Andrea Limone, assessore alla mobilità sostenibile, ci sta lavorando. “Ma costa parecchio…”
di Gianni Giacone
“Il mezzo pubblico, per funzionare e attrarre utenti, deve essere più accessibile per frequenza e periodicità. Per capire cosa veramente serve ai chieresi, ci vuole una prova di 6-12 mesi a condizioni facilitate. Dobbiamo dare al cittadino una tessera che lo agevoli e gli permetta di provare orari e percorsi. Se si troverà bene, si abituerà a servirsene molto più di quanto faccia adesso.” Lo aveva detto a fine gennaio Andrea Limone, assessore alla mobilità sostenibile. Poi, i parcheggi blu con relative polemiche hanno riacceso la luce sul tema. E il trasporto pubblico diventa snodo centrale, nel momento in cui i parcheggi, anche con l’ora gratis concessa a tutti una volta al giorno, continuano ad essere pochi e poco funzionali al centro.
Limone, nel frattempo, è andato avanti. Sui tavoli che contano, quelli della Regione e dell’agenzia per la mobilità, il caso Chieri è alla ricerca di una soluzione.
“Gli strumenti sono e saranno sempre due, sul tavolo: il treno e il bus. Sul treno, noi del Comune di Chieri possiamo fare poco: chiedere, insistere, proporre. Il treno di Chieri, la linea sfm1 ha sempre problemi di puntualità e soprattutto di affidabilità. Se ‘saltano’ le corse, e succede speso, la gente non si fida più. Noi vorremmo poi che la prima corsa del mattino fosse prima dell’attuale alle 6,20 e che l’ultima della sera arrivasse alle 23. E vorremmo che le corse festive fossero più utili. Oltre questo, difficile andare. Sui bus, invece, il progetto sta nascendo e presto sarà presentato alla città.”
Anticipiamo qualcosa. “C’è bisogno non di una, ma di tre navette, cioè di bus con corse ogni 20 minuti che coprano le parti più abitate della città. Tre linee che facciano tutte capo a Piazza Europa e alla stazione, con il treno e le biciclette strettamente connesse. Alla stazione, poi, sposteremo la Ciclofficina e creeremo un servizio di bici elettriche.”
Le navette, ecco il punto su cui Limone mette l’accento. “Dobbiamo chiaramente farci due conti, perché il servizio che ho in mente, che dovrà essere inizialmente gratuito per invogliare i cittadini a provarlo, a farci l’abitudine, costa parecchio. Pensiamo solo a come sarebbe una navetta che colleghi Piazza Dante a Piazza Europa passando per il centro…”
Più facile per Limone pensare a bus-navetta che tocchino pezzi di città oggi non serviti dal bus.
“Penso alla zona di Strada Roaschia, a quella di Via Lazzaretti e quelle vicine alle scuole. Lì si può e si deve fare qualcosa.”
Finale. “La mobilità sostenibile che ho in mente non è il vecchio modo pensare ambientalista. Tutti devono potersi muovere nel modo più efficiente. Le città dove la gente viaggia di più in bus sono quelle dove girare in auto è più facile e comodo.”