Valenza. Operazione congiunta di Carabinieri e Polizia: arrestati gli autori della rapina al rappresentante orafo commessa a settembre
Valenza – 25 settembre 2024: un’autovettura nera di grossa cilindrata segue a distanza la macchina di un rappresentante orafo di una ditta locale. Approfittando di una sosta, la raggiunge e la blocca. Scendono due uomini, uno impugna una grossa mazza da lavoro, sferra una serie di colpi sul finestrino posteriore alle spalle del guidatore, lo sfonda e afferra uno zaino contenente preziosi per 230.000 euro. Nel frattempo, il secondo uomo blocca lo sportello della vittima, consentendo al complice e poi a sé stesso di guadagnarsi la fuga. Risalgono a bordo dell’auto, guidata da un terzo uomo, e fanno perdere le proprie tracce.
Un equipaggio della Squadra Mobile della Questura di Alessandria, allertato della rapina dalla Centrale Operativa, si mette alla ricerca dell’auto in fuga e la rinviene poco dopo lungo la strada per Valmadonna/Alessandria, abbandonata.
A pochi chilometri di distanza, negli stessi minuti, il rappresentante orafo, ancora scosso per la violenta aggressione, sta denunciando i fatti ai Carabinieri presso la locale Stazione.
Partono gli accertamenti, vengono raccolti elementi utili alle indagini e all’identificazione degli autori della rapina, anche grazie alla dashcam installata a bordo dell’auto della vittima.
La Polizia Scientifica rileva un frammento di impronta papillare sul display installato a bordo del veicolo utilizzato dai rapinatori che consente di ricondurre a un pluripregiudicato di etnia sinti, dando ulteriore impulso alle indagini condotte congiuntamente dalla 3^ Sezione della Squadra Mobile e dai Carabinieri di Valenza e della Sezione Operativa del NOR.
Coordinati dalla dott.ssa Ilaria Prette, Pubblico Ministero presso la Procura della Repubblica di Alessandria, gli investigatori conducono indagini tecniche, intercettazioni telefoniche, analisi dei tabulati telefonici e del GPS installato a bordo dell’autovettura dei rapinatori, fino all’individuazione di due dei tre autori materiali della rapina e dei vari fiancheggiatori, collegandoli ad altre indagini parallele condotte dai Carabinieri della Compagnia di Piove di Sacco, nel padovano, e a quelli della Compagnia di Santa Margherita Ligure, nel genovese.
I Carabinieri padovani, infatti, hanno individuato e arrestato un ricettatore, al quale è stata sequestrata parte della refurtiva della rapina consumata a Valenza, mentre i colleghi genovesi hanno denunciato l’autore di un furto in danno di un altro rappresentante orafo, in cui risultano coinvolti due degli autori della stessa rapina.
Nel corso delle indagini, i sinti colpiscono ancora: un’altra rapina, commessa il 5 novembre a Due Carrare, nel padovano, questa volta a un commerciante, e vengono denunciati alla locale Procura della Repubblica.
Il cerchio si chiude: il G.I.P. di Alessandria emette nei confronti di due degli indagati per la rapina di Valenza un’ordinanza di custodia cautelare in carcere. L’8 maggio, l’operazione congiunta della Questura e dei Carabinieri di Alessandria porta all’arresto di due pluripregiudicati di 49 e 38 anni, rispettivamente a Venezia e a Treviso, mentre un terzo pregiudicato, un 20enne, viene indagato per ricettazione e per concorso in rapina aggravata, a seguito della perquisizione eseguita nei suoi confronti a Venezia, per avere piazzato la refurtiva a un ulteriore ricettatore.
Vengono denunciati per rapina aggravata in concorso anche una pluripregiudicata 40enne a Treviso, un pregiudicato 29enne a Verona e un pluripregiudicato 54enne a Desio.
Sono tutti sinti veneti specializzati in furti e rapine in danno di gioiellieri, commerciati e rappresentanti orafi.
Dalle indagini emerge che la banda ha pianificato la rapina di Valenza con largo anticipo, mettendo sul campo pedinamenti, appostamenti e sopralluoghi all’abitazione della vittima, seguendola per giorni in tutti gli spostamenti, fino al momento propizio per l’azione.
Ora si trovano in carcere a Venezia e a Treviso.