Chieri, Festival dei Beni Comuni, il sindaco: ci concentriamo sull’evento, poi decidiamo su tutto. Anche su Mattei
A poche ore dal via, il Festival dei Beni Comuni fatica un po’ a togliersi di dosso le polemiche su ospiti non graditi e sponsorizzazioni tutt’altro che certe, ma l’amministrazione fa quadrato su una cosa: si pensa prima al Festival e poi si discuterà su tutto il resto.
Il sindaco Martano prova a sintetizzare le tante questioni sul tappeto. Tutte da vedere a partire dal 13 luglio, e comunque non oltre il 14, giorno in cui è convocato un consiglio comunale che sarà caldo non solo dal punto di vista atmosferico.
“Innanzitutto, al festival non parteciperà Geraldina Colotti: la sua posizione è oggettivamente diversa da quella di Toni Negri, e il vicesindaco Mattei, a malincuore, l’ha invitata a non venire a Chieri. Per noi la sua presenza sarebbe stata inaccettabile, perché si tratta di una terrorista che fu arrestata per tentato omicidio. Anche Negri ha avuto condanne, ma su un piano più ideologico: non lo avrei personalmente invitato, considerandolo un ‘cattivo maestro’ come l’hanno considerato a suo tempo molti, ma il suo rimane un reato d’opinione, per il quale si mosse a suo tempo anche Amnesty International. Una situazione diversa dalla Colotti, insomma.”
Viene da pensare (anche se Martano questo non lo dice) che Mattei si sia speso per la presenza di Negri ben più che per quella di Colotti, e che un’eventuale eliminazione di quest’ultimo dal cast del festival avrebbe finito per compromettere l’esistenza stessa del Festival. Ci sarà tempo ed modo di verificare.
“Dopo la fine del festival – riprende Martano – ci sarà tempo e modo di riflettere. Adesso ci spendiamo totalmente per la riuscita della manifestazione. Poi, vedremo l’andamento, la partecipazione, insomma valuteremo i risultati e trarremo le conclusioni. I due incidenti di Colotti e Negri non hanno scalfito la sostanza del festival, che, se avrà successo, vorrà dire che è stato capito nel suo significato.”
Un successo che potrebbe riguardare anche la partecipazione locale. O no? “E’ importante, certo, la partecipazione locale, ma se arrivassero migliaia di persone da fuori, anche se i chieresi fossero stati poco presenti, non si potrebbe negare che Chieri ha avuto comunque un buon risultato. Devo poi dire che noi abbiamo impostato il festival perché avesse un grosso spazio la problematica locale. Ma la portata dell’evento è chiaramente molto maggiore.”
E Mattei, dopo il Festival? Resta, se ne va di sua iniziativa, viene cacciato? “Rientra nelle valutazioni che tutti insieme, come maggioranza, faremo dopo il festival.”




