PIEMONTE ARTE: BENEDICENTI, PALAZZO MADAMA IN CINA, GALLERIE D’ITALIA, INTREPIDE, MALGRA’, BECCARIS, ELENA TAZZETTI…

Coordinamento redazionale di Angelo Mistrangelo

CHIERI. LUIGI BENEDICENTI – OLTRE LA REALTÀ

6–14 settembre 2025

Accademia Vergnano, Via Balbo 4 – Chieri (TO)

Dal 6 al 14 settembre 2025, l’Accademia Vergnano di Chieri ospita Oltre la realtà, una retrospettivadedicata a Luigi Benedicenti (Chieri, 1948 – 2015), a dieci anni dalla sua scomparsa.

La mostra rende omaggio a uno dei protagonisti italiani dell’iperrealismo contemporaneo,attraverso una selezione di dipinti provenienti da collezioni private e dall’archivio di famiglia.

Le opere in esposizione ripercorrono gli aspetti più emblematici della sua ricerca artistica,rivelando la raffinata precisione tecnica e l’intensità evocativa del suo linguaggio.

È una pittura luminosa quella di Benedicenti, capace di trasformare dolci, frutti e fiori in iconesensoriali sospese tra memoria e desiderio.Con uno stile personale e profondamente riconoscibile, l’artista esplora a fondo il rapporto trapercezione e rappresentazione, giungendo a una visione tanto analitica quanto poetica.

La rassegna, curata da Carlotta S. Benedicenti, invita il pubblico a rallentare lo sguardo e a riscoprire, nella perfezione silenziosa di una tavola dipinta, la meraviglia della quotidianità.

Inaugurazione (su invito): sabato 6 settembre 2025

Apertura al pubblico: 7–14 settembre 2025

Orari di visita: 10.30–12.30 / 15.00–18.00

Ingresso libero

 

PALAZZO MADAMA IN CINA. CROWN OF ELEGANCE. Court Life and Art of Savoy in the 18th Century

 

Guangdong Museum, Guangzhou

Repubblica popolare Cinese

15 luglio – 19 ottobre 2025

 

Il Guangdong Museum di Guangzhou – tra le prime tre istituzioni museali della Repubblica Popolare Cinese, con oltre sette milioni di visitatori annui – ha inaugurato la seconda grande esposizione dell’anno promossa da Palazzo Madama di Torino in Asia.

Dopo il successo della mostra al Museum of Wu di Suzhou, che ha attratto oltre 180.000 visitatori, la nuova esposizione “Crown of Elegance. Court Life and Art of Savoy in the 18th Century” celebra Torino capitale, la sua storica Corona di Delizie e il sistema delle Residenze Reali sabaude, all’interno di un progetto culturale di assoluta eccezionalità.

Accolta con entusiasmo da pubblico e critica, la mostra ha già superato i 25.000 visitatori paganti nei primi cinque giorni di apertura, ed è considerata uno degli eventi espositivi più rilevanti dell’anno in Cina, tanto da concorrere al riconoscimento di “migliore mostra 2025”.

La mostra offre al pubblico  l’opportunità di scoprire la Torino del XVIII secolo, ormai affermata come una delle capitali più raffinate d’Europa, caratterizzata da eleganti vie porticate e da “places royales” che ancora oggi incantano i visitatori quando fulcro della vita di corte erano i Palazzi Reali, scenari di cerimonie solenni, feste, spettacoli e concerti, mentre le foreste che circondavano la città ospitavano il rituale della caccia reale, secondo un modello condiviso dalle grandi corti europee dell’epoca.

Attraverso la sua straordinaria collezione di arti applicate – una delle più importanti d’Europa per ampiezza, qualità e varietà tipologica – Palazzo Madama ha dato infatti vita, in dialogo con il Guangdong Museum, a un’esposizione originale, capace di raccontare con profondità e suggestione quasi due secoli di vita quotidiana, cerimoniale e simbolica della corte dei Savoia. Un percorso che intreccia saperi artigianali, gusto decorativo e codici di rappresentazione del potere, restituendo al pubblico internazionale la raffinatezza di una delle più longeve dinastie europee attraverso oggetti d’uso e di rappresentanza, espressione concreta di una cultura materiale che fonde arte, funzione e identità politica.

Il pubblico cinese può ammirare in mostra oltre 160 opere, tra preziose oreficerie, bronzi, vetri dorati, dipinti, tessuti, maioliche, porcellane, rilegature, mobili e intarsi: un corpus che attraversa le principali arti applicate e restituisce l’identità culturale di una corte e di un’epoca.

Il progetto, sviluppato in una stretta collaborazione tra i curatori del Guangdong Museum e quelli di Palazzo Madama, coordinati nell’occasione da Clelia Arnaldi di Balme e Paola Ruffino insieme alla responsabile dell’internazionalizzazione Angela Benotto, ruota attorno al concetto del “mestiere delle arti”: quel sapere artigianale capace di fondere tecnica e bellezza, funzionalità e valore simbolico. Un patrimonio immateriale incarnato dal lavoro di orafi, vetrai, ebanisti e tessitori, le cui creazioni affondano le radici in tradizioni secolari che nemmeno la rivoluzione industriale è riuscita a cancellare. Proprio da questa visione prende forma il cuore tematico della mostra: il “Saper fare”, ovvero il segreto alla base della creatività e del genio italiano. Quella qualità straordinaria della manifattura che ha generato capolavori capaci di attraversare i secoli e affascinare generazioni, e che ha reso l’artigiano-artista non solo custode di bellezza, ma protagonista di un modello economico e culturale sostenibile, capace di coniugare ricchezza materiale e spirituale, attenzione sociale, giustizia e affermazione del merito attraverso il valore della qualità.

In questo intreccio tra arte e competenza tecnica, la mostra diventa non solo un percorso estetico, ma anche un messaggio universale sulla dignità del lavoro creativo, sulla trasmissione dei saperi e sull’attualità di una cultura produttiva che continua a ispirare il mondo.

Tra i pezzi più significativi, spiccano le opere d’arte cinese realizzate per la corte sabauda, testimonianze concrete del gusto per l’Oriente che pervadeva l’Europa del XVIII secolo e che trovò in Torino una delle sue espressioni più colte.

Per dare conto della complessità di queste relazioni internazionali, la mostra presenta anche capolavori di rara importanza storica. Tra questi, un eccezionale dono diplomatico: un servizio in porcellana della celebre manifattura di Meissen, inviato nel 1725 da Augusto il Forte, re di Polonia ed elettore di Sassonia, a un sovrano europeo. Il cuore del servizio è l’unica opera documentata di Johann Gregorius Höroldt, massimo pittore della storia della porcellana europea. Le sue scene, inventate di fantasia e non tratte da modelli preesistenti, introducono per la prima volta il “mondo cinese” nella porcellana occidentale, con uno stile minuzioso, brillante e fiabesco che segna una svolta nell’arte della decorazione.

Il dono – composto da circa 300 pezzi suddivisi in dodici casse – giunse a Torino nel novembre del 1725, esattamente trecento anni fa. Una ricorrenza che si affianca al 250° anniversario della morte di Höroldt, rendendo la presenza di queste opere in mostra ancora più simbolica e attuale.

Grazie alla collaborazione con il Consorzio delle Residenze Reali Sabaude, che ha messo a disposizione un ricco repertorio di materiali video e fotografici, la mostra offre al pubblico cinese l’opportunità di scoprire l’intero patrimonio storico-artistico del Piemonte, esaltando la raffinatezza architettonica delle residenze, l’eleganza dei loro interni e l’armonia scenografica di parchi e giardini.

Il percorso espositivo si apre con un portale immersivo, dove uno slideshow ad alta definizione celebra il logo e l’imponenza estetica delle Residenze Sabaude, proiettando il visitatore in un viaggio visivo e simbolico che parte da Palazzo Madama e Palazzo Reale per estendersi sull’intero territorio piemontese, in un continuum di arte, paesaggio e storia.

Ne nasce un racconto per immagini potente e coinvolgente, che restituisce la bellezza e il valore di un sistema culturale unico al mondo, riconosciuto dall’UNESCO come sito seriale, e oggi considerato uno degli asset identitari più autorevoli per la promozione internazionale del Piemonte e dell’Italia.

La mostra darà origine a una straordinaria serie di iniziative rivolte al pubblico cinese: dagli approfondimenti scientifici che verranno pubblicati al termine dell’esposizione a un ricco programma di attività collaterali, tra cui incontri, conferenze e visite didattiche quotidiane pensate per tutte le fasce d’età. Il progetto prevede anche originali operazioni di marketing e merchandising, tra cui una crociera tematica, la creazione di dolci al cucchiaio ispirati ai Savoia, bevande e profumi dedicati alla corte torinese, e molte altre.

A completare l’esperienza immersiva offerta in mostra, un ruolo strategico è svolto dalla comunicazione digitale: per tutta la durata dell’esposizione, il Guangdong Museum ha attivato un canale dedicato su WeChat, una delle piattaforme digitali più diffuse e influenti in Cina, con oltre un miliardo di utenti attivi. All’interno di questo spazio esclusivo, verranno pubblicati regolarmente contenuti multimediali di alta qualità appositamente curati per il pubblico cinese.

Cherasco. Mostra dei disegni partecipanti al concorso naturalistico per il calendario 2025

Chiesa di San Gregorio

Dal 2 agosto al 24 agosto 2025

 

Saranno in mostra nella chiesa di San Gregorio, dal 2 agosto a domenica 24 agosto, tutti i disegni partecipanti al concorso naturalistico per il calendario 2025. Quasi 300 tavole suddivise nei dodici mesi dell’anno appartenenti a tutti i concorrenti del concorso per il calendario naturalistico dell’anno in corso. Il tema era: “La nuova avifauna del territorio cheraschese”. I lavori, con i soggetti in forma di ritratto o nel loro ambiente naturale, raffigurano 12 specie di uccelli diverse, una per ogni mese dell’anno, ci sono volatili come la taccola, il falco pellegrino, il codirosso spazzacamino, la tortora dal collare, il picchio nero, l’airone bianco maggiore, l’airone guardabuoi, il gabbiano reale, l’astore, la gru, lo svasso maggiore e il cormorano.

Il Concorso Calendario Naturalistico 2025 della Città di Cherasco da anni promuove le particolarità dell’ambiente del nostro territorio attraverso il disegno. Il vincitore del concorso, oltre a ricevere un premio di 1.000 euro, vede i suoi disegni pubblicati sul Calendario della Città di Cherasco dell’anno successivo alla partecipazione. Ci sono poi anche un secondo premio di 500 euro e un terzo di 250 euro.

Nella mostra di San Gregorio si potranno ammirare i disegni dei vincitori: Francesco Santero, di Cuneo (primo posto), Liu Yu di Varese (secondo posto), Emma Rossi di Rocca De Baldi (terzo posto), insieme a quelli dei ragazzi dell’Istituto Liceo Artistico “Pinot Gallizio” di Alba che si sono aggiudicati un premio come scuola.

Saranno esposti anche i disegni degli altri partecipanti: Agata Burdese, Ioana Calin, Monica Concardi, Donata D’Addabbo, Martina Dotta, Giulia Giordano, Gabriel Maciel, Sara Maggi, Carlotta Martini, Alessia Roggero, Maria Luisa Silipo, Simonetta Sozzé, Giovanna Zagni e del Liceo artistico Ego Bianchi di Cuneo.

La mostra è nella chiesa di San Gregorio dal 2 agosto al 24 agosto 2025, nei giorni di sabato, domenica e festivi dalle 9.30 alle 12.30 e dalle 14.30 alle 18.30.

Ingresso libero e gratuito.

Per info: ufficio turistico tel. 0172427050.

 

INTESA SANPAOLO: ALLE GALLERIE D’ITALIA – TORINO ARRIVANO JEFF WALL ED ERIK KESSELS

  • Fino al 7 settembre si potranno visitare le mostre Olivo Barbieri. Spazi Altri e Carrie Mae Weems: The Heart of the Matter
  • Dall’11 settembre in mostra l’installazione multimediale dell’artista visivo Erik Kessels
  • Dal 9 ottobre la mostra di Jeff Wall dedicata a uno dei più significativi e influenti artisti fotografici contemporanei con la curatela di David Campany

 

Anche nel periodo estivo le Gallerie d’Italia – Torino di Intesa Sanpaolo propongono visite alle collezioni permanenti e alle esposizioni temporanee. Fino al 7 settembre negli spazi di Palazzo Turinetti sarà possibile ammirare le mostre Olivo Barbieri. Spazi Altri, dedicata a uno degli autori più innovativi e originali della fotografia internazionale, le cui immagini sono da sempre in bilico tra vero e rappresentazione del vero, tra mondo immaginato e mondo riprodotto e Carrie Mae Weems: The Heart of the Matter dedicata alla fotografa di fama internazionale Carrie Mae Weems, nota per le sue indagini fotografiche sui temi dell’identità culturale, del sessismo e dell’appartenenza di classe. Il museo sarà visitabile gratuitamente il 3 agosto, come ogni prima domenica del mese.

Con uno sguardo ai prossimi mesi, Intesa Sanpaolo aprirà al pubblico dall’11 settembre al 7 ottobre 2025 la nuova mostra Erik Kessels. Un’immagine, ultima opera dell’artista visivo olandese Erik Kessels che realizzerà un’installazione multimediale composta dalle oltre 60 mila immagini provenienti dall’Archivio Publifoto di Intesa Sanpaolo, tutte “cucite” e “trasformate” per formare un’unica fotografia in continuo movimento grazie all’ausilio dell’intelligenza artificiale.

Kessels con il suo intervento fonde un archivio intero dando vita ad un “blob metamorfico” da cui emerge un ritratto fluido dell’Italia in cui i volti di persone, di immagini di cronaca, di guerra, di lavoratori, di politica, di sport, di frammenti storici si compenetrano nello spazio l’una nell’altra. L’artista interviene con una narrativa postmoderna esulando da ogni racconto cronologico per entrare meglio in una visione unica d’impatto sulle vite, spesso anonime, degli altri.

Per diverse settimane, la sala Immersiva delle Gallerie d’Italia – Torino si trasformerà in un teatro visivo e strumentale ininterrotto in cui il nostro presente, il passato, il mondo, la vita emergono attraverso una colonna sonora in cui il mistico e l’elettronico si alternano e si dissolvono. Un tema musicale realizzato appositamente dall’inglese Robin Rimbaud (in arte Scanner) e dall’italiano Stefano Pilia, musicisti elettronici d’avanguardia.

Grande attesa anche per la nuova mostra Jeff Wall. Photographs in programma dal 9 ottobre 2025 al 1° febbraio 2026 dedicata a uno dei più significativi e influenti artisti fotografici contemporanei, con la curatela di David Campany scrittore, critico d’arte e direttore creativo dell’International Center of Photography di New York.

Jeff Wall (Vancouver, 1946) da oltre 40 anni si muove tra la messa in scena spettacolare e l’osservazione documentaria, realizzando immagini che esplorano ogni aspetto della società contemporanea. Allo stesso tempo familiari e inquietanti, le sue foto elevano le situazioni di tutti i giorni a situazioni strane e oniriche. Presentate a grandezza naturale, le sue immagini sono tra le opere più celebri dell’arte contemporanea.Nel suo impegno per un’arte della vita quotidiana, Wall affronta le principali questioni sociali e politiche, esplorando i modi complessi in cui esse plasmano le nostre vite. Le tematiche legate alla natura, alla guerra, al genere, alla razza e alla classe permeano i suoi lavori, che sono spesso enigmatici esattamente come le questioni da cui sono ispirati. La sua arte è influenzata dal lavoro di molti grandi fotografi e pittori, ma anche dalla letteratura e dal cinema, in particolare dal neorealismo italiano con il suo alternarsi di vita mondana e dramma.

Con 27 opere di grande formato esposte, la mostra alle Gallerie d’Italia – Torino di Intesa Sanpaolo raccoglierà ogni aspetto dell’opera del fotografo canadese, dalle fotografie più importanti della fine degli anni Settanta fino a quelle più recenti, raccontandone la realizzazione a più livelli.

Il curatore David Campany (Londra, 1967) conosce e lavora con Jeff Wall da quasi vent’anni ed è la massima autorità in materia. Ha pubblicato diversi saggi e conversazioni con Wall e ha esposto le sue fotografie in diverse occasioni (all’ICP di New York, alla Whitechapel Gallery di Londra, a Le Bal di Parigi e alla FoMu di Anversa). Questa mostra rappresenta una delle esposizioni più importanti sul fotografo e il culmine dell’impegno di Campany con il lavoro di Jeff Wall.

Il museo di Torino, insieme a quelli di Milano, Napoli e Vicenza, è parte del progetto museale Gallerie d’Italia di Intesa Sanpaolo, guidato da Michele Coppola – Executive Director Arte, Cultura e Beni Storici della Banca.

 

 

 

Intrepide, sorie di donne. Fino al 31 agosto una mostra a Ranverso

Fino al 31 agosto la Precettoria di Sant’Antonio di Ranverso ospita “Intrepide – Storie di donne, viaggi, sogni e avventure“, la mostra della fotografa iraniana Marjan Moghaddam.Intrepide non è una semplice esposizione, ma un viaggio profondo e toccante attraverso le vite di trenta donne provenienti da ogni parte del mondo.”L’idea di questo progetto – spiega la fotografa Marjan Moghaddam – nasce dalla curiosità di capire il motivo che ha spinto una giovane donna giapponese, a ricostruirsi una vita a Reggio Emilia. La sua storia mi ha fatto riflettere e ho dunque pensato di sviluppare un progetto per approfondire i motivi per i quali molte donne lasciano tutto, partano e arrivano in Italia. È stato un lavoro lungo tre anni e mezzo, durante i quali sono riuscita a intervistare circa 30 donne provenienti da cinque continenti: un lavoro molto bello e interessante. Ho viaggiato con loro fisicamente e, dove non è stato possibile, le ho accompagnate attraverso i loro racconti e le loro storie. La mostra è un foto racconto. Ho incontrato le donne, le ho fotografate, intervistate e la mostra è il risultato finale”.Intrepide si inserisce perfettamente nel contesto della Precettoria, un luogo di grande fascino situato lungo il tratto dell’antica via Francigena, nella bassa Valle di Susa, tra Buttigliera Alta e Rosta, così come racconta Marisa Fumero, referente della didattica della Fondazione Ordine Mauriziano.”La mostra di Marjan Moghaddam trova a Ranverso la sua cornice ideale facendo riecheggiare il genio del luogo parlando di donne intrepide proprio come lo sono state le donne raffigurate negli affreschi di Jaquerio a partire dalla Maddalena, fino a Santa Margherita e Santa Marta. La mostra ci parla anche di accoglienza che è l’altra grande vocazione di Sant’Antonio di Ranverso, che per secoli ha accolto il cammino di pellegrini, di persone che si sono spostate per fede, per spiritualità, ma anche, per esigenza personale”.”È una mostra che consiglio a tutti e tutte – dichiara Rossana Schillaci, consigliera di Città metropolitana di Torino delegata alle politiche sociali e di parità, che ha accolto l’invito di Marjan a visitare la mostra. “Si tratta di una mostra che tocca la nostra parte più interiore. Leggendo le storie che accompagnano i ritratti si capisce chiaramente come le protagoniste abbiamo dovuto affrontare diverse difficoltà. Molte di loro hanno lasciato dei contesti difficili e con coraggio hanno dato una svolta alla loro vita. Un messaggio forte e positivo quello che si legge negli sguardi delle donne ritaratte: con la forza di volontà e la tenacia si possono realizzare i propri sogni”.

 

Castello Malgrà. La forza del tempo fragile.

Dal 27 luglio al 12 ottobre 2025

Tutte le domeniche dalle 15:00 alle 19:00

 

Un sorprendente percorso espositivo che mostra il dialogo tra le sculture di Isabella Corni e i disegni originali di Francesco Corni, unite dal profondo significato della resilienza: è “La forza del tempo fragile”, la mostra organizzata dalla Fondazione Francesco Corni e dagli Amici del Castello di Malgrà che sarà visitabile al Castello di Malgrà tutte le domeniche dalle ore 15:00 alle 19:00 dal 27 luglio al 12 ottobre 2025.

Per visite di gruppi o scolaresche al di fuori dall’orario indicato contattare anche su whatsapp il n°3331301516 o scrivere a castellomalgra@tiscali.it.

Per rimanere sempre aggiornati seguire la pagina Facebook: Amici del Castello Malgrà e

instagram: @castellomalgra

Nel quinto anno dalla scomparsa di Francesco Corni e nel decimo anno dalla scomparsa della figlia, la scultrice Isabella Corni, l’Associazione Amici del Castello di Malgrà, con il contributo della Città di Rivarolo Canavese, ha ritenuto importante “riportare” al Castello le opere di questi due straordinari artisti, padre e figlia, disegnatore e scultrice, già in precedenza ospiti del Castello.

I due artisti, molto diversi nella loro espressione artistica, sono uniti dal senso comune che danno all’arte: un mezzo per esprimere la propria unicità, per lasciare un segno nella storia, donare sé stessi all’avanzamento, al futuro. La loro arte non è mai fine a sé stessa ma sempre a servizio di qualcosa di funzionale e “utile”.

Il filo rosso di questa mostra ha definito un percorso a tappe, declinando il tema della “resilienza”, intesa come la capacità degli individui e delle comunità di affrontare gli urti e gli imprevisti della vita, uscendone rafforzati.

Il tema ha orientato la scelta di 8 sculture di Isabella Corni, veri e propri «totem» di coraggio della persona umana (resilienza individuale) e una selezione coerente, nella moltitudine dei lavori di Francesco Corni, di altrettanti esempi espressi dalle comunità (resilienza sociale), a dimostrazione di quanto l’essere umano sia il più dotato nel rendere i tempi di crisi e le prove della vita occasioni di crescita e di cambiamento positivo. Con le loro opere, gli artisti mettono così in evidenza la “forza” che sta nel “tempo fragile”, il tempo della difficoltà, del dolore, fatto di attimi effimeri, di scelte personali, di sfide.

La mostra è suddivisa quindi in 8 argomenti formati da un totem – scultura, come simbolo della resilienza espressa dalla persona umana, e da tre disegni per ciascuna scultura a rappresentazione dello stesso argomento, elaborato dai popoli e dalle culture. Ciascun argomento avrà anche un testo poetico a cura di Maria Baroni, moglie e di Francesco e madre di Isabella, a legame tra e due arti.

Avremo, ad esempio, un aspetto della resilienza il “saper stare qui ed ora” rappresentato dalla scultura de “la donna sul filo”, una figura femminile che si destreggia meravigliosa nell’equilibrio di fatiche e aspettative, legate all’espressione della femminilità, al lavoro, alla cura dei figli, che tiene tutto insieme. Per questo argomento Francesco sceglie la città, la forma urbana, come massima espressione di capacità degli uomini di far convivere diverse esigente in un unico equilibrio.

Il tempo della resilienza, il tempo dell’essere umano: la forza visiva delle statue di Isabella è anche il racconto di fragilità sofferte; la fragilità della ricostruzione storica di Francesco, fatta a distanza di secoli, è comunque la forza dell’ingegno umano come dono ai posteri.

 

Anna Clara Beccaris a Torgnon (AO) 2025

La pittrice di Costigliole d’Asti, canellese di adozione, Anna Clara Beccaris, continua ad esporre in Valle d’Aosta. Ritorna quest’anno a Torgnon (dopo che nel 2024 aveva allestito una mostra pressola Galleria Civica d’Arte Moderna di Saint Vincent) nella saletta adiacente l’ufficio turistico con una mostra dal titolo “Giochi di colore”.

La mostra resterà aperta dal 5 al 17 agosto, con orario 10 –12 / 16 – 19.

La mostra proporrà una panoramica della sua produzione più recente. Nei suoi dipinti emerge lavivacità del colore che, trattato con maestria, crea volume e profondità con un linguaggio fedeleall’interpretazione del vero, attraverso l’analisi della realtà naturale e dell’esistenza umana.I suoi soggetti preferiti sono la figura, il paesaggio, le composizioni di fiori, frutta e oggetti delquotidiano. I volumi, evidenziati dalla solarità delle luci, esaltati dalle ombre improvvise,permettono al soggetto di fuoriuscire dalla tela nella sua tridimensionalità.

Anna Beccaris è nata a Costigliole d’Asti e vive a Canelli (AT). Si è diplomata al Liceo Artistico dell’Accademia Albertina di Belle Arti di Torino, frequentando i corsi di Francesco Casorati eRomano Campagnoli. In seguito si è laureata presso la Facoltà di Architettura del Politecnico diTorino. E’stata docente di Arte e immagine nella scuola secondaria di primo grado.Da sempre dipinge; ha partecipato a numerosi concorsi di pittura ed ha esposto le sue opere inparecchie mostre personali e collettive. Nel 1978 ha tenuto la sua prima Mostra Personale nel Castello di Costigliole d’Asti.

 

 

TORINO. “UNDERGROUND SIGNS – PAINTING BELOW THE CITY”. L’ARTE URBANA NEL PARCHEGGIO VALDO FUSI

Nel cuore della città, l’arte urbana si prende spazi inaspettati: il parcheggio Valdo Fusi espone la street art

 

Il parcheggio sotterraneo di Piazzale Valdo Fusi, frequentato ogni giorno da decine di torinesi e turisti, è protagonista di una profonda trasformazione grazie al progetto “Underground Signs – Painting Below the City”. Promossa dalla Città di Torino in collaborazione con GTT – Gruppo Torinese Trasporti, e con il supporto di Torino Creativa, MurArte, Il Cerchio e le Gocce, e Monkeys Evolution, l’iniziativa si propone di colorare di arte urbana spazi tradizionalmente anonimi e funzionali.

Il progetto nasce nell’ambito delle politiche cittadine per la valorizzazione delle culture giovanili e delle espressioni artistiche urbane, in continuità con l’esperienza di MurArte, e rappresenta un esempio concreto di come istituzioni, aziende di servizi ed artisti possano collaborare per portare bellezza sul territorio urbano, contribuendo a diffondere cultura e senso di appartenenza.

A poco più di 3 mesi dalla sua presentazione, il progetto ha iniziato a lasciare il segno attraverso interventi artistici che stanno infondendo colore e nuova vita agli spazi del parcheggio. L’obiettivo è trasformare l’area di transito in uno spazio più accogliente e visivamente stimolante, dimostrando come l’arte urbana possa migliorare la qualità degli ambienti pubblici, anche quelli sotterranei.

Situato tra il Museo Regionale di Scienze Naturali e l’Accademia Albertina di Belle Arti, il parcheggio – oggi luogo di passaggio quotidiano e frequentato in superficie da moltissimi giovani e skater – diventerà uno spazio di creatività condivisa e rigenerazione culturale: oltre 20 spazi ospiteranno nel tempo gli interventi di artisti, chiamati a collaborare in un confronto generazionale e stilistico, in un ciclo di opere sviluppate a quattro mani.

Oggi sono state presentate le prime opere che hanno trasformato sette spazi del parcheggio in ambienti di narrazione visiva. Questa trasformazione è stata resa possibile grazie al contributo di tre coppie creative d’autore, ovvero corn79 + shekoone, mrfijodor + b1pilo, wat + bacco, e quattro eccellenze emerse dal progetto MurArte della Città: Tino, Andrea Opretti, Gd, Nikita Timonin.

Il filo conduttore è il viaggio, inteso non solo come spostamento fisico di ruote, scale e tessere magnetiche, ma anche come percorso personale, creativo, urbano. Un tema che si intreccia idealmente alla vocazione del luogo: un nodo sotterraneo della mobilità cittadina che si fa simbolo di passaggio, trasformazione e possibilità. Ogni nicchia è un passaggio, un attraversamento visivo in cui i tratti di due artisti si intrecciano per restituire una visione condivisa.

Il parcheggio, gestito da GTT, resta pienamente operativo durante tutta la durata del lavoro degli artisti. Ma oggi chi vi accede può imbattersi in immagini inattese, pause visive che interrompono la routine e offrono un momento di attenzione, o anche solo di curiosità.

Nei prossimi mesi proseguiranno le installazioni e inizieranno i tour guidati, momenti pubblici di avvicinamento e racconto del progetto. Al termine, nel 2027, una mostra collettiva e una pubblicazione racconteranno tutto il percorso: le opere, gli artisti, il luogo, le persone che lo attraversano ogni giorno.

«Con “Underground Signs – Painting Below the City” trasformiamo un luogo di transito quotidiano in un vero e proprio laboratorio creativo di rigenerazione urbana e culturale – afferma Carlotta Salerno, assessora alle Politiche giovanili e alla Rigenerazione urbana -. Questa iniziativa rappresenta la volontà della Città di Torino di valorizzare le espressioni artistiche giovanili, utilizzandole come strumenti per riscoprire spazi spesso invisibili, trasformandoli in luoghi di bellezza e inclusione. In questo l’arte urbana si conferma una leva potente, sia per rafforzare il senso di appartenenza che per promuovere nuove forme di partecipazione attiva alla vita della città

«Un parcheggio è, per definizione, un luogo di sosta, ma in questo caso diventa un punto di partenza. “Underground Signs” – dichiara Antonio Fenoglio, Presidente GTTdimostra che anche gli spazi più tecnici possono ospitare immaginazione, cultura, vita. GTT gestisce infrastrutture urbane, ma soprattutto accompagna il movimento delle persone. Farlo in un contesto che si rigenera attraverso l’arte significa restituire senso anche al passaggio quotidiano che diventa esperienza. È un modo diverso di prendersi cura della città.»

 

CUGINƏ _ EDIZIONE UNOdal 6 al 17 agosto a Poggi San Siro, Ceva (CN)a cura del Collettivo EFFE

Una residenza artistica collettiva che abita il territorio, ascolta la comunità e mette in discussione l’idea stessa di prossimità.

 

CUGINƏ – Edizione Uno è una residenza artistica collettiva ideata e curata dal Collettivo EFFE, che si svolgerà dal 6 al 17 agosto 2025 a Poggi San Siro, frazione rurale di Ceva (CN), luogo d’origine paterna della regista e drammaturga Giulia Odetto.

CUGINƏ è una ricerca sul gesto dell’abitare e sulle relazioni che questo gesto genera: tra artistə e territorio, tra creazione e partecipazione, tra chi resta, chi torna e chi arriva per la prima volta. Una forma di pratica condivisa che sceglie la co-abitazione come modalità di lavoro e mette in campo processi orizzontali, auto-organizzati, in cui la distanza tra opera e contesto si dissolve.

Un gruppo multidisciplinare di 8 artistə si stabilirà per 11 giorni nella frazione, abitandola insieme al Collettivo EFFE nel periodo tradizionalmente più significativo dell’anno: la festa patronale di San Rocco. Un’occasione che permette di intercettare anche la popolazione non residente, quella che torna al paese per l’estate, riattivando memorie e legami familiari.

Durante la residenza il pubblico potrà avvicinarsi alla ricerca in corso e prenderne parte attraverso una serie di appuntamenti aperti, pensati per superare la distanza tra chi crea e chi osserva. Il 9 agosto alle 19.30 si terrà la performance Tutto Respira, un tentativo di dialogo sonoro tra esseri umani e piante, pensato per gli spazi all’aperto. Il 10 agosto alle 21.00 sarà proiettato il documentario Persino le spine sono spilli, racconto visivo di un precedente processo partecipativo del Collettivo in Sardegna. Il 16 agosto, infine, la restituzione pubblica: un’intera giornata di apertura alla comunità, che si articolerà in performance, installazioni, proiezioni, una cena collettiva e un “Poggi Party” che celebra l’idea – affettiva e politica – di parentele allargate. L’appuntamento è inserito nell’ambito del Festival Mirabilia, a rafforzare il legame tra la residenza e il tessuto culturale del territorio.

La residenza non nasce con l’obiettivo di produrre un’opera finita, ma di offrire aglə artistə uno spazio-tempo di immersione nel territorio e di relazione con chi lo abita. È un processo che privilegia l’ascolto, la presenza, il coinvolgimento attivo e, quando possibile, la co-creazione.

Il gruppo di lavoro in residenza non è stato selezionato tramite una call pubblica, ma si è formato secondo un criterio orizzontale: il Collettivo EFFE ha invitato direttamente alcunə artistə, lasciando a ciascunə la possibilità di estendere l’invito a un’altra persona. In questo modo, il gruppo è nato da una volontà reciproca di condividere tempo, spazio e pratiche di creazione, evitando fin da subito ogni ambiguità rispetto alla conduzione dei processi artistici.

Il progetto si fonda su un’idea di cittadinanza attiva, condivisione delle responsabilità, inclusione di soggettività diverse. In questa edizione, un partenariato con la Cooperativa Proteo permetterà il coinvolgimento di persone fragili inserite in percorsi di recupero, riaffermando il potenziale dell’arte come pratica generativa e trasformativa, capace di attivare nuove narrazioni individuali e collettive.

Cuginə

I edizione | 6-17 agosto 2025

Poggi San Siro, Ceva (CN)

con il patrocinio del Comune di Ceva

progetto sostenuto da Fondazione CRC

con il contributo di Banco Azzoaglio

e la collaborazione di Mirabilia Festival e Cooperativa Proteo

 

CIRCOLO DEGLI ARTISTI. LE MOSTRE DI SETTEMBRE

Domenica 7 settembre ore 10, Palazzo Lucerna di Rorà, Bene Vagienna CN

inaugurazione della mostra collettiva dedicata ai Sogni, a cura del Circolo Artisti con note di Angelo Mistrangelo.

Giovedì 11 settembre ore 18, Casa d’Aste Sant’Agostino di c.so Tassoni a Torino,

inaugurazione della mostra su Felice Vellan, con alcuni elementi dell’Archivio Storico e Fotografico del Circolo.

Sabato 13 settembre ore 17, Giardiniera Reale del Circolo, mostra personale del Socio Marco Ruffino, a cura di Clizia Orlando.

 

 

 

 

Ad Usseglio la proclamazione dei vincitori del Premio di Pittura “Elena Tazzetti”

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Sabato 26 luglio, presso il Museo Civico Alpino ad Usseglio, si è tenuta la cerimonia di proclamazione dei vincitori del Premio di Pittura dedicato alla memoria di Elena Tazzetti, recentemente scomparsa. Alla presenza del sindaco di Usseglio Andrea Poma e di Alessandro Mella in rappresentanza del Sindaco di Viù, Alberto Tazzetti ha voluto ricordare la cara sorella nonché ringraziare tutte le persone che si sono prodigate per realizzare questo momento di confronto artistico tra allievi ed ex allievi della prestigiosa Accademia Albertina di Belle Arti di Torino, coordinati dal prof. Gabriele Garbolino Rù. La giuria, composta da Cornelia Badelita, Emanuela Lavezzo, Angelo Mistrangelo, Emanuele Musso e Valeria Tazzetti ha assegnato il premio al dipinto “Progenie di Gea” opera di Daniela Gjyzeli. Gea, figura giovanile e fragile emerge da un fondo scuro avvolta in una luce calda esaltata dal drappo bianco che l’autrice definisce «un’allegoria sull’origine e sull’appartenenza: l’essere umano non come sovrano della natura, ma come suo figlio, sua continuità e suo specchio… Nei suoi gesti di intrecciano dolcezza e ferita, eco di una natura che genera e lacera con la stessa mano. Gea si riflette in chi da lei discende. Non c’è dominio, solo una fragile continuità sacra. Un frammento di natura che contempla sé stessa». La giuria ha poi segnalato con merito le opere di Giuseppe Gallace “Prima del fuoco” e di Clarissa Moretto “Il terzo giorno”. Al termine della cerimonia di premiazione il pubblico ha potuto visitare il museo nel cui percorso espositivo sono state collocate, in mostra temporanea, le opere dei dodici partecipanti. Il quadro vincitore, invece, resterà permanentemente al museo per volontà della famiglia Tazzetti. Tutti visibilmente commossi i presenti e particolarmente emozionati i giovani artisti partecipanti. Un bel momento di unione di armonia tra arte, cultura e memoria. Appuntamento all’anno prossimo con nuove emozioni da vivere e fissare sulla tela.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Casale Monferrato. Nicolò Musso e Moncalvo un connubio artistico tra indagini e conferme

Giovedì 7 la prima delle due visite guidate speciali proposte nel mese di agosto dal Museo Civico

Musso – Autoritratto

Giovedì 7 agosto 2025, alle ore 21,00 si terrà la prima delle due visite guidate speciali proposte dal Museo Civico e Gipsoteca Bistolfi per il mese di agosto con “ Nicolò Musso e Moncalvo: un connubio artistico tra indagini e conferme”: un percorso alla scoperta delle connessioni tra due grandi protagonisti dell’arte figurativa del Monferrato tra Cinque e Seicento.

Come ogni anno, infatti, il Museo nel mese di agosto propone due speciali visite guidate serali, che per l’edizione 2025 si inseriscono nel calendario delle iniziative dedicate ai 400 anni dalla morte di Guglielmo Caccia, detto il Moncalvo, uno dei più significativi pittori del territorio. Realizzati in collaborazione con l’Associazione Arte e Storia, gli incontri sono pensati per accompagnare il pubblico in un percorso tra museo e città, offrendo approfondimenti sul Moncalvo e sulle relazioni tra la sua opera e quella di altri importanti artisti del tempo.

Barbara Corino, guiderà i partecipanti alla scoperta della figura di Niccolò Musso, pittore contemporaneo del Caccia. L’incontro metterà in luce i linguaggi pittorici dei due autori, approfondendo i punti di contatto e le specificità stilistiche, a partire dall’analisi del celebre autoritratto di Musso conservato proprio nelle collezioni del Museo Civico.

Il costo del biglietto è di 8 euro (intero), 5 euro (ridotto) ed è previsto l’ingresso gratuito per i possessori di Abbonamento Musei. Non è necessaria la prenotazione.

Per ulteriori informazioni è possibile contattare il Museo Civico ai recapiti telefonici 0142.444.249 e 0142.444.309 oppure scrivendo a museo@comune.casale-monferrato.al.it

Il Museo resterà regolarmente aperto durante il mese di agosto con i consueti orari: giovedì dalle 8,30 alle 12,30 e dalle 14,30 alle 16,30; venerdì, sabato e domenica dalle 10,30 alle 13,00 e dalle 15,00 alle 18,30. Sarà chiuso nella giornata di venerdì 15 agosto.

La collezione permanente del Castello di Rivoli si amplia con la donazione di due sculture di Aki Inomata

Il Castello di Rivoli Museo d’Arte Contemporanea estende la collezione permanente con due opere dell’artista giapponese Aki Inomata, parte del percorso espositivo della mostra Mutual Aid. Arte in collaborazione con la natura (31 ottobre 2024 – 23 marzo 2025), curata da Francesco Manacorda e Marianna Vecellio per gli spazi della Manica Lunga del Museo. Realizzate nel 2018 e nel 2020, le due sculture in legno di Aki Inomata, How to Carve a Sculpture. Yuzu I e How to Carve a Sculpture. Genie I, esplorano la relazione tra natura e tecnologia, a partire dallo studio del comportamento del castoro eurasiatico. L’ingresso in collezione è stato reso possibile grazie alla donazione dell’imprenditore Hiroyuki Maki, fondatore del programma filantropico anonymous art project. La forma delle sculture di Inomata ricorda le complesse architetture lignee costruite dal Castor fiber Linnaeus, una particolare specie di castoro diffuso in Eurasia che è solito masticare gli alberi per abbatterli e costruirvi delle dighe. Per la loro realizzazione, l’artista si è affidata allo scultore Takeno Yumi e all’azione di una macchina da taglio automatica (CNC): copie degli alberi rosicchiati dai castori, le sculture esplorano le possibilità umane e artificiali di riproduzione di un oggetto frutto dell’azione animale. Ad accompagnare i due lavori scultorei, documenti e video svelano al pubblico il processo creativo dietro la produzione dell’opera.  Ripensando la definizione di azione scultorea, l’artista suggerisce nuove e inaspettate possibilità di collaborazione e di dialogo con la natura.