PIEMONTE ARTE: PREVERINO, MELTZEID, TERRAZZA MONFERRATO, LEOCATA, SOFFIANTINO, CASTELLAMONTE, NATURALIA ARTIFICIALIA, SERE D’ESTATE ALLA REGGIA…

Coordinamento redazionale di Angelo Mistrangelo

 

Bra. “Ciò che rimane” di Francesco Preverino

E’ la prima volta che Il Fondaco di Bra organizza una personale dell’artista torinese, considerato un protagonista noto nel panorama artistico contemporaneo.

La mostra, “Ciò che rimane” di Francesco Preverino si sviluppa all’interno di tutto lo spazio del Fondaco in cui le opere caratterizzate da una prorompente gestualità esprimono tutta la forza di una pittura ricca di ricordi di storie, di emozioni cariche di silenzi e di sensazioni.

Preverino non è l’artista che realizza le sue opere a tavolino, il suo è un gesto pittorico quasi motorio, nervoso, con gesti ampi, dai valori simbolici.

Il Fondaco propone opere che vanno dal 2011 al 2021 in tre aspetti tematici essenziali della sua ricerca: il paesaggio, l’albero, il mare, lavori dalle grandi dimensioni, (7 sono i lavori dai formati: 288×270, 235×362 …), studiati, analizzati attraverso studi e bozzetti preparatori.

Scegliere in studio le opere di Preverino, per la mostra, è stata una esperienza magica, le sue carte sono una esplorazione continua di segni intuitivi come grafite, matita colorata, pittura, bitume, le composizioni stratificate e dimensionali sono linee gestuali contorte, evocative.

Le opere catturano l’immaginazione, ci si immerge in un mondo di bellezza e significato, in una collezione di spesse e dense pennellate, dai grumi di colori, da uno spazio ricco di forza, che ci obbliga a guardare oltre le singole parti e ad apprezzare la pittura nell’insieme.

Ad esempio, quando guardiamo un suo quadro, non vediamo solo una collezione di pennellate e colori, ma percepiamo una figura complessiva, o un’immagine coerente,

un ricordo, una storia, impressioni che emergono dal passato con tutta la loro carica espressiva.

“…questa mostra, scrive Francesco Preverino, rappresenta, nel suo insieme, una testimonianza tangibile del mio lungo percorso artistico: il racconto attraverso le opere, delle mie riflessioni, delle mie inquietudini, della mia visione del mondo…”

Ad impreziosire ulteriormente la mostra il testo in catalogo di Francesco Poli, professore di Storia dell’Arte, e critico su artisti delle tendenze più recenti.

 

 

Inaugurazione: Sabato 13 settembre ore 18.00

Durata della mostra: 13 Settembre /25 Ottobre 2025

da giovedì a sabato ore 16-19su appuntamento +39 339 7889565

Il.fondaco.bra@gmail.com/ www.ilfondaco.org

 

 

UN’ANTOLOGICA DI GUGLIELMO MELTZEID AL CASTELLO DI SUSA

La multiforme esperienza pittorica di Guglielmo Meltzeid, tra “realismo poetico” e interiorizzata ritrattistica, viene puntualmente delineata e definita nell’antologica “Storie Dipinte”, allestita negli spazi dello storico Castello di Adelaide a Susa.

Curata da Marco Marzi e Stefano Paschero rappresenta un’occasione unica per accostarsi alle opere dell’artista di Pianezza, che vanta un’ampia carriera internazionale con presenze a Parigi, Venezia, Tokyo, New York e Mosca, dove ha proposto il suo linguaggio dalle coinvolgenti e luminose cadenze espressive.

Un’espressione analizzata e delineata da Ermis Segatti che ha sottolineato come “uno sguardo, un sorriso e persino il sottrarsi di un volto, di qualunque volto, da ignoto qual era evoca se possibile il non detto e il non dicibile di ciascuno di noi”.

E in questa angolazione l’esposizione richiama l’attenzione del pubblico dinanzi a una lucente motocicletta o una barca a vela, a un disegno dalle linee essenziali e incisive o una delicata figura femminile.

Il tutto caratterizzato da una quotidianità vissuta e rivisitata,

dal fascino degli oggetti e da una visione sempre calibrata e controllata nella resa delle immagini che gli appartengono indissolubilmente e si possono scoprire nel Salone delle esposizioni temporanee e nella Sala del Camino.

Vi è, quindi, nel discorso di Meltzeid una singolare capacità di fissare un luogo (Portofino), un particolare e una sottile emozione elaborata con cura e sensibilità.

Aperta sino al 12 ottobre, la mostra si può visitare con orario continuato dal venerdì alla domenica dalle 10 alle 13, dalle 14 alle 18, ultimo ingresso 30 minuti prima della chiusura.

 

                          Angelo Mistrangelo 

 

MOASCA. TERRAZZA MONFERRATO

Territori di Storie

Sabato 30 agosto – dalle 17 alle 22

CASTELLO DI MOASCA

Piazza Castello 2 –

Continua il programma di TERRAZZA MONFERRATO con un secondo imperdibile appuntamento.

Il progetto di Phanes Ets,in collaborazione con il Comune di Moasca, porta l’undicesima edizione di ART SITE FESTnei paesaggi dichiarati dall’UnescoPatrimonio dell’Umanità.

Dopo il successo della tre giorni di inizio luglio, si saluta l’estate con un nuovo appuntamento, sabato 30 agosto.

Letture, musica e arte per continuareil nostro percorso alla scoperta diun borgo straordinario, incastonatotra le colline del Monferrato astigiano

 

 

 

 

 

CULTURA, SINIGAGLIA PRESIDENTE DEL POLO DEL 900

«La nomina di Alberto Sinigaglia è la dimostrazione di una strategia e di una visione condivisa nel segno della continuità. l’abbiamo indicato come Regione proponendolo ai soci per la presidenza e desidero ringraziare gli altri fondatori per aver raccolto e condiviso la nostra proposta all’unanimità a conferma della sintonia che esiste sul percorso da costruire insieme – ha dichiarato il presidente della Regione Alberto Cirio dopo la nomina di Sinigaglia al vertice del Polo del 900 – Sinigaglia è una figura che unisce competenza e misura, profondamente legato alla cultura, ma con uno stile concreto. Sono certo che saprà dare ancora forza al lavoro del Polo del ’900, facendolo consolidando quel ruolo di punto di riferimento all’interno del sistema culturale torinese e piemontese».

«La conferma di Alberto Sinigaglia è un riconoscimento al lavoro svolto all’interno del Polo del ‘900. La sua presenza sarà una garanzia di continuità e visione strategica per il Polo nel segno del dialogo, memoria e conoscenza – ha dichiarato l’assessore alla Cultura Marina Chiarelli -. Il suo profilo è quello giusto per dare ulteriore sviluppo ad uno dei presidi culturali più importanti del nostro territorio e ringrazio gli altri soci fondatori che hanno accolto la nostra proposta all’unanimità. Sinigaglia si è sempre contraddistinto come una figura pacata e di mediazione, che in una realtà come il Polo del ‘900 è centrale per incanalare al meglio le tante energie intellettuali e associative. Con la sua guida il patrimonio del Polo continuerà a contribuire alla crescita culturale e democratica della nostra comunità».

PIPPO LEOCATA, MOSTRA A SANTA MARGHERITA LIGURE

COOPERATIVA BORGO PO: MOSTRA DI MARIA PAOLA SOFFIANTINO

Mostra Giardini incantati  di Maria Paola Soffiantino, che sarà visibile fino al 9 settembre 2025 nella sala al primo piano  nell’orario 10:30-12:30 e 17-19 (chiuso il mercoledì).

CASTELLAMONTE. CENTRO CERAMICO MUSEO FORNACE PAGLIERO 1814. TUTTE LE MOSTRE DAL 23 AGOSTO ALL’AUTUNNO

 In concomitanza con l’edizione 2025 della Mostra della Ceramica di Castellamonte, dal 23 agosto al 14 settembre, il “Centro Ceramico Museo Fornace Pagliero 1814”, in frazione Spineto, 61, a Castellamonte (To) propone un carnet di mostre eccezionali tra cui scegliere.

Per Daniele Chechi, presidente del Centro Ceramico Fornace Pagliero, è un importante momento per fare il punto della situazione: “Continua il progetto iniziato da oltre venti anni per la conservazione dei fabbricati per uso artistico, culturale e museale di un sito d’eccellenza del territorio castellamontese. Con il massimo impegno lavoriamo per attivare sinergie e scambi mirati a valorizzare sempre più una cornice eccezionale dal punto di vista architettonico”.

Tornerà visitabile l’allestimento dedicato a “Giorgio Moiso: “Colore, Materia, Gesto”, con testo critico a cura del dottor Domenico Iaracá, curato da Antonella Gulli, che, dal 29 novembre, si sposterà a Savona, presso la Galleria Gulli Arte. Dopo l’apertura di maggio, la mostra torna a stupire con il maestoso Tappeto da viaggio: un pannello monumentale di circa trenta metri quadrati che rinsalda, nel luogo in cui è stato cotto, i rapporti con la città di Albisola in cui era stato plasmato. Il grande pannello sarà esposto per la mostra e rimarrà poi in permanenza negli spazi del Museo! L’antologica ripercorre i punti salienti della sua attività.

Un documento inviato dalla famiglia, riporta le parole di Moiso “Per me l’arte è una maniera di vivere. La mia più grande opera è la mia vita… le persone che ho conosciuto… i miei amici… la mia famiglia… le mie passioni… il mio lavoro. Distruzione e rinnovamento sono fondamentali nel mutevole percorso dell’arte…”.

Sempre dalla Galleria Gulli Arte, con testo critico e presentazione a cura di Domenico Iaracá e curatela di Antonella Gulli, arriva l’XI edizione di “Kéramos”. La ceramica, per il suo collocarsi tra artigianato e arte, è stata spesso relegata ad un ruolo minore, ma quante volte da un ambito artigianale sono scaturite esperienze artistiche di altissimo livello?  Kéramos si prefigge, una volta di più, di rivendicare alla ceramica quel ruolo comprimario fra le arti che le compete. Il percorso di Kéramos in questi undici anni si è sviluppato negli spazi di Gulli Arte a Savona, con mostre collettive e personali, con collaborazioni con Musei, in eventi espositivi nazionali e non solo.  “Kéramos In Grés” propone artisti storici, museali e artisti contemporanei: Leonardo Bartolini, Carlos Carlé, Evandro Gabrieli, Adriano Leverone, Sandro Lorenzini, Ylli Plaka, Atsushi Shimanda, Alessio Tasca, Vittore Tasca, Carlo Zauli.

Al primo piano della Fornace, negli spazi recentemente restaurati, sarà ospitata la mostra del Maestro Domenico Asmone con una personale intitolata “Cromatismi Materici”.  Un’esposizione di opere in ceramica, sculture, altorilievi dai cromatismi magici, le quali interagiscono con tele materiche, in una visuale complessiva d’allestimento cromatico. Questa mostra si trasferirà in galleria Gulli Arte dall’11 ottobre al 23 novembre.

Nella rara se non isolata opera, prevalentemente bianca, le tracce di altri colori e i chiaroscuri della forma molto movimentata creano giochi di luce e d’ombra che rompono la monocromia. L’aspetto è ancora più evidente in opere in cui colori diversi si accostano gli uni agli altri. Indifferentemente in opere in due o tre dimensioni. Nelle opere pittoriche è il colore stesso che, in assenza di disegno o linee di contorno, crea la forma dei rari rimandi mimetici delle opere, con temi figurativi accennati dai titoli. Ad un romanticismo di matrice nordica, attento al medioevo e alle sue rovine, potrebbe a prima vista rimandare pure la citazione dei paesaggi culturali delle città in cui è vissuto, dalla nativa Bologna a Pistoia, paesaggi culturali richiamati negli stemmi e negli architravi scolpiti delle chiese dalle facciate bicrome, a fasce bianche e nere. Di fronte a questa esplosione di energia e vita, che trasuda dalle sue opere e interagisce con i paesaggi urbani citati senza tuttavia obliterarli, si è trascinati e animati.

Approda al Centro Ceramico di Spineto anche Alberto Schiavi, originario del modenese ma allievo dell’Istituto d’Arte “Felice Faccio” di Castellamonte, classe 1960, che ha avuto il privilegio di lavorare con i grandi personaggi della terracotta locale: Angelo Pusterla, Renzo Igne, Adriano Filippi e Guglielmo Marthyn. Le sue opere hanno una lavorazione leggermente patinata che si esprime con bassorilievo o a tutto tondo in stile classicheggiante. Molte opere sono ispirate a grandi capolavori del passato, ma non mancano ritratti ispirati a volti noti dell’arte, dello spettacolo o della spiritualità.

Esporrà alla Fornace anche Dante Fuoco con “Riletture del mondo, dal passato mitico all’oggi” e testo critico di Domenico Iacarà che scrive: “È stato detto più volte che gli artisti servono per aiutare tutti noi a leggere in modo più consapevole il mondo che ci circonda. Se l’affermazione può apparire troppo astratta, penso che il caso specifico della ricerca di Dante Fuoco possa renderla al contrario più tangibile e immediatamente comprensibile. Utilissimo il contributo dell’artista per farci rileggere i miti classici, per guidarci in particolare in una comprensione più profonda dell’aspetto umano delle vicende di chi, per definizione, umano lo era solo in parte. Semi-divini, ma in quanto tali allo stesso tempo semi-umani sottoposti all’umanissima condizione del dolore. Arrivando alla mostra odierna non possiamo che spostare la nostra attenzione alla quotidianità di tutti noi tramite un simbolo, la metafora dalla gabbia del nostro vivere quotidiano, materiale o immateriale che sia. Qui interviene un altro aspetto che contraddistingue la creatività tipica dell’artista, il suo utilizzo innovativo se non addirittura spiazzante dei repertori iconografici comuni. Per millenni l’uovo è stato utilizzato come simbolo di nascita e, da qui, addirittura di rinascita dopo la morte. In Dante Fuoco questa forma si trasforma inaspettatamente in un viluppo mortifero di spire, nella gabbia che dà il nome a diverse serie di suoi disegni e sculture. Artista versatile, Fuoco non fa differenza tra materiali utilizzati. Passa dalle due alle tre dimensioni, senza escludere le installazioni con una più marcata componente concettuale”.

Viaggia tra Oriente e Occidente la mostra “Nel segno della continuità”. La mostra raccoglie le opere di nove ceramisti del “Gruppo Arti Visive Granerolo”, nato nel cuore del Verbano-Cusio-Ossola. Attorno alla figura di Giovanni Crippa, ceramista e scultore di lungo corso, che torna a Castellamonte dopo vent’anni, si è formato un nucleo coeso di autori che, pur con linguaggi distinti, condividono la scelta di lavorare con la tecnica della ceramica ad alta temperatura. Il risultato è una costellazione di opere che affondano le radici in una tradizione globale e artigiana, ma parlano con voce assolutamente contemporanea. Saranno alla Fornace Andrea Bassino, Gabriella Bertinotti, Massimo Brusa, Salvatore Coi, Giovanni Crippa, Gregorio Della Vedova, Giuseppe Fiori, Roberta Maraviglia e Rossella Schiavini.

“L’espressione di un’artista è la sua anima resa manifesta” vuole essere un omaggio postumo a una grande artista canavesana: Anna Borrattaz. Il suo è un percorso contraddistinto dalla ricerca, dall’amore per la terra e la sensibilità verso la materia. La sua esperienza ha abbracciato il mondo dell’arte astratta minimalista concettuale e le sue opere, coronate dal riconoscimento di numerosi premi, sono esposte in Italia e all’estero. Per volontà dell’artista, le installazioni esposte dal 23 agosto al 14 settembre presso la Fornace di Castellamonte saranno oggetto di asta silente e il ricavato verrà interamente devoluto a Casainsieme Odv (hospice per malati terminali e centro diurno per malati di Alzheimer a Salerano).

Non poteva mancare nella città famosa per le stufe, una sezione dedicata alle stufe elettriche…ovviamente in ceramica! Alla Fornace Pagliero la stufa è sempre stata un punto di forza della propria produzione. Particolare attenzione va prestata alle stufe elettriche a partire dall’avvento dell’energia elettrica in quasi tutte le abitazioni. Queste stufe erano e sono di dimensioni ridotte rispetto alle loro sorelle a legna, gas, petrolio o pellet, in quanto non hanno bisogno di camera di combustione e nemmeno di canna fumaria, ma come quelle hanno una forte valenza decorativa con motivi prevalentemente Liberty. Venivano, come le altre, realizzate a stampatura manuale e colorate, in seconda cottura, con vernici piombiche a base di Ossido di Manganese, che conferiva loro il classico color caramello, tipico di tutte le stufe di quell’epoca e prodotte a Castellamonte fino agli anni sessanta del secolo scorso.

Recentemente, visti i progressi tecnologici, sono tornate ad essere economicamente convenienti portandosi appresso tutti i requisiti decorativi e le misure contenute unite alle novità tecnologiche. Autentici gioiellini d’arredo funzionale.

La Fornace Pagliero, per il 2025, ha dato avvio ad una produzione di nicchia chiamando alcuni artisti locali a produrre degli interventi personali, dando una veste originale e unica, facendo di una produzione seriale dei veri pezzi unici ed irripetibili: “Stufe elettriche d’artista”. Sono stati chiamati a produrre i loro interventi gli artisti: Brenno Pesci, Maria Teresa Rosa e Nino Ventura. Il produttore, per il prossimo futuro, si prefigge di invitare ad intervenire, lasciando il loro segno personale sulle stufette, anche artisti di altre regioni italiane.

Le mostre saranno aperte al pubblico secondo gli orari della 64esima Mostra della Ceramica dal martedì al venerdì dalle 16 alle 20, il sabato e la domenica dalle 10 alle 20.

 

Sabato 13 settembre alle ore 16, presso il Mausoleo della Bela Rosin, Strada Castello di Mirafiori 148/7, inaugurazione della mostra

 

TORINO. MAUSOLEO BELA ROSIN. NATURALIA ARTIFICIALIA: IL REGNO IBRIDO DELL’ARTE

realizzata da Magica Torino in collaborazione con Biblioteche civiche torinesi e la partecipazione della Fondazione The Plot, a cura di Barbara Colombotto Rosso, Dario Colombotto Rosso, Alex Donadio, Aldo Azzari.

Il progetto espositivo vede il coinvolgimento dell’Istituto Antonelli Casalegno di Torino, Liceo Scientifico Luzzago di Brescia e Scuola Internazionale di Comics, sedi di Torino e Milano, sottolineando l’importanza del dialogo tra formazione, creatività e sperimentazione artistica.

Gli artisti sono stati invitati ad illustrare attraverso opere, fisiche o digitali, utilizzando vari linguaggi espressivi, la propria visione critica e multidisciplinare sulla coesistenza, a volte conflittuale, di processi naturali e tecnologici, dando vita a narrazioni estetiche che sfidano le tassonomie convenzionali dell’arte.

Con la presenza della Presidente del Consiglio comunale di Torino Maria Grazia Grippo

Sabato 4 ottobre alle ore 10,30, presso la Biblioteca civica Centrale, via della Cittadella, 5 avrà luogo la conferenza NATURALIA vs ARTIFICIALIA. Intervengono:

ALDO AZZARI, Architetto, Product & Graphic Designer, Artista, docente di Tecniche e Tecnologie del Disegno Digitale e Computer Graphic presso Accademia Albertina di Belle Arti di Torino

Dall’intuizione all’algoritmo: ripensare la didattica artistica nell’era dell’intelligenza artificiale

 ROBERTO MASTROIANNI, Filosofo, Curatore, Critico d’arte, docente di Teorie e Tecniche delle Arti Contemporanee presso l’Accademia Albertina di Belle Arti di Torino

Tra Natura e Cultura: l’artificio tra le Wunderkammern e il Post-Human

 ALICE RAVIZZA, Ingegnera, Bioeticista, membro della Società Italiana Intelligenza Artificiale in Medicina

Non Temere l’IA: Conoscerla, Guidarla, Usarla con Etica

GIANGIACOMO ROCCO DI TORREPADULA, Economista, Artista, ideatore della Fondazione The Plot

Da una Cartolina per Floyd alla Fondazione The Plot: come arte e neuroscienze insieme possono renderci più liberi

 

La mostra sarà visitabile dal 14 settembre al 18 ottobre 2025 con i seguenti orari:

Lunedì: 9:00 | 13:00

Mercoledì: 9:00 | 13:00, 15:00 | 19:00

Giovedì: 9:00 | 13:00

Sabato: 15:00 | 19:00

Aperta la prima domenica del mese

 

VENARIA. FERRAGOSTO ALLA REGGIA CON SERE D’ESTATE

Musica, performance, dj-set fino a tarda sera nelle scenografiche ambientazioni dei Giardini al lume di candela

La proposta di Sere d’Estate quest’anno rientra nel progetto Into the Light, la programmazione di mostre, eventi ed attività della Reggia di Venaria dedicate al tema della luce, elemento fondante delle meravigliose architetture juvarriane della residenza. In particolare, nella Citroniera juvarriana si può visitare la mostra-evento Anthony McCall.

Solid Light, che espone luminose volumetrie tridimensionali realizzate tramite proiezioni di luce e fumo atossico, mentre gli spazi antistanti la Cascina ospitano l’installazione luminosa

Assembly di Marinella Senatore, una scultura di luci colorate che l’artista ha trasformato in un atto creativo partecipativo attraverso l’inserimento di citazioni e motti di empowerment ed

emancipazione.

Le Sere d’Estate continuano ogni venerdì e sabato fino al 30 agosto.

Il programma di “Sere d’Estate alla Reggia”

Ogni venerdì e sabato al tramonto, a partire dalle 19.30, i Giardini della Reggia si trasformano in palcoscenico con musica, performance e spettacoli dal vivo organizzati in

collaborazione con la Fondazione Piemonte dal Vivo. Il Potager Royal o la Fontana d’Ercole fanno da scenografia a spettacoli, talvolta itineranti.

Il cortile di Cascina Medici del Vascello diventa luogo di festa e danza dove gustare un aperitivo e scatenarsi sulle note dei più svariati generi musicali, dal flamenco all’afro, dalla

musica leggera al jazz, dalla tradizione popolare alla latino americana, rigorosamente suonati dal vivo.

All’imbrunire la magia si diffonde nei Giardini che incantano i visitatori con una illuminazione dall’aspetto fiabesco: una moltitudine di luci d’arredo illumina gli orti e il frutteto, l’installazione Assembly di Marinella Senatore caratterizza lo spazio antistante la Cascina e migliaia di candele nel Giardino a Fiori e nel Giardino delle Rose rendono suggestiva la visione della natura al lume di candela, ospitando scenografici dj-set che intrattengono il pubblico fino alle ore 23.

Scopri il PROGRAMMA COMPLETO DELLE SERE D’ESTATE ALLA REGGIA 2025

Sere d’Estate alla Reggia

Da venerdì 4 luglio a sabato 30 agosto 2025, ogni venerdì e sabato (e giovedì 14 agosto)

Sono previste due tipologie di biglietto speciale valide il venerdì e il sabato (e giovedì 14

agosto vigilia di Ferragosto e Festa di Venaria), dalle ore 18.30 alle 23:

 Biglietto Sere d’Estate, 18 euro: visita al Piano nobile della Reggia, ai Giardini e alle

mostre in corso Magnifiche Collezioni e Anthony McCall. Solid Light.

 Biglietto Sere d’Estate nei Giardini, 8 euro: accesso ai Giardini e alla mostra

Anthony McCall. Solid Light