Galliate 1892: nasce Bagonghi, il nano più famoso del mondo
Alla fine dell’ Ottocento, precisamente il 13 gennaio del 1892, a Galliate, in provincia di Novara, nacque Giuseppe Bignoli, detto Bagonghi,, affetto da nanismo. Era alto 75 centimetri, dotato di grande intelligenza, tanto da domandarsi molto spesso cosa avrebbe potuto fare nella vita. Fino a quando ebbe una folgorazione sulla piazza di Galliate nel 1906, quando assistette ad uno spettacolo del Circo Brizio- Pellegrini. Lasciò il paese e seguì il circo in Francia.
Aristodemo Pellegrini, il proprietario, gli insegnò l’ABC del mestiere. La famiglia, a Galliate, lo cercò dappertutto, denunziò la scomparsa ai Carabinieri, ma le prime notizie le ebbe quando ricevette una cospicua somma di denaro dal Bagonghi la cui fama, stava mietendo sempre più successo.
Passò poi al circo delle sorelle Rancy, specialiste in cavalli e lì assunse il nome di Bagonghi esibendosi come clown a cavallo con esercizi sempre più incredibili.
Si spostò in Germania, lavorando per il Circo Schumann. A 18 anni era già una celebrità e fu chiamato in America dal Circo Wirth, poi dai Fratelli Barnum e dai circhi Bailey e Ringling.
Al Circo Barnum, forse il più famoso circo al mondo lavorò per 16 anni, inventa esibizioni coi cavalli sempre più mirabolanti.
A Bagonghi piacevano molto le donne e dopo un matrimonio lampo con una nana australiana, durato appena un mese, soprattutto in America, ebbe molte relazioni.
Ormai ricchissimo, tornò a Galliate, si fece costruire una Fiat Balilla adeguata nei comandi alla sua altezza, girando in paese anche su un cavallo bianco, o spostandosi a Novara per giocare a carte.
A Galliate divenne amico di un concittadino destinato alla gloria, il pilota Achille Varzi, che lo considerava quasi un portafortuna.
Sposò poi Teresa Ravetti che gli stette accanto fino alla morte.
Morte che lo sorprese il 6 settembre del 1939, quando annegò nel suo amato Ticino. Il suo corpo fu ritrovato sulle sponde del fiume due giorni dopo.
Giuseppe Bignoli visse una vita intensa, breve, ma fu consacrato alla massima gloria. I suoi funerali furono celebrati con grande sfarzo, alla presenza delle più famose autorità.
Il nomignolo Bagonghi che un tempo era destinato a chi, si pensasse si vantasse di saper fare cose mirabolanti ma in realtà quasi un inetto, diventò famoso in tutto il mondo.
Manuela Peroni Assandri