AMBIENTE: CARABINIERI NOE ALESSANDRIA, PERQUISIZIONI E SEQUESTRI NEL SETTORE DELLA GESTIONE DEI RIFIUTI E DEGLI IMPIANTI FOTOVOLTAICI

Carabinieri del Gruppo Tutela Ambientale e Sicurezza Energetica di Milano e del NOE di Alessandria hanno eseguito perquisizioni e sequestri disposti dalla DDA di Torino nei confronti di tre persone e quattro società, nell’ambito dell’indagine “Riempimento” sulla presunta trasformazione illecita di rifiuti destinati a terreni per impianti fotovoltaici.

 

 

Nella mattinata odierna, i Carabinieri del Gruppo per la Tutela Ambientale e la Sicurezza Energetica di Milano, con il supporto dei Reparti territoriali delle province di Alessandria e Asti, hanno dato esecuzione a un decreto di perquisizione e sequestro emesso dalla Direzione Distrettuale Antimafia della Procura della Repubblica di Torino, nell’ambito di una complessa indagine denominata “Operazione Riempimento”.

Il provvedimento ha riguardato tre persone fisiche e quattro persone giuridiche operanti nel settore della gestione dei rifiuti, delle attività estrattive e delle analisi ambientali, indagate – a vario titolo – per il reato di attività organizzate per il traffico illecito di rifiuti (art. 452-quaterdecies c.p.).

L’indagine trae origine dal monitoraggio dei terreni individuati per la costruzione di impianti fotovoltaici, svolto dal Nucleo Operativo Ecologico di Alessandria nell’ambito dei nuovi compiti in materia di sicurezza energetica attribuiti al Comando Carabinieri per la Tutela Ambientale e la Sicurezza Energetica dalla Direttiva MASE n. 184 del 1° giugno 2023. Tale direttiva assegna al Comparto il controllo della legalità nelle attività connesse allo sviluppo di impianti da fonti rinnovabili, considerati di interesse strategico nazionale.

Le verifiche hanno fatto emergere anomalie nella movimentazione di terre, rocce da scavo e fanghi industriali destinati al riempimento dei terreni. Gli accertamenti investigativi – fondati su attività tecniche, acquisizioni documentali, osservazioni a distanza ed analisi di laboratorio – hanno consentito di ipotizzare l’esistenza di un sistema organizzato di illecita gestione dei rifiuti, fondato sulla fittizia trasformazione di materiali di scarto in “materie prime secondarie” senza la reale esecuzione di operazioni di recupero, se non una semplice vagliatura.

Secondo l’ipotesi accusatoria, i materiali così qualificati venivano poi impiegati per sopraelevare terreni destinati alla realizzazione di impianti fotovoltaici, con un triplice profitto derivante dal conferimento dei rifiuti, dal risparmio sui costi di trattamento e dalla successiva produzione di energia rinnovabile

Nel corso dell’operazione sono state eseguite perquisizioni presso sedi aziendali, abitazioni private e un laboratorio di analisi, sequestrando documentazione cartacea e informatica, cellulari, dispositivi digitali e campioni di materiale, ritenuti utili alla prosecuzione delle indagini. Le attività si sono svolte con il supporto di personale specializzato in informatica forense della Procura di Torino e dell’Arma territoriale

Si precisa che – come previsto dall’art. 27 della Costituzione – le persone coinvolte devono essere considerate non colpevoli sino a sentenza definitiva. L’atto eseguito oggi costituisce una garanzia volta a consentire agli indagati di esercitare pienamente i propri diritti di difesa.

L’indagine prosegue sotto il coordinamento della Direzione Distrettuale Antimafia di Torino.

L’operazione “Riempimento” conferma l’impegno dell’Arma dei Carabinieri e della Procura della Repubblica – DDA di Torino nel contrasto ai fenomeni di criminalità ambientale, nella tutela della legalità, della salute pubblica e del territorio, in sinergia con gli enti di controllo ambientale e le autorità competenti.