VILLARETTO-LEINI’. RISOLTO IL GIALLO DELLA SCOMPARSA DI MOMCILO “MOMO” BAKAL ARRESTATO DAI CARABINIERI UN CITTADINO SERBO ACCUSATO DI OMICIDIO E OCCULTAMENTO DI CADAVERE
Nella mattinata del 22 luglio, a Torino, i Carabinieri del Reparto Operativo – Nucleo Investigativo del Comando Provinciale hanno fermato ed arrestato un sessantaduenne di origine serba, già noto alle forze dell’ordine, residente stabilmente nel capoluogo piemontese, gravemente indiziato del reato di “omicidio volontario aggravato dalla premeditazione e occultamento di cadavere” di Momcilo BAKAL, piccolo imprenditore di origine bosniaca residente a Leinì (TO), scomparso nel luglio del2016 in circostanze misteriose, con la sua autovettura, senza lasciare tracce in Italia o nei paesi dell’exJugoslavia da cui proveniva.Le ricerche, effettuate a largo raggio nelle zone limitrofe – a suo tempo vennero impiegati vigili delfuoco, cani da ricerca e sommozzatori per le aree lacustri e fluviali – non sortirono esiti tangibili. La svolta si ebbe dopo il 2023, grazie all’utilizzo di nuovi apparati tecnologici e a dei riscontri della banca dati DNA per altri reati che, in qualche modo portarono gli investigatori a focalizzare ulteriormente l’attenzione sull’indagato.
Le indagini, coordinate dalla Procura della Repubblica di Ivrea, alla luce dei nuovi elementi hannopermesso ai militari dell’Arma di ricostruire i movimenti della vittima – e del suo presunto assassino- su di un ipotetico percorso che portava in un terreno in Località Villaretto, non lontano dal luogodi lavoro e dall’abitazione dello scomparso, confutando alcune testimonianze contrastanti rilasciate dall’indagato: qui, dopo una lunga e articolata attività di scavi e ricerche, nell’estate del 2024, è stato trovato il corpo di BAKAL.
Dagli accertamenti tecnico-scientifici incrociati con i pregressi riscontri investigativi, è stato possibilericostruire gli eventi, riconducibili ad un avvelenamento messo in atto dall’indagato, che avrebbe poi occultato il corpo della vittima, simulando l’allontanamento volontario e facendone sparire anche l’autovettura. Il movente sarebbe da ricondurre a questioni economiche e disaccordi fra i due tali da indurre l’uomo a commettere l’omicidio.
L’uomo è stato arrestato previa notifica di Ordinanza di applicazione di misura cautelare in carcere,emessa dal Tribunale di Ivrea (TO) su richiesta della stessa Procura della Repubblica e condotto presso la casa circondariale “Lorusso e Cutugno” di Torino