CENTOTORRI/SFOGLIA LA RIVISTA – I 450 anni di vita della Confraternita della Misericordia

Gestisce dal 1575 il Santuario dell’Annunziata

di Antonio Mignozzetti

Nel pomeriggio di domenica 11 maggio 2025, la Confraternita della Misericordia e di San Giovanni Decollato, che gestisce il santuario dell’Annunziata, ha festeggiato i 450 anni di vita.

Correva l’anno 1575, infatti, quando un gruppo di Chieresi decise di dare vita ad una nuova Confraternita, ne stese i Capitoli (cioè lo Statuto), e li sottopose all’approvazione del Vescovo di Torino, mons. Girolamo della Rovere dei Signori di Vinovo, e successivamente a quella del duca Emanuele Filiberto di Savoia, ottenendola nell’anno 1577.

Il nuovo istituto si proponeva una serie di attività caritative, che andavano dalla cura degli orfani e delle vedove, categorie a quell’epoca completamente indifese, a quella degli infermi e dei poveri in generale, in questo non differenziandosi molto dalle altre numerose confraternite esistenti a Chieri. Ciò che la caratterizzava rispetto alle altre era la scelta di interessarsi in modo particolare dei carcerati, dei condannati a morte e  delle loro famiglie. Per questo, come le altre Confraternite della Misericordia a partire dall’omonima Arciconfraternita romana che fungeva quasi da loro capofila, essa prese anche il nome di Confraternita di San Giovanni Decollato, dal nome del relativo Santo protettore che aveva patito la prigionia e la condanna alla decapitazione. E da Carlo Emanuele I, successore di Emanuele Filiberto, ottenne il privilegio di poter chiedere ogni anno la liberazione di un carcerato o di un condannato a morte: privilegio che venne confermato dai successori. Quando poi il carcere di Chieri venne soppresso, la Confraternita continuò nella sua missione assistendo i Chieresi carcerati e condannati nelle carceri di Torino e le loro famiglie.

Lungo il tempo, per la Confraternita a quello caritativo si aggiunse l’impegno non lieve di provvedere alla manutenzione della sede, che inizialmente fu la piccola chiesa di San Pietro, oggi scomparsa, situata lungo la via omonima. Questo fino al 27 aprile 1678, quando dal Capitolo dei Canonici della Collegiata ottenne la gestione del Santuario dell’Annunziata, ricostruito nel 1651 dopo il famoso “miracolo del mutolo”.

Il primo grosso impegno economico fu, nel 1698, la costruzione del coro, del quale il santuario era privo ma che per la Confraternita era vitale, essendo la recita in comune dell’Ufficio Divino un suo preciso dovere previsto dallo Statuto. L’architetto Michelangelo Garove  risolse il problema aggiungendo all’edificio originario della chiesa un nuovo corpo attiguo al presbiterio, sistemandovi al piano superiore il coro, che con una balaustra si affaccia sull’interno della chiesa, e al pianterreno un’ampia sacrestia.

Un altro importante intervento edilizio avvenne nel 1851, secondo centenario del “miracolo del mutolo”, quando, su progetto del canonico Emanuele Cavaglià, vennero completamente ricostruiti il presbiterio e l’altar maggiore e rilocalizzato il dipinto dell’Annunziata. Ad epoche successive risale l’attuale aspetto della chiesa, compreso il rivestimento in marmo delle pareti.

Il numero dei Confratelli variò dai 65 del 1605 ai 135 del 1678. Fra i Priori si ricordano soprattutto Amedeo Broglia, Simone Stella, Gaspare Giaretti, Lorenzo Re. Fra i Cappellani padre Gioacchino Secchi, don Giuseppe Bianconi, don Rubatto, il canonico Francesco Tosco, il canonico Olimpio Torta, don Lorenzo Burzio. La Confraternita è tuttora viva e attiva. Attualmente conta un centinaio di Confratelli. Presidente è Maria Piovano, coadiuvata da un Consiglio Direttivo di sette membri. Rettore è don Gianni Sacchetti, che continua a garantire la celebrazione della Messa festiva. Tiene viva la vocazione di sempre, cioè  l’aiuto ai più poveri, con un sistema nuovo soltanto nella forma: quello al quale ha dato il nome di “carrello della spesa”, cioè la raccolta e la ridistribuzione ai poveri di aiuti alimentari. Oltre a ciò organizza incontri di catechesi e cultura religiosa: le lezioni, le conferenze e i concerti dell’Annunziata  riscuotono il vivo interesse dei Chieresi.