VERBANIA. TRUFFE ONLINE, TRA FALSI ANNUNCI E FINTI PARENTI IN CERCA DI AIUTO.TRE DENUNCIATI DAI CARABINIERI
Tre le persone denunciate nella giornata di ieri dai Carabinieri del Comando Provinciale di Verbania per truffa.
La Stazione di Bannio Anzino ha denunciato un uomo ed una donna residenti in Campania cheavevano postato un annuncio di vendita di una tenda per auto sul marketplace di un noto socialnetwork.Il compratore, residente in questa provincia, dopo aver trovato interessante l’annuncio ha contattato il venditore tramite i canali ufficiali. Quest’ultimo ha fornito un numero di telefono con cui scambiarsi messaggi più agevolmente e l’IBAN sul quale eseguire il bonifico di 500 euro.Dopo una veloce trattativa la vittima ha eseguito il pagamento, mentre la controparte ha promesso la spedizione della merce il giorno successivo. A distanza di qualche giorno, non solo la merce non è arrivata, ma ogni tentativo di contattare il venditore è stato inutile. Constatato di essere stato vittima di una truffa, l’uomo ha sporto denuncia ai Carabinieri che non hanno impiegato molto a risalire all’uomo, un 38 enne dimorante in provincia di Napoli, intestatario del numero telefonico utilizzato per lo scambio dei messaggi e una donna, 32 enne, intestataria del conto corrente su cui è stato effettuato il bonifico. Entrambi non sono nuovi a questo tipo di truffe.
Sempre nella giornata di ieri, i Carabinieri della Stazione CC di Cannobio hanno denunciato un uomo,un 21enne, anch’egli residente in Campania, per truffa.
Si tratta di una truffa molto diffusa, con lacosiddetta tecnica del “fishing” in cui un messaggio viene inviato a un numero indeterminato di persone utilizzando spesso un PC e un software apposito. Il truffatore, fingendosi un parente stretto della vittima, scrive di aver perso o rotto il proprio telefono cellulare e chiede all’ignara vittima di effettuare un bonifico istantaneo per poterne acquistare uno nuovo.
È quello che è capitato a un 68 enne di Cannobio, che si è visto arrivare un messaggio su una nota piattaforma di messaggistica istantanea con il quale, un presunto familiare gli chiedeva 980 euro per acquistare un nuovo smartphone. Dopo l’arrivo del denaro, il truffatore si è fatto accreditare ulteriori 850 euro, scrivendo di essere in debito verso alcuni creditori.
Questi sono due esempi di truffe molto diffuse online. Le regole per difendersi, pubblicate anche sul sito istituzionale dell’Arma dei Carabinieri, sono sempre le stesse: diffidare delle offerte apparentemente troppo vantaggiose, raccogliere più informazioni possibili sui prodotti in vendita,verificare l’affidabilità del venditore e scegliere canali di pagamento tracciabili. Se invece si riceve un messaggio da parte di un sedicente familiare che chiede denaro, accertarsi, anche attraverso specifiche domande, se si tratti effettivamente di un parente.