LE PERLE NERE DELLA MUSICA a cura di EDOARDO FERRATI

LA SAPIENZA DI UN PIANISTA-

La morte a 94 anni del pianista Alfred Brendel nella sua abitazione di Londra chiude un’epoca.

Nato in un villaggio della Moravia, ebbe una formazione giovanile rocambolesca: autodidatta, ebbe una formazione di base a Zagabria e Graz, iniziò la carriera frequentando nu  repertorio che , solo in modo occasionale varcò le soglie del XX° secolo. Quindi nessun compositore successivo alla seconda Scuola di Vienna, Un repertorio vasto, ma non onnivoro. come vasta è la sua discografia che ha  il proprio baricentro in Mozart, Schubert, Haydn e Beethoven.

La carriera di Brendel non fu fulminea, nessuna affermazione giovanile in concorsi internazionali. Un pianismo senza troppi colpi di scena, non molto teatrale che ha sdoganato le Sonate di Haydn, autore che ancor oggi stenta a suscitare l’interesse dei grandi pianisti.

Artista mitteleuropeo incarna alla perfezione l’autentico intellettuale della musica, interprete importante, ma anche pittore dilettante, appassionato lettore di romanzi ed esperto cesellatore di versi poetici.

La sua cultura artistica e musicale si è formata attraverso queste molteplici esperienze che sono la causa l’effetto del suo modo di suonare. Ascoltai dal vivo Brendel la prima volta all’Auditorium RAI di Torino il 26 gennaio 1976 nel Primo Concerto di Brahms (dir. Wilfried Boettcher)e poi in due occasioni per le stagioni dell’Unione Musicale: il 18 marzo 1978 in un recital dedicato a Schubert e ll 26 maggio 1982 in Mozart, Haydn, Berg e Liszt.

Il vero Brendel lo compresi nel giugno 2021 a Mantova nell’ambito del festival “Trame sonore “dove, tenne una conversazione pubblica nel giardino di Palazzo Castiglioni che focalizzava l’attenzione sull’importanza dei dettagli nell’esecuzione di un brano, Spiegò come una singola nota, il dettaglio di un fraseggio possano migliorare.

Contrariamente a quanto si possa precisare l’analisi di un pezzo si concentra sugli elementi generali, mentre solo attraverso l’acquisizione di una familiarità con il pezzo stesso, una consapevolezza e una conoscenza intima  di esso, vivendolo che si possono far emergere dettagli che lo rendono unico per prima cosa la ragione per entrare in simbiosi con il pezzo e poi passare all’analisi.

Cultura e lungimiranza intellettuale consentirono a Brendel di occupare un ruolo di primo piano nella vita artistica. anche dopo il ritiro dal concertismo attivo nel 2008.

Continuò a tenere master class e lectures , mettendo a disposizione il proprio sapere alle nuove generazioni.