SPORT&STORIA. Le origini del basket chierese. 1975, la forza dei giovani

La prima formazione Allievi della Libertas Chieri (1974/75).
Dall’alto a sinistra: Nicoli, Piovano, Bertagna, Cristino, Gay,
Compagnoni, Artini, Buriolla, Rudas, De Ambrogio.
Archiviato il campionato di Promozione, la Libertas partecipa quindi al torneo di Prima Divisione, nel quale contende fino alla fine la prima posizione all’Old TurinBasket.
Finirà per piazzarsi al secondo posto, a pari punti con il Martinetto.
La Libertas Caffè Vergnano è ormai diventata una robusta realtà sportiva. Nell’autunno del 1974 ha aperto anche il proprio settore giovanile.
Scrive il Corriere, il 24 gennaio 1975: «Finalmente a Chieri anche la pallacanestro comincia a farpresa sui giovani. Tutto era iniziato l’anno scorso, quando in occasione dei Giochi della Gioventù si scoprì la presenza di alcune squadre cittadine, maschili e femminili. Quest’anno la Libertas ha radunato in una formazione quei giovani che intendevano proseguire tale attività affiancandosi alla squadra maggiore.»
Le squadre giovanili che nel 1974 hanno preso parte ai Giochi della Gioventù sono la Leo e il Fratel Cavallaro. Come spesso accade in quegli anni, è infatti negli oratori cittadini che i ragazzi si avvicinano allo sport.
Presso la parrocchia del Duomo, i primi giovani cestisti vengono reclutati e allenati da Beppe Finello, che per qualche tempo milita nella Libertas.
L’oratorio salesiano di Santa Teresa ha invece da poco allestito la prima squadra femminile, la Vetta Sprint,che disputa il campionato PGS ed è allenata da un altro giocatore della Libertas, Daniele Corrocher. La formazione annovera quelle che a tutti gli effetti sono le pioniere del basket femminile a Chieri. Alcune diloro, come Fiorella Dressino, Antonella Gillio, Daniela Piccinini, Patrizia Franzon, proseguiranno la carriera cestistica fino agli anni Novanta.
I giovani atleti raccolti nel neonato settore giovanile della Libertas sono tutti nati tra il 1959 e il 1960.
Li allenano Nanni Manolino e Giorgio Gastaldi, che dopo pochi mesi iscrivono la formazione al campionato Allievi. Guida la squadra Paolo Artini, che nonostante abbia soltanto 15 anni ha già accumulato parecchia esperienza in prima squadra. Ha talento, personalità. In quel primo campionato viaggia alla media di 30 punti a partita. Lo affiancano alcuni ragazzini destinati a scrivere pagine future del basket chierese, come Carlo Nicoli e Sergio Piovano. Ci sono anch’io.
Altri giocheranno soltanto alcuni anni, come Manghi, De Ambrogio, Rudas,Toaldo, Gay, Bertagna, Compagnoni, Marco Manolino.
Artini e Nicoli sono nati per il basket. Segnano venti-trenta punti a partita. Hanno soltanto quindici anni ma possiedono un’eleganza innata, uno stile e dei movimenti da manuale.
A metà stagione, però, Artini si rompe una caviglia e purtroppo interrompe prematuramente la carriera.
I successi non tardano comunque ad arrivare e, dopo aver sconfitto per 66-54 i cugini del G.S. Pino (in cui militano Ferrero, Prigione, Flentjen: giocatori che in seguito, a loro volta, daranno un importante contributo alla storia della pallacanestro cittadina), con 28 punti del solito Artini, i giovani della Libertas mettono in fila una serie di vittorie che valgono la conquista del primo posto nel torneo.A sedici anni, Paolo Artini è uno dei più forti giocatori piemontesi.
Nel 1975, in una partita del campionato Allievi,segna 34 punti contro il Lasalliano, formazione al vertice della pallacanestro giovanile torinese negli anni Settanta.
Intanto, la Libertas lavora per diffondere il basket in città.
Nel mese di febbraio del 1975 riesce a portare nella palestra di Borgo Venezia, per un’esibizione, nientemeno che la squadra del Saclà di Asti, seconda in classifica nel campionato italiano di serie A 2. I giocatori astigiani, tra i quali spiccano Romeo Sacchetti, Charlie Caglieris e l’americano John Laing,disputano un incontro a ranghi misti, in un impianto stracolmo di appassionati.
La stagione successiva, 1975/76, presenta unanovità: Frank Vitali lascia la Libertas per giocare in serie D con l’Auxilium Agnelli e in cambio giunge in prestito come giocatore-allenatore il forte lungo Franco Garnero.
Le aspettative sono per un campionato di Promozione di vertice, come segnala Cronache Chieresi: «Le speranze dei chieresi di ben figurare ci sono, anche se il mancato arrivo del pivot Jacomuzzi dal Crocetta ha un po’ ridimensionato le possibilità per un campionato di testa. Le novità nella formazione sono Prigione e Garri, due giovani nati nel 1958,mentre nel settore lunghi oltre al già citato Garnero saranno ancora Anfossi e Zamperin a battersi sotto i tabelloni »
Le cose, tuttavia, non vanno come previsto. La Libertas perde i prime quattro incontri e, nonostante le notevoli prestazioni di Garnero e Prigione, che viaggiano alla media di oltre 20 punti a partita, il sospirato accesso alla serie D non giunge. La squadra si consola con un buon numero di vittorie nel successivo torneo di Prima Divisione, nonostante la presenza nel girone della formazione giovanile della Chinamartini Torino, che schiera addirittura il giocatore oriundo Carlos Mina, tesserato come straniero dalla squadra di serie A per disputare la Coppa Korac.
La stagione successiva, 1976/77, la Libertas Chieri decide di schierare in Promozione una formazione composta in gran parte da giocatori chieresi e chiama in prima squadra alcuni giovani. Ci andiamo io, Gaudino,Nicoli, Piovano e Carlo Fossati.In campionato si affrontano marpioni di livello notevole. Al mio primo salto a due, in una contesa, l’avversario del Martinetto mi inchioda a terra mettendo il suo piede sopra il mio e prende la palla senza saltare.Si gioca contro la Ginnastica del giovane Valentino Di Ciaula, che poi farà 12 stagioni in C; contro il Cus Torino, che ha la prima squadra in serie B; contro l’Auxilium Agnelli, il Kolbe, il Lasalliano.Il campionato inizia con quattro successi consecutivi, ma una serie di infortuni euna modesta gestione tecnica complicano le cose: la squadra finirà per piazzarsi soltanto a centro classifica.
Al termine della stagione le energie cominciano a mancare, lo sponsor se ne va, alcuni giocatori appendono le scarpe alchiodo.
La Libertas cessa infine la propria attività.
Ma c’è ancora Tony Bosco. Ha il basket nel sangue, ed è un vulcano di idee.
Nanni Cristino
(3-continua)