Chieri e Chierese, coronavirus: da Museo del Tessile e Sartoria Sociale 2000 mascherine protettive

Cotone da 200 grammi a metro quadro, doppio-strato e supporto in elastico. 2000 mascherine protettive per uso civile, lavabili e riutilizzabili, sono state distribuite dalla Sartoria Sociale di Chieri alle persone che stanno prestando il loro aiuto ai concittadini anziani e piĂą deboli, in questa fase di emergenza da coronavirus. Tutta l’operazione è stata il frutto dello sforzo e della partecipazione di piĂą soggetti attivi sul territorio. Emanazione del Museo del Tessile di Chieri, la Sartoria Sociale, insieme con l’ente che la gestisce – l’Associazione PuntoACapo – ha avuto infatti il supporto della cooperativa sociale La Contrada, che ha coinvolto nell’iniziativa alcune delle sue ospiti: tre delle sei sarte, giĂ  impegnate nel progetto di inserimento e integrazione di donne in stato di disagio Reborn in Italy e giĂ  in coworking proprio nei locali della Sartoria Sociale. Una volta di piĂą con questo intervento tutto il complesso del Museo si conferma dunque come punto di riferimento non solo culturale del territorio, dinamico centro impegnato per la promozione dell’area, certo custode delle sue radici, ma attento come non mai alle sue esigenze, soprattutto in queste giornate di crisi.

Reborn in Italy in azione per Chieri

La soddisfazione collettiva per il risultato ottenuto si somma a quello delle giovani che hanno cucito instancabilmente per produrre le mascherine utili al territorio, ma accresce anche l’apprezzamento generale per Reborn In Italy, altro positivo esempio di rete allargata tra più enti impegnati nel Chierese. Più che naturale per le ragazze di Reborn in Italy fare del territorio il primo beneficiario dell’iniziativa. Le giovani, tutte mamme, alcune ragazze-madri, sono infatti approdate a Chieri dopo aver vissuto l’inferno delle tradotte nei deserti africani e delle traversate sui barconi. Qui hanno avuto accoglienza, rispetto e opportunità di riscatto preziose dopo le tristi esperienze di sfruttamento e riduzione in schiavitù. “Ovvio che abbiano voluto restituire con entusiasmo parte dei doni ricevuti”.

Mascherine per fronteggiare l’emergenza, frutto di un impegno collettivo

Le mascherine sono state davvero il frutto di un impegno collettivo. Scaricato dal sito web del ministero dell’Interno il vademecum con le specifiche sulle caratteristiche delle mascherine, in Sartoria si è realizzato il modello. Il cotone era già in casa, ma l’elastico no. Si è ricorsi così alla Passamaneria Italiana di Chieri, socia del Museo. Ancorché chiusa per il lock-down dovuto al covid19, l’azienda ha subito fornito i mille metri di elastico necessario a ultimare le confezioni. Un raro esempio di coordinamento, sulla spinta della solidarietà.