Asti. Castello D’Annone: i Carabinieri arrestano l’autore di una tentata truffa ai danni di un’anziana.

Nel corso della mattinata del 1° maggio, un’anziana di Castello D’Annone aveva ricevuto una allarmante telefonata da un uomo che, presentandosi come militare dell’Arma, avvertiva la signora di un brutto incidente stradale in cui era stato coinvolto il figlio. Nella telefonata si diceva che quest’ultimo nel sinistro, da lui determinato, aveva ferito gravemente una donna ed il figlio minore, pertanto per non essere arrestato era necessario che l’anziana consegnasse al presunto Carabiniere, in arrivo a breve presso l’abitazione della vittima, denaro e monili preziosi.

La signora davvero allarmata, si era detta disponibile ad attivarsi per evitare la detenzione del figlio, ma, al termine della telefonata si era insospettita e si era subito messa in contatto con il suo famigliare che, oltre a non essere coinvolto in alcun incidente, aveva subito raggiunto la madre per attendere l’arrivo del sedicente Carabiniere.

Intanto i militari della Stazione di Castello D’Annone, avvisati dei fatti, predisponevano un servizio per intercettare il sedicente Carabiniere. Infatti, nella tarda mattinata, un uomo si presentava presso l’abitazione della signora per riscuotere quanto pattuito, ma accortosi della presenza del figlio, si dava alla fuga venendo intercettato dai Carabinieri, questa volta “quelli veri”!

La persona fermata, un trentanovenne del casertano, veniva arrestato per il reato di tentata truffa in danno di persona a minorata difesa e messo a disposizione del Tribunale di Asti per il Giudizio Direttissimo.

La vicenda narrata è esemplificativa del fenomeno delle così dette “truffe con la tecnica del sedicente Carabiniere”, in cui malfattori fingendo di essere appartenenti alle Forze di Polizia e facendo leva sugli affetti più cari delle vittime, come un famigliare in difficoltà o in pericolo di vita, riescono a farsi consegnare denaro e preziosi.

In questi casi, oltre a ribadire ancora una volta che i Carabinieri non richiedono denaro o monili, né li riscuotono, al fine di evitare fantomatiche conseguenze agli autori di presunti illeciti, il più sicuro strumento di difesa per la potenziale vittima è quello di contattare immediatamente il 112 (numero unico di emergenza) per riferire il contenuto della telefonata ricevuta, consentendo, così come è avvenuto nella vicenda sopra esposta, l’intervento dei militari e la cattura del truffatore.