Asti. Usura, estorsione, tentato omicidio: beni per 2 milioni di euro confiscati ad un pregiudicato astigiano legato alla ‘Ndrangheta
La Direzione Investigativa Antimafia, unitamente al Comando Provinciale dei Carabinieri di Asti, ha dato esecuzione ad un decreto di confisca di prevenzione emesso dal Tribunale di Torino su proposta del Direttore della DIA, nei confronti del nucleo familiare di un noto pregiudicato astigiano, attinto da numerosi provvedimenti giudiziari restrittivi della libertà personale e venuto alla ribalta delle cronache per essere stato coinvolto e condannato in inchieste per gravi reati quali usura, estorsione e tentato omicidio e per avere contatti con esponenti di spicco di strutture criminali ‘ndranghetiste” presenti in territorio piemontese. La misura ablativa ha colpito complessivamente 15 immobili, due compendi aziendali, quote di partecipazione societaria e numerosi rapporti finanziari per un valore totale di circa 2 milioni di euro, sproporzionato rispetto ai redditi dichiarati dal proposto. L’interessato è stato altresì sottoposto alla sorveglianza speciale con obbligo di permanenza nel Comune di Asti per 5 anni, da applicarsi una volta terminato il periodo di detenzione che il soggetto in questione sta attualmente scontando. L’intera attività si inserisce nel più ampio lavoro di coordinamento tra la locale DDA, la DIA di Torino ed il Comando Provinciale dei Carabinieri di Asti, finalizzato a sviluppare una strategia di contrasto al crimine organizzato di stampo mafioso attraverso il lavoro investigativo e la scrupolosa analisi dei flussi economici e dei patrimoni illecitamente acquisiti.