A Torino ha ucciso in corso Giulio Cesare un connazionale il 30 luglio scorso. Nigeriano 34enne arrestato a Genova dalla Polizia

Nel corso della mattinata odierna, 8 agosto 2025, personale della Polizia di Stato, nell’ambito di un’indagine coordinata dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Torino, ha eseguito nella città di Genova il fermo di indiziato di delitto emesso dal P.M. titolare delle indagini a carico di un cittadino nigeriano (classe 1991) gravemente indiziato dell’omicidio commesso a Torino, il 30 luglio u.s., in questo corso Giulio Cesare 14, nel quartiere “Dora Vanchiglia”, in pregiudizio di un connazionale.

Segnatamente, la vittima, al termine di un alterco collegato ad una conflittualità legata al traffico di sostanze stupefacenti in quella zona, veniva attinta al tronco e all’addome da numerose coltellate. Subito dopo l’aggressore si dava alla fuga, facendo perdere le proprie tracce.

Le indagini condotte dalla Squadra Mobile di Torino, grazie alla visione dei filmati dei sistemi di video sorveglianza presenti nei pressi del cruento delitto, all’escussione dei testimoni che avevano assistito all’omicidio e ad una serie di accertamenti svolti senza soluzione di continuità, tra cui il rinvenimento all’interno di una abitazione a Torino, di parte dell’abbigliamento, ancora sporco di sangue, indossato dall’aggressore in occasione del delitto, permettevano di individuare l’autore materiale dell’accoltellamento nell’odierno indagato. I gravi indizi raccolti consentivano all’A.G., in data 1° agosto u.s., di emettere un provvedimento di fermo.

La successiva serrata attività di ricerca evidenziava che il reo aveva lasciato questo capoluogo, dopo poche ore dall’evento omicidiario, e raggiunto il comune di Genova.

In quella località venivano quindi estese le attività volte alla sua localizzazione, che permettevano, agli investigatori della Squadra Mobile di Torino, con la collaborazione di personale della Squadra Mobile di Genova, dopo sette giorni dall’efferato reato, di rintracciare l’uomo all’interno di un appartamento di fortuna sito nel quartiere “Marassi”, ove lo stesso aveva trovato rifugio, ospitato da un connazionale. Al momento del rintraccio, lo straniero presentava una evidente ferita da taglio all’avambraccio sinistro, riportata con molta probabilità durante le fasi dell’accoltellamento.