Passione Fumetti: il cambiamento climatico, La grande rimozione e Timeless Tale
Il cambiamento climatico nei fumetti
È qualcosa che dovrebbe essere sempre nei nostri pensieri. Non come moda, tema del momento o, peggio ancora, spauracchio e fonte di ansia momentanea (tra le tante che caratterizzano la nostra frenetica vita). Un pensiero di tendenza forse sì, inteso come guida delle nostre azioni quotidiane e delle nostre scelte. È quello che penso in merito al contrasto al cambiamento climatico, ma non intendo fare alcuna lezione; questa è una rubrica di fumetti e lascerò a loro la parola. Di cambiamento climatico si parla da tempo nei fumetti sotto forma di fiction, a partire dal meraviglioso Nausicaä della Valle del Vento di Hayao Miyazaki, e, prima ancora, dal misterioso Swamp Thing, supereroe Dc Comics creato da Len Wein e Bernie Wrightson nel 1971. Un altro caposaldo del fumetto mondiale a tema ecologista è sicuramente Concrete di Paul Chadwick, ma anche in Italia si sono occupati di tematiche ecologiste serie avventurose come l’indimenticabile Mister No, creato da Guido Nolitta (alias Sergio Bonelli) nel 1975 e ambientato in Amazzonia, che nel 2022 è stato co-protagonista di un albo speciale, Uniti per il pianeta, insieme a Martin Mystère e Nathan Never. Sono peraltro numerose le avventure di Nathan Never, ma anche di altri personaggi della Sergio Bonelli Editore, che nel corso del tempo hanno trattato tematiche ambientali.
Trattano di tematiche ambientali anche graphic novel come Non è mica la fine del mondo di Francesca Riccioni e Tuono Pettinato, Vivi e vegeta di Francesco Savino e Stefano Simeone, il fumetto muto Gaia Blues di Gud (Daniele Bonomo), Umberto, il libro di esordio di Holdenaccio (Antonio Rossetti), Disfacimento di Linnea Sterte e I Pizzly di Jérémie Moreau, vincitore del Premio Strega Ragazzi e Ragazze – categoria Narrazione per immagini – nel 2024.
Sono a fumetti anche molti reportage giornalistici su temi relativi al cambiamento climatico, come Tributo alla Terra di Joe Sacco (l’autore di Palestina, di cui ho parlato in un recente articolo) e il best seller francese Il mondo senza fine, nato dalla collaborazione del professor Jean-Marc Jancovici, esperto di clima ed energia, e del disegnatore Christophe Blain. Si parla spesso delle problematiche relative al cambiamento climatico in modo specifico e dettagliato nei reportage giornalistici a fumetti de La Revue, la rivista indipendente di giornalismo disegnato nata nel 2022 (di cui potete leggere i due miei precedenti articoli ai seguenti link: il giornalismo indipendente e un anno dopo).
Di seguito presenterò due fumetti dedicati al tema del cambiamento climatico, presentati all’ultimo Salone Internazionale del Libro di Torino 2025: La grande rimozione di Roberto Grossi (Coconino Press – Fandango) e Timeless Tale – Ricordi di domani di Giuseppe Sant’Elia e Alessandro Verre, per i disegni di Marco Monelli (Gagio Edizioni).
La grande rimozione
La grande rimozione inizia con due flash di tre pagine ciascuno che ben rendono l’idea di quello che si andrà a leggere in questo nuovo libro realizzato da Roberto Grossi per Coconino Press – Fandango. Il primo è un sogno metafora, che non descriverò per non fare spoiler, ma il cui significato in sintesi è “sì, vabbè, lasciatemi godere la mia vita”. Perché è tutta lì la motivazione della grande rimozione. Il secondo flash rappresenta, con estrema semplicità, gli effetti – ad oggi – del cambiamento climatico in corso, mediante una dimostrazione che è sotto gli occhi di tutti: i nostri ricordi. Rispetto alle due categorie di fumetti di cui ho parlato nell’introduzione, La grande rimozione appartiene a quella del reportage. Non è un’inchiesta giornalistica, ma un documentario – un docu-fumetto – che esplora ed espone in modo chiaro e immediato gli effetti del cambiamento climatico, sia da un punto di vista scientifico, sia osservando dinamiche storiche, economiche, politiche e sociali.
Ricollegandomi al tema del “sì, vabbè, lasciatemi godere la mia vita”, ritengo sia da chiarire un punto: La grande rimozione non è un libro pesante. Pesante da leggere, intendo. Roberto Grossi, com’è nel suo stile, utilizza le parole – che siano didascalie, pensieri o dialoghi – in modo estremamente conciso ed efficace. In questo libro non ci sono “pipponi”. Quello che non dicono le parole, lo esprimono i disegni, di cui ho apprezzato in modo particolare la modalità con cui ha abbinato le immagini nella maggior parte delle pagine, oltre che nella potente copertina. Potente, sì, ma vi accorgerete subito che Roberto Grossi non grida, non alza la voce. Con il suo tratto sottile e pulito – molto linea chiara, più dei precedenti lavori – e colori altrettanto nitidi ma delicati, realizza pagine che, con due immagini, spesso senza parole, esprimono sconcertanti similitudini e forti contrasti, rapporti di causa–effetto, metafore e salti temporali.
La grande rimozione è il terzo graphic novel che Roberto Grossi – architetto, illustratore e fumettista romano – pubblica con la Coconino Press, di cui consiglio vivamente anche Il grande prato (2017), intitolato al luogo da cui i protagonisti – due ragazzini gemelli che vivono in una baracca con lo zio alcolizzato – osservano una periferia urbana degradata, l’unica realtà che conoscono e con cui interagiscono. Sempre per Coconino, nel 2021 è uscito Cassadritta, il resoconto di un rave party degli anni ’90 del secolo scorso, un racconto collettivo i cui personaggi cercano la musica e inseguono il sogno di una libertà che forse non saprebbero nemmeno definire, in un mondo ancora romanticamente disconnesso.
Timeless Tale – Ricordi di domani
I colori e le luci degli addobbi risplendono nel paesaggio innevato di Cortina d’Ampezzo, ridente cittadina sulle Dolomiti bellunesi, i cui abitanti si preparano a festeggiare il Natale. È il 25 dicembre del 2024, un giorno felice e spensierato – almeno per chi vuole esserlo – le cui uniche preoccupazioni dovrebbero essere la buona riuscita del pranzo e lo scambio dei regali.
Il regalo che riceve Marco è uno di quei carillon con la bolla di vetro che simula la neve nel paesaggio, raffigurante la sua bella città. In un remoto futuro, Paolo riceve dal padre lo stesso regalo, un vecchio carillon con la bolla di vetro in cui si vede il paesaggio di Cortina così com’era nel 2024. Per lui è una vera meraviglia, qualcosa che non riesce nemmeno ad immaginare, perché nel 2150 non c’è più la neve e non ci sono più alberi, tutto è arido e distrutto, e i sopravvissuti vivono per la maggior parte del tempo in case bunker, perché l’esterno è preda di frequenti e devastanti tempeste.
Marco e Paolo sono due ragazzini della stessa età, ma la loro vita è profondamente diversa. Marco vive in un mondo in cui gli adulti non dimostrano alcuna preoccupazione per gli effetti del cambiamento climatico, incastrati in meccanismi sociali dominati dal lavoro e dalla ricerca di un benessere egoistico e superficiale. Fa eccezione sua sorella, appassionata volontaria in un’associazione ambientalista. Paolo invece è nato in un mondo devastato, dove gli adulti fanno il possibile per sopravvivere con quello che è rimasto, in una società che di democratico sembra avere ormai ben poco. Casualmente scoprono che il carillon permette loro di comunicare. Un ponte tra epoche lontane che diventa occasione per entrambi di scoprire una realtà profondamente diversa. Per Paolo è un’infusione di speranza in un futuro migliore, per Marco una nuova consapevolezza, grazie a cui tutte quelle idee strane della sorella maggiore ora assumono un significato concreto.

Claudio Chiaverotti intervista Alessandro Verre e Giuseppe Sant’Elia al Salone del Libro di Torino 2025
Al XXXVII Salone Internazionale del Libro di Torino, Claudio Chiaverotti – autore della prefazione del libro – ha intervistato i due autori, Alessandro Verre e Giuseppe Sant’Elia. Il graphic novel è nato da un’amicizia di lunga data tra due appassionati di fumetti, ma soprattutto dall’urgenza di parlare di cambiamento climatico con una storia che fosse anche una bella storia. Un’avventura fantastica, di realismo magico, ma con una forte componente emotiva, elemento essenziale secondo gli autori per contrastare l’assuefazione alla mole di informazioni da cui siamo bombardati ogni giorno. Timeless Tale rappresenta l’esordio nel mondo del fumetto sia di Alessandro, sia di Giuseppe, ideatori e sceneggiatori della storia, a cui hanno dedicato circa un anno e mezzo, mentre il disegnatore Marco Monelli, diplomato alla Scuola Internazionale di Comics di Firenze, è stato selezionato tramite un bando nazionale a cui hanno partecipato 65 disegnatori. Timeless Tale ha vinto il Premio Lorenzo Bartoli come Miglior Graphic Novel a Cassino Fantastica 2025.

con Alessandro Verre e Giuseppe Sant’Elia al Salone del Libro di Torino 2025
Immagini © Coconino Press – Fandango / Gagio Edizioni / Hayao Miyazaki