PERSONAGGI NOVARESI 16. LUIGI CAMOLETTI, SPEZIALE, GIORNALISTA E COMMEDIOGRAFO

Ritratto di Luigi Camoletti
Luigi Camoletti (nella foto) nacque a Novara nel 1804 da Giovanni e da Elena Baldini. Morto il padre l’anno stesso della sua nascita, egli trascorse l’infanzia presso il nonno, morto anche questi, venne educato dalla madre e da uno zio materno, che era parroco di un paesino vicino a Novara. Dopo gli studi in Seminario non conclusi, nel 1827 si iscrisse alla facoltà di chimica di Torino, e conseguito il diploma aprì una farmacia. L’esercizio della professione di speziale non gli impedì di dedicarsi al teatro e al giornalismo, sue grandi passioni oltre a sviluppare molti altri interessi (nella foto saggio a lui dedicato).
Nel 1837 inizia a collaborare al giornale “Iride”, la prima rivista di letteratura novarese, di cui divenne poi proprietario e direttore. La sua direzione e collaborazione portarono al giornale un nuovo impulso, allargando anche il numero dei collaboratori, tra i quali, soprattutto nei primi anni, figurano nomi prestigiosi, quali A. Brofferio, C. Cantù, N. Tommaseo, A. Mauri.
Cessata l’”Iride” nel 1856, Camoletti fondò e diresse il giornale umoristico “Il biricchino novarese”, illustrato dalle caricature di C. Teja.

Saggio su Luigi Camoletti
La sua carriera di drammaturgo iniziò nel 1830 con “L’inaspettata scoperta ovvero il carceriere pietoso”, rappresentato con successo a Milano, dove si era trasferito quello stesso anno. Con il successo della commedia “Il conte di Lorvil”, ossia “L’ospite in casa propria” iniziava la sua vera carriera teatrale. Tentò tutti i generi, scrivendo un gran numero di commedie e di drammi lacrimosi, e soprattutto questi ultimi gli procurarono successo di pubblico in Italia e all’estero Fu in relazione con i più illustri artisti drammatici del suo tempo, come la Ristori, il Modena, il Domeniconi e molti altri, tra i quali il Mercadante a cui era particolarmente legato.
Scrisse moltissime opere teatrali, dalle commedie ai drammi. Il suo maggiore successo fu, nel 1848, “Suor Teresa o Elisabetta Soarez”, pubblicato nel 1851 e in seguito ripubblicato più volte, che si avvalse dell’interpretazione della famosa attrice Adelaide Ristori (nella foto), che lo portò in tournée in Italia e all’estero. Tradotto in varie lingue, più tardi avrà persino una riduzione cinematografica.
Il soggetto riguardava la vita dei conventi e affrontava un argomento del tempo molto delicato, argomento che creò difficoltà e complicazioni con la censura. Allo stesso tema si si riallaccia il dramma “Le monache

Ritratto di Adelaide Ristori
ospitaliere” (1860), che ebbe pure successo di pubblico e fortuna d’interpretazioni eccezionali in Italia e all’estero.
Tra i maggiori interpreti dei suoi drammi si ricorda in particolare Paola Pezzaglia, un’attrice poliedrica, capace sia di ruoli raffinati che popolari. Importanti furono anche alcune sue commedie come “Il celibe e i due ritratti”.
Inoltre, tra i suoi lavori principali, in parte rimasti inediti, citiamo “Le monache ospitaliere” (1866), lavoro peraltro già ricordato.
Camoletti fu anche critico teatrale e storico del teatro e scrisse un opuscolo intitolato “Pensieri sul teatro drammatico in Italia e progetto di miglioramento”, interessante per le sue idee sulla formazione di compagnie stabili drammatiche e per suggerimenti a migliorare il teatro italiano.
Fondò nel 1840 a Novara un Gabinetto di lettura, che metteva a disposizione dei soci più di 50 opere periodiche e sempre a Novara creò uno stabilimento bagni nel 1848.
Morì improvvisamente a Novara il 25 novembre 1880.
Nel 1926, con atto del Commissario Prefettizio, venne intitolata a suo nome, nel quartiere Sacro Cuore, presso largo Leonardi, la via già chiamata “strada vecchia per Lumellogno”.
Enzo De Paoli