CHIERI, SORPRESE DI ARTE E STORIA. Piloni ed edicole dedicate alla Madonna delle Grazie

La devozione dei Chieresi per la Madonna delle Grazie, risalente alla peste del 1630, lungo il tempo si è espressa in numerose edicole sacre e in vari “piloni” disseminati per le vie e le piazze della città, le cui immagini riproducono più o meno fedelmente il gruppo scultoreo realizzato da Pietro Botto da Savigliano, nel quale insieme alle figure della Vergine e del Bambino compare quella dell’Angelo che sostiene Gesù.

1)Edicola di via Avezzana n. 107.

Via Avezzana 107.

Consiste in un mosaico policromo di cm 80 x 50 circa, racchiuso in una modesta cornice di legno poggiante su una  mensola di pietra. La famiglia Marrone, proprietaria dello stabile, lo ha fatto eseguire nel 1972 dall’artigiano torinese Odorico in sostituzione di un affresco più antico, probabilmente del Seicento, ormai deteriorato ma che esiste ancora sotto il mosaico.

2)Edicola di via Santo Stefano n. 2, sulla parete esterna della chiesa omonima.

Via Santo Stefano 2

Si tratta di un dipinto protetto da una nicchia interamente metallica, di cm 90 x 50 x 15. Dovrebbe risalire agli inizi del Novecento.  Fu restaurato fra il 1945 e il 1950 da Giuseppe Vergnano, industriale tessile che abitava nella vicina villa e si dilettava di pittura.

3)Pilone-cappella di Borgo Padova, via Tetti Fasano n. 32

Fu  costruito nel 1957. Ernesto Tosetto, uno dei Veneti che diedero vita a Borgo Padova, raccontava:”Ero appena arrivato a Chieri, e volli costruirmi una casa tutta mia. Si lavorava nei ritagli di tempo, dopo il lavoro dei campi, tutto a mano, con molti pericoli: non c’erano abbastanza soldi per le misure di sicurezza e le assicurazioni. Feci il voto che, se durante la costruzione non mi fosse accaduto nulla, a lavoro finito avrei costruito un pilone in segno di riconoscenza.

Via Tetti Fasano 32.

Terminai la casa senza incidenti, e volli mantenere la promessa: insieme al mio vicino Aldo Brossa, che ora abita altrove, costruimmo il pilone coinvolgendo anche i vicini. Si fece un’inchiesta fra tutte le famiglie della borgata- prosegue Tosetto- : dedicare il pilone a S. Antonio da Padova (visto che eravamo, e siamo,  tutti veneti) oppure alla Madonna delle Grazie? La maggioranza fu per la dedica alla Madonna delle grazie. E  così fu. Da uno scultore di Ortisei facemmo  realizzare la bellissima statua in legno identica a quella del Duomo”. La festa,  organizzata dal Comitato Borgo Padova, vi si celebra ogni anno in settembre, la settimana prima di quella del Duomo.

 

Antonio Mignozzetti

(Continua)