Chieri. Sul Punto Nascita dell’Ospedale Maggiore c’è un problema. Pochi parti, deciderà il Comitato Lea nazionale

Dopo la polemica del sindaco di Chieri Sicchiero e la presa di posizione di Nicco, la questione nei numeri: serve superare la soglia delle 500 nascite

 

L’ospedale Maggiore di Chieri

Il futuro del Punto nascita dell’Ospedale maggiore di Chieri “sarà oggetto di valutazione da parte del Comitato Lea nazionale”. Lo ha affermato dall’assessore Gianluca Vignale, in risposta all’interrogazione di Fabrizio Ricca sulla struttura della cintura torinese.

L’esponente del gruppo della Lega, nel corso del question time, ha chiesto in particole quali azioni concrete si intendano adottare per garantire la permanenza ed il potenziamento del punto nascita, per raggiungere la soglia dei 500 parti annui, a Chieri ed in altre situazioni analoghe. Nell’ultimo anno i parti nella struttura sono stati 434.

Vignale ha ricordato che è in definizione il Piano socio sanitario regionale e che in generale l’obiettivo è “bilanciare al meglio la qualità con la distanza/tempo, per tutto il percorso assistenziale”, fornito dai punti nascita sul territorio.

Leggendo una nota del collega Federico Riboldi, Vignale ha confermato che “nel 2023 il punto nascita dell’Ospedale Maggiore ha registrato 434 nascite. Nel Piano socio-sanitario regionale si intende procedere ad una riorganizzazione che centralizzi la neonatalità, valorizzando le competenze tecniche dei professionisti e l’appropriatezza delle relative cure. Nell’Aziende sanitaria si pensa a integrare le equipe attive presso i punti nascita intese come un team unico: il personale ostetrico rimane nella sede del punto nascita mentre quello medico ruota tra i diversi punti nascita. La strategia d’integrazione si basa su una formazione condotta in modo omogeneo per aggiornare le competenze del personale”.

La questione nei giorni scorsi ha visto prima la preoccupata presa di posizione del sindaco di Chieri, Alessandro Sicchiero, e poi la replica del presidente del consiglio fregionale, il  villastellone Davide Nicco (Fratelli d’Italia), che aveva dichiarato: “Il punto nascite di Chieri non chiude. La Regione Piemonte lo difende e continuerà a farlo. Il punto nascite di Chieri non deve chiudere e non chiuderà”“La Regione Piemonte – aveva rimarcato Nicco – ha già espresso con chiarezza la propria posizione: si è assunta la responsabilità di questa battaglia e l’assessore Riboldi ha ribadito, senza ambiguità, che non esiste alcuna intenzione di chiudere il punto nascite. La competenza su questo tema è esclusivamente regionale e dell’ASL, e non vi è alcuna volontà di procedere in tal senso”.