PIEMONTE ARTE: NOVARA L’ITALIA DEI PRIMI ITALIANI, ARTE A CAMBIANO, M.A.O., D’ORIA A VICOFORTE, RIVOLI, CASSINE…

Coordinamento redazionale di Angelo Mistrangelo

NOVARA. L’ITALIA DEI PRIMI ITALIANI.

Inaugurata ed aperta la grande mostra al Castello di Novara

L’esule che dall’Alpe guarda l’Italia di S. Ussi

Sabato 1° novembre è stata aperta a Novara, presso il castello visconteo-sforzesco, la mostra “L’Italia dei primi italiani – ritratto di una nazione appena nata”, con 72 opere di grande rilievo, di oltre 50 artisti di fama nazionale ed internazionale e provenienti da prestigiose collezioni sia pubbliche che private.

L’apertura della mostra è stata preceduta nella mattinata del 31 ottobre da una affollata conferenza stampa nel salone del Castello, con la presenza di organizzatori, sponsor (Banco BPM main sponsor) ed autorità.

Si tratta di una rassegna curata da Elisabetta Chiodini con un percorso di capolavori eseguiti dai primi anni Sessanta dell’Ottocento al terzo decennio del Novecento da alcuni dei maggiori protagonisti della cultura figurativa italiana.

La mostra illustra l’Italia appena nata con il suo territorio e la sua popolazione nei primi decenni della nuova nazione, decenni che sono stati caratterizzati da profonde trasformazioni politiche, economiche, culturali e sociali, che avrebbero condotto il nostro Paese verso la modernità.

La rassegna organizzata da METS Percorsi d’Arte assieme a Comune di Novara e Fondazione del Castello di Novara à articolata in 7 sezioni tematiche, in una decina di sale al primo piano del Castello e si apre con il dipinto “L’esule che dall’Alpe guarda l’Italia” (1850) di Stefano Ussi (1822-1901), che appare nella foto.

Processione a Prestinone di Val Vigezzo di C. Fornara

La sezione I, dal titolo “Un territorio variegato. Vita rurale tra pianure, valli e monti”, è dedicata all’Italia rurale e alla realtà del mondo contadino in tutte le regioni della nazione ed è illustrata con le opere di artisti di fama. Ricordiamo, tra gli altri, Telemaco Signorini (1835-1901), Giuseppe De Nittis (1846-1884), Stefano Bruzzi (1835-1911), Giovanni Battista Quadrone (1844-1898), Guglielmo Ciardi (1842-1917), Francesco Paolo Michetti (1851-1929), Angelo Morbelli (1853-1919), Carlo Fornara (1861-1978), Achille Tominetti (1848-1917) e Cesare Maggi (1881-1961). Nella foto è riprodotto un dipinto del vigezzino Carlo Fornara, il famoso maestro della Scuola di Santa Maria Maggiore. Si tratta dell’olio su tela “Processione a Prestinone di Val Vigezzo” (1896).

La sezione II “Lo sviluppo costiero della penisola e le attività delle regioni marittime” illustra la varietà delle nostre coste, in prevalenza alte, frastagliate, rocciose e scoscese quelle del mare Ligure e del mare Tirreno, per lo più basse con spiagge sabbiose e ghiaiose quelle del mare Adriatico. Il territorio costiero e le attività dei suoi abitanti sono mostrate dai dipinti di Giovanni Fattori (1825-1908), Vincenzo Cabianca (1827-1902), Luigi Steffani (1828-1898), Francesco Lojacono (1838-1915), Rubens Santoro (1859-1941) e molti altri.

La sezione III “il volto delle città” evidenzia alcuni aspetti della realtà urbana delle tre capitali d’Italia che si sono succedute in quegli anni:

Una visita al mio studio di O. Borrani

Torino, Firenze e Roma e di altre grandi città della nazione: Napoli, Venezia e Milano, la prima metropoli italiana, moderna e con grande esigenza di trasformazione. In occasione dell’Esposizione Industriale Italiana del 1881 Milano è definita da Giovanni Verga “La città più città d’Italia”, la capitale morale del paese, destinata ad assumere una funzione trainante nella produzione industriale. Nella sezione sono esposti dipinti di Filippo Carcano (1840-1914), Pio Joris (1843-1921), Adolfo Tommasi (1851-1933), Marco Calderini (1850-1941) e altri.

La sezione IV “I riti della borghesia. Il tempo libero in città e in villeggiatura” è dedicata agli svaghi della borghesia e presenta magnifici giardini urbani, teatri, prestigiosi salotti ma anche, in campagna, scene di gite o in luoghi di villeggiatura. Sono esposte, tra le altre, opere di Ettore Tito (1859-1941), Giulio Aristide Sartorio (1860-1932), Vespasiano Bignami (1841-1929) Pompeo Mariani (1857-1927), Carlo Pittara (1835-1891) e Luigi Gioli (1855-1947).

La sezione V “L’arte declinata al femminile” illustra le diverse relazioni che numerose donne borghesi intrattenevano con le arti figurative: chi visitava le città d’arte e i loro musei, chi collezionava lavori di artisti contemporanei di cui frequentava anche gli studi per valutare e scegliere le opere da acquistare, chi si dedicava alla pittura per diletto e chi infine aveva scelto la pittura come propria professione. Tra gli autori presenti: Silvestro Lega (1826-1895), Odoardo Borrani (1833-1905), Michele Cammarano (1835-1920). Nella foto “Una visita al mio studio” (1872) di Odoardo Borrani.

La sezione VI “L’amore venale” propone una scelta di opere legate ai tanti volti che la prostituzione ha avuto nell’Ottocento. Argomento che è stato oggetto dell’attenzione di romanzieri e poeti, drammaturghi e compositori, ma che più raramente è stato rappresentato dai pittori e tra questi Angelo Morbelli (1853-1919).

Alle cucine economiche di Porta Nuova di A. Pusterla

La sezione VII “Tempi moderni. La vita nelle metropoli”, l’ultima della mostra, è dedicata alla vita quotidiana dei “nuovi” italiani nelle più moderne città della nazione, industrializzate e sempre più popolose, nelle quali si poteva trovare lusso e povertà, spesso l’uno accanto all’altra: splendidi complessi edilizi contemporanei e zone squallide e fatiscenti. Da una parte la facoltosa borghesia e dall’altra un popolo spesso privo di un lavoro regolare, dedito per poter sopravvivere ai lavori più umili o all’accattonaggio. Esposti, tra gli altri, lavori di Emilio Longoni (1859-1932), Giovanni Sottocornola (1855-1917), Angelo Morbelli (1853-1919), Attilio Pusterla (1862-1941), Francesco Netti (1832-1894), Demetrio Cosola (1851-1895) e Italo Nunes Vais (1860-1932). Nelle foto il dipinto di Attilio Pusterla “Alle cucine economiche di Porta Nuova” (1887 circa) e “Ancora un bacio” (1885) di Italo Nunes Vais.

La mostra sarà certamente la più importante della stagione culturale 2025-2026 della Città di Novara e continuerà fino al 6 aprile 2026. Il Sindaco di Novara Alessandro Canelli ha affermato che questa rassegna “ci porta in un viaggio affascinante nella storia e nell’immaginario dell’Ottocento italiano, il secolo in cui prese forma l’identità del nostro Paese. Attraverso opere di artisti che hanno saputo raccontare, con sensibilità e visione, le speranze, i valori e le contraddizioni di una Italia giovane e in costruzione”. “Questa esposizione -ha aggiunto- ci restituisce l’emozione di una fase in cui l’arte diventò specchio e voce di un popolo che imparava a riconoscersi come comunità”.

Paolo Tacchini, Presidente di Mets Percorsi d’arte, da parte sua, ha dichiarato: “In occasione delle Olimpiadi dovevamo pensare a un progetto legato alla nostra nazione e alle sue peculiarità, ma che fosse coerente con la nostra specifica missione, divulgare l’arte di un periodo ben preciso. Così è nata l’idea dell’Italia dei primi italiani. Un viaggio ideale nella nostra nazione appena nata, raccontata attraverso le opere degli artisti dell’epoca, molti dei quali protagonisti degli eventi che avevano portato alla sua nascita”.

La mostra è stata inserita, infatti, nell’ambito dell’Olimpiade Culturale di Milano Cortina 2026, il programma multidisciplinare, plurale e diffuso, che animerà l’Italia per promuovere i valori olimpici attraverso la cultura, il patrimonio e lo sport, in vista dei Giochi Olimpici e Paralimpici Invernali che l’Italia ospiterà rispettivamente dal 6 al 22 febbraio e dal 6 al 15 marzo 2026.

Dopo l’evidente successo delle mostre al Castello che negli ultimi anni hanno portato decine di migliaia di visitatori a Novara questa nuova iniziativa conferma la volontà del Comune di investire nella cultura come motore di crescita, di conoscenza e di attrattività per il territorio.

Enzo De Paoli

 

 

 

CAMBIANO. MOSTRA “FATE E CERAMICHE SONORE”

La stagione 2025 della rassegna “La lunga stagione dell’Arte cambianese” prosegue con la mostra dell’artista Ines Daniela Bartolino e Francesco Di Martino.

La mostra “Fate e ceramiche sonore” si inaugurera’ il giorno 8 novembre alle ore 15,00 presso la Sala Conferenze della Biblioteca Civica cambianese in via L. Lagrange num. 1

La mostra sara’ visitabile in orari di apertura della Biblioteca fino al 29 novembre.

Al MAO la terza edizione di Declinazioni Contemporanee.

In occasione di Artissima, il MAO ha presentato la terza edizione di Declinazioni Contemporanee, il programma di residenze e commissioni site-specific che invita artisti contemporanei a dialogare con la collezione e il museo in continua trasformazione.

Il progetto offre nuove letture e attribuisce significati inediti alle opere del patrimonio museale, trasformando l’esperienza del pubblico e restituendo voce a oggetti rimasti “in silenzio” troppo a lungo. Questo compito è affidato ad artisti, curatori e professionisti del settore culturale provenienti da tre continenti.

Nella sezione tibetana della collezione, i registi e artisti Ritu Sarin e Tenzing Sonam presentano un’installazione sonora che rilegge il valore della preziosa raccolta, unica al mondo, di frammenti provenienti dal monastero di Densatil, nel Tibet centrale, celebre per i suoi straordinari reliquiari, riccamente decorati con raffinati bassorilievi e sculture buddhiste. Fondato nel 1198 e divenuto centro di potere della dinastia Phagmo Drupa, che governò il paese dal XIV al XV secolo, il monastero fu saccheggiato e distrutto, insieme a oltre 6.000 istituti religiosi in Tibet durante la Rivoluzione Culturale, e i suoi tesori furono sparsi tra collezioni private e musei in tutto il mondo. Rimasti in silenzio nelle sale del museo per quasi vent’anni, questi frammenti prendono vita grazie all’intervento degli artisti. Attraverso una narrazione personale, è ora la scultura di Virūḍhaka, (Re Guardiano del Sud) – una delle quattro statue che presidiavano i punti cardinali degli stupa del monastero – a dare voce alla bellezza e al terribile destino di Densatil.

Attraverso quale tortuoso percorso il Re Guardiano è giunto qui, nelle silenziose gallerie del museo? E riprenderà mai i suoi doveri religiosi nel suo luogo d’origine?

Nelle gallerie cinesi, l’artista coreana Sunmin Park presenta l’installazione video Pale Pink Universe (2025) accompagnata da una nuova serie di disegni che indagano il rapporto tra natura e intervento umano, osservato attraverso l’agricoltura e la vinificazione. L’opera nasce da una collaborazione con l’artista avviata in occasione della mostra Rabbit Inhabits the Moon, presentata al MAO nell’ottobre 2024, e si inserisce nell’ambito dell’accordo tra il museo e Artisti per Frescobaldi. Da questa collaborazione nasce l’invito rivolto a Sunmin Park a partecipare alla residenza artistica promossa e sostenuta da Marchesi de’ Frescobaldi presso la tenuta di CastelGiocondo a Montalcino, nell’ambito della VII edizione di Artisti per Frescobaldi, il progetto mecenatistico di committenze site specific ideato da Tiziana Frescobaldi e curato da Ludovico Pratesi, con l’obiettivo di promuovere l’arte contemporanea attraverso un dialogo profondo con il territorio.

Pink Pale Universe rappresenta l’esito di un’immersione profonda dell’artista nel paesaggio toscano, non solo naturale e agricolo, ma anche storico e culturale.

Le immagini in movimento, accompagnate dalla composizione del musicista Bojan Vuletic, alternano visioni di una dimensione microscopica e macroscopica, dalle particelle interne di un acino fino agli elementi vegetali e floreali che circondano la vite. L’opera trae ispirazione da un sonetto del poeta medievale esponente dello stilnovo Dino Frescobaldi (Firenze, 1271 – 1316 circa), che l’artista stessa recita come voce narrante nella traduzione inglese del testo. Il video, insieme ai tre disegni intitolati Pale Pink Universe-Bouquet Giocondo d 02, 03 e 04, sono esposti al MAO in dialogo con i manufatti funerari della Cina antica che circondano l’installazione.

Le opere sono commissionate da Artisti per Frescobaldi e la serie dei tre disegni entrerà a fare parte delle collezioni permanenti del MAO.

Nel corridoio tra le gallerie della Cina e del Giappone, Francesco Simeti presenta una nuova installazione site-specific che conclude il percorso iniziato al MAO con la prima edizione di Declinazioni Contemporanee.

Description Generale (A Historical Map of the Other) si compone di una carta da parati, una serie di elementi di tessuto e oggetti luminosi in vetro che accompagnano il visitatore in un viaggio che ripercorre una storia culturale valicando confini geografici e temporali.

L’opera, acquisita all’interno delle collezioni permanenti del MAO, propone una rilettura radicale della storia delle Vie della Seta, intrecciando riflessioni sulle appropriazioni orientaliste di questo antico “crocevia eurasiatico”. Description Generale (A Historical Map of the Other) trae ispirazione da migliaia di fonti iconografiche potenti, non convenzionali e “graffianti” tratte da libri, manufatti, sculture, dipinti e stampe che documentano la storia di un gusto occidentale che si appropria di elementi culturali della tradizione asiatica. Si configura una mappatura in cui l’altro appare come l’esotico “giudicato” e “martirizzato” dallo sguardo occidentale che tutto appiana e restituisce in immagini di un sé imperialista.

Gli oggetti luminosi, realizzati in collaborazione con WonderGlass, prendono forma come pagode attraverso diverse tecniche, dalla tradizione muranese del vetro soffiato, che ne conferisce leggerezza, a tecniche di colatura più moderne, che ne accentuano la matericità, evocando l’immagine di un paesaggio sospeso che accompagna e amplifica la dimensione scenica della carta da parati e dei tessuti.

In occasione dell’inaugurazione del progetto, sabato 1° novembre i visitatori hanno avuto l’opportunità di partecipare alla performance Tape Music dell’artista taiwanese Lin Chi-Wei, già presentata in numerose prestigiose istituzioni internazionali tra cui la Tate Modern, il Centre Pompidou e la Biennale di Venezia e di Shanghai.

Tape Music è parte del progetto Yue Ji 樂記, a cura di Freya Chou, che esplora i temi della perdita, della consolazione e della celebrazione legati al lutto in dialogo con la collezione di oggetti funerari e rituali cinesi del MAO.

La performance ha visto il coinvolgimento attivo del pubblico, invitato a leggere delle partiture sonore inscritte su un lungo rotolo di carta, contribuendo alla creazione di un coro complesso e armonico.

Il progetto comprende inoltre un vinile in edizione limitata con la registrazione della performance e due brani di James Hoff e dj sniff accompagnati da un libretto con testi degli artisti e della curatrice.

Il progetto Yue Ji 樂記 realizzato con il supporto di e in collaborazione con l’Ufficio di rappresentanza di Taipei in Italia.

 

Le opere sono visibili acquistando il biglietto di ingresso alle collezioni permanenti.

 

VICOFORTE. INSTALLAZIONE PERMANENTE DI CARLO D’ORIA

L’associazione culturale *VIA*, nell’ambito della valorizzazione del territorio del Monregalese attraverso l’arte e il paesaggio, presenta il quarto episodio del progetto “Landandart-andar per arte”, con l’installazione permanente  *Flusso Pellegrino*, dell’artista *Carlo D’Oria*.

A Vicoforte, nel campo “Dietro San Rocco“ in via San Rocco sabato 8 novembre ore 14:30  

Iscrizione gratuita: https://www.associazionevia.org/eventi/  

 

 

 

 

 

 

RIVOLI. CASA DEL CONTE VERDE. IL BAMBINO TRA ARTE E MITOLOGIA. VANESSA LAUSTINO E ANGELA POLICASTRO

7 novembre – 7 dicembre 2025

 

Angela Policastro – Asterope

Dal 7 novembre al 7 dicembre 2025 il Museo Civico Casa del Conte Verde di Rivoli ospita “Il bambino tra arte e mitologia”, la nuova mostra di pittura delle artiste Vanessa Laustino e Angela Policastro. L’esposizione, inserita nel programma dedicato alla Giornata Internazionale dei Diritti dell’Infanzia e dell’Adolescenza (20 novembre), propone un percorso visivo e poetico che esplora le figure delle bambine e dei bambini, i loro giochi e sogni, l’incanto della danza e la meraviglia del viaggio come scoperta di nuovi mondi (catalogo edito da Valente Grafica).  In questa dimensione, il curatore e critico Angelo Mistrangelo sottolinea che “Il dialogo che intercorre tra l’artista e la materia cromatica di un campo di papaveri, tra l’incisività del segno e la meditata definizione di “Asterope Le Pleiadi”, rappresenta un punto di riferimento per entrare all’interno delle poetiche immagini della Laustino, che si confrontano e uniscono con il mitico racconto di “Ares e Afrodite” delineato da Angela Policastro”.

Le artiste:

Vanessa Laustino, torinese, dopo la laurea alla Facoltà di Economia ha intrapreso un percorso creativo che unisce letteratura e arte figurativa, con una particolare predilezione per la pittura. Fin da giovanissima, ha frequentato lo studio dello zio Emanuele Laustino, stimato pittore del Novecento astigiano.

Ha partecipato a mostre “sociali” e personali della Società Promotrice delle Belle Arti e del Circolo degli Artisti di Torino, esponendo alla Ossimoro Art Gallery e alla Fondazione Giorgio Amendola in occasione della rassegna “Straniamento-Otto variazioni tra Empatia e Astrazione”.

Sue opere sono state inserite in importanti esposizioni collettive, tra cui: “Donne in luce” tenutasi presso il Complesso Monumentale Pio Sodalizio dei Piceni a Roma, “Tracce Ferme” ospitata alla Torre della Filanda di Rivoli, con il patrocinio della Regione Piemonte e Comune di Rivoli, e “Deserti Fertili” allestita nelle sale del MIIT – Museo Internazionale Italia Arte di Torino.

Angela Policastro, torinese, si è formata al Liceo Artistico Statale “R. Cottini” di Torino e ha conseguito il Diploma in Scultura all’Accademia Albertina di Belle Arti, dove è stata allieva di Riccardo Cordero. Ha esordito nel 1994 con la mostra “Gurgos” Premio Città di Adria (BAT). Insegnante di “Discipline Artistiche” presso scuole primarie e laboratori privati, è interprete di un linguaggio personale in cui forme e colori creano intense suggestioni materiche. Presidente dell’Associazione Artistica PolyArt di None, promuove e cura iniziative per la diffusione della cultura visiva. Della sua attività si ricordano le esposizioni di Roma, Firenze, Parigi, New York, Buenos Aires e Tokyo. Ha inoltre ottenuto riconoscimenti in concorsi d’arte come quello tenutosi presso la Galleria art design trade Tamarac in Florida, e alcune sue opere sono conservate in collezioni pubbliche permanenti, tra cui il Comune di Cerreto Laziale e l’Ambasciata Araba d’Egitto a Roma.

Inaugurazione: venerdì 7 novembre 2025 ore 18.00

Casa del Conte Verde

Via F.lli Piol 8, Rivoli (TO)

Mostra realizzata dall’Assessorato alla Cultura della Città di Rivoli

con il patrocinio di Regione Piemonte e Città Metropolitana

 

Orari

da mercoledì a venerdì 16 – 19

sabato e domenica 10 – 13 / 16 – 19

lunedì e martedì chiuso

Info Casa del Conte Verde: www.comune.rivoli.to.it – Tel. 011 956 30 20

Si informa il pubblico che lunedì 8 dicembre 2025 il Museo rimarrà aperto con i seguenti orari: 10 – 13 / 16 – 19.

CASSINE. UN PERCORSO MUSEALE DI FRANCESCO ARECCO

Arte, storia e musica si incontrano sabato 8 novembre a Palazzo Cuttica di Cassine con l’apertura alle ore 16 di un nuovo percorso museale nella sede della Società di storia, arte e archeologia per le province di Alessandria e Asti in via Gagliaudo 2 e, alle ore 18, con la performance Inner Velvet nell’Auditorium Pittaluga del Conservatorio Vivaldi.

Protagonista l’artista Francesco Arecco di Gavi che ha ideato un unico percorso museale nella sede della Società unendo i dipinti della quadreria Lorenzo Trotti Bentivoglio al Museo Ottolenghi Sacerdote, fino ad oggi non visitabile. Il percorso è arricchito da opere realizzate dall’artista stesso che si pongono in dialogo con quelle delle sue storiche collezioni.

‘Pizzicato’ è il titolo della mostra che nasce da questo incontro tra le sue opere contemporanee, i dipinti della Belle Epoque di Trotti Bentivoglio e le collezioni storiche del Museo Ottolenghi Sacerdote. Queste ultime rappresentano una vera scoperta per la città: si tratta di una collezione di opere d’arte e reperti storici di vario tipo (uniformi, armi, divise, bandiere e altro) dedicate al periodo che va dal Risorgimento alla grande guerra e incentrata in buona parte sul territorio provinciale. Realizzata dalla ebrea Enrichetta Ottolenghi Sacerdote, venne chiusa con le leggi razziali.

Nell’Auditorium Pittaluga del Conservatorio Vivaldi sarà proposto un progetto di installazione di Francesco Arecco grazie all’intervento dei musicisti studenti del Conservatorio Vivaldi e di tutti i musicisti alessandrini invitati a comporre un’orchestra con le custodie dei loro strumenti, deposte sul palco. La realizzazione dell’installazione sarà visibile sul canale YouTube di Francesco Arecco.

L’iniziativa è organizzata dalla Società di Storia Arte e Archeologia per le province di Alessandria e Asti e dal Conservatorio Antonio Vivaldi con il sostegno dell’Associazione Culturale APS Amici ed ex Allievi del Liceo Scientifico Galileo Galilei e dell’Associazione I più fragili tra i più deboli, con il patrocinio della Città di Alessandria

 

LE NUOVE ACQUISIZIONI DELLAFONDAZIONE ARTE CRT AD ARTISSIMA 2025

Acquisite 10 opere d’arte di 6 artisti a favore del Castello di Rivoli Museo d’Arte Contemporanea 

Con il budget più alto degli ultimi tredici anni, anche quest’anno la Fondazione Arte CRT, ente art oriented di Fondazione CRT che quest’anno celebra il suo 25simo anniversario, ha confermato di credere alle proposte delle gallerie presenti ad Artissima acquisendo, nel corso dell’edizione 2025, 26 nuove opere realizzate da 11 artiste e artisti, destinandole come sempre alla fruizione pubblica; importanti lavori di John Giorno, Cian Dayrit, Majd Abdel Hamid, John Menick, Felix Shumba e Valentina Furian confluiranno nella collezione permanente del Castello di Rivoli Museo d’Arte Contemporanea, mentre le opere di David Schutter, Simon Callery, Alessandro Pessoli, Marco Cingolani e Franciszka and Stefan Themerson saranno rese disponibili per le sale della GAM – Galleria Civica d’Arte Moderna e Contemporanea di Torino.

Da venticinque anni la Fondazione Arte CRT è tra i partner principali di Artissima, la fiera internazionale d’arte contemporanea di Torino, che sostiene attraverso diversi contributi, in particolare con la campagna di acquisizioni. Una collaborazione che nasce dalla convinzione che Artissima rappresenti per la città un’occasione unica per consolidare e proiettare il proprio ruolo sulla scena artistica internazionale. In occasione del suo 25° anniversario, la Fondazione Arte CRT rinnova e rafforza questo impegno, aumentando ulteriormente lo storico fondo destinato alle acquisizioni da 280.000 euro dello scorso anno a 300.000 euro. Si tratta del budget più alto degli ultimi tredici anni, a conferma della volontà della Fondazione di continuare a investire nella valorizzazione dell’arte contemporanea e nel patrimonio culturale condiviso di Torino e del suo territorio.