SILVIO VIGLIATURO. Con la mostra “Mediterraneo – Trasparenze tra storie e miti” presso il Complesso monumentale San Giovanni a Catanzaro.
La mostra “Mediterraneo – Trasparenze tra storie e miti” dell’artista Silvio Vigliaturo dà il via al calendario di eventi promossi dal Premio Carlino d’Argento a Catanzaro. L’esposizione delle opere del noto esponente della vetro-fusione inaugurata il 24 ottobre, presso il Complesso monumentale San Giovanni
Corpi mitologici, volti enigmatici, figure femminili emergono dal vetro come apparizioni sospese tra antico e presente, tra materia e spirito, tra dolore e bellezza. Si tratta delle opere che compongono la mostra “Mediterraneo – Trasparenze tra storie e miti” dell’artista Silvio Vigliaturo, inaugurata, venerdì 24 ottobre, alle ore 19, all’interno del Complesso monumentale San Giovanni, a Catanzaro.
A dare il via agli eventi che condurranno verso la cerimonia di premiazione del Premio Carlino d’Argento, che si terrà il 21 dicembre, non poteva che essere un’eccellenza calabrese, simbolo del talento e della creatività, apprezzata a livello internazionale. Grazie alla macchina organizzativa della manifestazione giunta all’ottava edizione, promossa dall’omonima associazione con il patrocinio del Comune di Catanzaro, della Provincia di Catanzaro, della Camera di Commercio di Catanzaro-Crotone-Vibo Valentia, della Camera della moda artigiana calabrese, della Federazione Italiana Tradizioni Popolari e del Lions Club Catanzaro Host, l’artista nato ad Acri e stabilitosi a Chieri, in Piemonte, dove pulsa il cuore della sua attività creativa, farà ritorno nella sua terra per impreziosire con la sua arte un luogo simbolo della città di Catanzaro. Tra i massimi esponenti della vetro-fusione, in grado di trasformare la materia e domare la forza generatrice del fuoco, nei forni della sua bottega artistica, Vigliaturo dà vita a sculture fluide, flessuose, lisce e trasparenti, in cui il magistrale uso del colore trova la sua estrema esaltazione. I Generali, rappresentazione imponente e marziale dei guerrieri dei racconti epici di Omero, nellaloro esuberante e variopinta maestosità; le due coppie ancestrali della tradizione ebraico-cristiana, Adamo ed Eva e Abramo e Sara, simbolo dell’essenza stessa del matrimonio come inscindibile legame d’amore; Il grande nido in cui avviene una silenziosa, ma inevitabile, mescolanza di razze epopoli per dare vita a una nuova cultura di insieme; le figure mitiche come Briseide, Elena e Nausica che assumono una dimensione sospesa e universale tra fascino e pericolo; Mediterraneo, in cui il fico d’india, capace di radicarsi nei terreni più aridi, simboleggia resistenza e vitalità: sono soltanto alcune delle opere che si susseguiranno negli spazi espositivi. «Questi miei lavori nascono dal dialogo silenzioso con il tempo, un ponte sottile tra lo spazio dell’opera e il mio tempo interiore, tra l’istante che scivola e l’eternità che lo abbraccia. Attraverso di essi, esploro territori sfuggenti, luoghi sospesi dove la spiritualità antica e l’alchimia del fare si fondono, trasformando materia e colore in strumenti di meraviglia e disorientamento. Ogni figura, ogni scheggia di vetro colorato, ogni sovrapposizione di segni custodisce una storia, un pensiero, unmio respiro che si apre lentamente allo sguardo di chi osserva. Così, le opere diventano un corpo vivo» spiega Vigliaturo descrivendo il suo Mediterraneo come «un orizzonte in continuo movimento, popolato da presenze che trascendono il tempo. Qui convivono tracce di antiche civiltà, luci che filtrano tra le pietre e il mare, mescolandosi a storie invisibili» .
È proprio questo mare a ricordargli da dove proviene e a indicargli dove sta andando, come un compagno silenzioso e fantasioso che gli fa strada. «Esporre nella mia terra d’origine – aggiunge –ha un significato profondo: è un ritorno, un abbraccio con le radici, con la memoria dei luoghi chehanno plasmato il mio sguardo e la mia visione». Altrettanto entusiasta è Yves Catanzaro, presidente dell’associazione Premio Carlino d’Argento ETS nonché promotore dell’evento, che afferma «organizzare questa mostra non è soltanto un onore, ma una vera responsabilità culturale. Vigliaturo è un artista che ha saputo trasformare il vetro– materia fragile e al tempo stesso resistente, antica e contemporanea – in un linguaggio universale, capace di parlare a ciascuno di noi. Le sue opere sono visioni che attraversano il tempo, dove mito e memoria si fondono con l’attualità, aprendo spazi di riflessione sulla condizione umana, sulle nostre radici e sul nostro futuro». Valorizzare le eccellenze calabresi, facendo emergere forze creative e morali che danno senso alla comunità, è l’obiettivo di tutti gli eventi che ruotano attorno al Premio Carlino d’Argento. Condiviso anche dal Comune di Catanzaro, rappresentato dall’assessore alla cultura, Donatella Monteverdi, che si dichiara «fiera di sostenere un importante evento espositivo di arte contemporanea negli ampi spazi del principale contenitore culturale del capoluogo di regione, ingrado di esaltare lo stile inconfondibile di un maestro d’arte figlio della nostra terra nonché di valorizzare la vocazione autentica di Catanzaro, crocevia di storie e popoli che si affaccia sul Mediterraneo».
La mostra “Mediterraneo – Trasparenze tra storie e miti”, visitabile gratuitamente sino al 7dicembre, dal martedì al sabato, dalle ore 17 alle ore 20, presso il Complesso monumentale San Giovanni, a Catanzaro, rappresenta un’occasione unica per esplorare il bagaglio di conoscenze e contaminazioni del Maestro Vigliaturo, alimentato in anni di esperienze ad ogni latitudine, da NewYork a Tokyo. Come illustra Antonella Bongarzone, curatrice della mostra, «ogni rifrazione diventa un racconto, ogni scintillio un bagliore: il vetro stesso si trasforma in scrittura radiante, in segno poetico che unisce antico e contemporaneo, nel simbolo tangibile di una bellezza che si rigenera ogni volta che incontra la luce».



