CHIERI. SORPRESE DI ARTE E STORIA. La Madonna delle Grazie: quante cappelle e piloni!
Come da tempo annunciato, sabato 30 agosto, in Duomo a Chieri, inizia la novena in preparazione della festa patronale: un’occasione per lasciarsi sorprendere dal grande numero di edicole, piloni e cappelle che nel territorio chierese sono dedicati alla Madonna delle Grazie.
Le cappelle due (oltre, evidentemente, a quella municipale all’interno del Duomo).

1 – Cappella della Madonna delle Grazie a Fontaneto
1)La cappella della Madonna delle Grazie a Fontaneto.
Si trova proprio sul ciglio della strada comunale di Fontaneto, poco oltre il centro di raccolta del “Consorzio Chierese per i Servizi”, in corrispondenza dell’antico castello-casaforte di Fontaneto e delle cascine limitrofe. Fu costruita dalle sei famiglie che nel Settecento costituivano il nucleo abitato. È un semplicissimo edificio di forma rettangolare. La relazione della visita pastorale di mons. Roero, del 1750, dice che a quell’epoca sull’altare c’era “un quadro di tela dipinta ove rappresentasi in mezzo l’immagine della B. V. delle Gratie col Bambino in braccio corteggiata dalli Angeli, con San Rocco a destra e San Giacinto a sinistra e le anime del Purgatorio sullo sfondo, contornata d’una cornice di stucco dipinta”. Oggi c’è una semplice statua in gesso. Alle pareti sono appesi diversi “ex voto. Attualmente la cappella non è più officiata, ma in passato vi si celebrava la Messa domenicale, e come nella Collegiata di Chieri dopo il voto del 1630, il primo settembre, anche se giorno feriale, si teneva la festa della Madonna delle Grazie, con la celebrazione di varie Messe e, nel pomeriggio, con la Benedizione eucaristica. La festa era molto sentita dalle famiglie della borgata, nel frattempo diventate otto, che invitavano anche i parenti, fino a raggiungere le 200 presenze.

1 – Cappella della Madonna delle Grazie a Fontaneto
2) La cappella della Madonna delle Grazie “della Muraglia”, o “di Scalero”.
Qui tutto iniziò con una Madonna col Bambino dipinta sulla “muraglia”, cioè sul muro di cinta dei beni del conte Gabaleone di Salmour, lungo l’odierna via Madonna della Scala, una traversa di via Garibaldi. Probabilmente era uno dei numerosi dipinti murali che fecero la loro comparsa per le strade di Chieri dopo la miracolosa cessazione della peste del 1630. Come altre, anche questa cominciò ad essere oggetto di devozione da parte degli abitanti della zona. Verso la metà del Settecento le fu costruita attorno una cappella che, grazie alla celebrazione di tridui e novene, diventò un punto di riferimento in occasione delle frequenti avversità atmosferiche (siccità o alluvioni) e per implorare guarigioni e favori. Numerosi, infatti, sono gli ex voto appesi alle pareti. Durante le ricorrenti guerre i soldati in partenza per il fronte passavano da qui per chiedere l’assistenza della Vergine e vi ritornavano a guerra finita per ringraziare per il ritorno.. Ogni anno, all’inizio di settembre, dopo la festa della Madonna delle Grazie celebrata in Duomo, anche qui si faceva una festa che durava più giorni ed attirava gente da tutta la città. Nel settembre del 2023, grazie alla passione e al contributo degli abitanti della zona di via Garibaldi (il “Murè”) e ai contributi del Comune di Chieri (50.000 euro) e della Fondazione CRT (13.500 euro), la cappella è tornata a nuova vita.
Antonio Mignozzetti
(Continua)