi e un grande attacco di Fahr. È il preludio per il gran finale, con i 5344 presenti in un bollente Palaverde che esplodono al punto finale del 25-21 firmato da un muro di capitan Wolosz. Al termine dell’incontro è avvenuta la consueta premiazione alla presenza del Presidente della FIPAV Manfredi e del Presidente della Lega Fabris che hanno espresso parole di elogio e di entusiasmo per la prestazione della squadra veneta nel campionato più bello del mondo, ma qui vengono le dolenti note, a detta di scrive non possiamo parlare di campionato più bello del mondo se una squadra vince tutte le competizioni senza soluzioni di continuità da sei anni a questa parte, la riflessioni che ho fatto più e più volte è l’assenza di spettacolo con il rischio di far perdere entusiasmo agli appassionati e la conseguente fuga di sponsor.
Sicuramente non possiamo non elogiare il modello costruito da Conegliano, molti sponsor tutti radicati nel territorio che consentono continuità al progetto, ma cosa rimane alle altre? E i conti sono presto fatti: nel primo lustro degli anni 20 il nulla.
Purtroppo l’unica squadra che ha realmente messo in difficoltà le venete, in questa stagione, è stata Novara che a piccoli passi ha preso l’unico punto nella regular season e con la partita perfetta in gara 2 dei play off scudetto ha vinto con un perentorio 3-0 uno storico incontro che ha fatto tremare le gambe e le certezze a Conegliano; se poi consideriamo gara 3 le venete hanno perso quattro set consecutivi, personalmente penso che la vera finale sia stata tra Novara e Conegliano, almeno per i capovolgimenti di fronte espressi nella serie.
Milano purtroppo non è mai riuscita a raggiugere i livelli delle venete nonostante il monito espresso da Lavarini che, nei giorni precedenti la finale, aveva detto che sarebbe stata una lunga serie. Il prossimo anno a Milano arriverà Bosio forse sarà la volta buona per conquistare qualche trofeo.
Per quanto riguarda le altre piemontesi, un plauso va a Chieri che nonostante la sconfitta nella Challenge Cup ha saputo confermarsi al quinto posto mettendo in difficoltà Novara nei quarti di finale. La società è un cantiere a cielo aperto e sta attraversando un momento di forti cambiamenti, Ilaria Spirito ha espresso rammarico per la dipartita di Bregoli, con cui era legata professionalmente da molti anni, ma anche grande entusiasmo e fiducia per l’arrivo del nuovo coach, sarà lei l’anello di congiunzione tra il passato e la Chieri del futuro.
Per le pinelle un campionato decisamente sotto le aspettative nella precedente stagione erano stati raggiunti i play off quest’anno la poca brillantezza di Cambi, che il prossimo anno tornerà a Novara per la terza volta, ha sicuramente influito sulla resa del gruppo.
Infine Cuneo che ha fatto il suo ottenendo la permanenza in A1, questa volta sul campo, spicca nella stagione la sorprendente vittoria con Novara: un netto 3-0 che ha condannato le igorine al quarto posto nella regular season. Signorile e compagne dovranno ripartire da quanto fatto nel 2025 per mettere le basi per un più proficuo 2026
Antonio Brusa