PERSONAGGI NOVARESI 17. GIOVANNI CAMPANO INSIGNE ASTRONOMO E MEDICO

Giovanni Campano da Novara
Giovanni Campano anche conosciuto come Campano di Novara (nella foto) è nato a Novara nel 1220.
E’ stato un matematico, astronomo e astrologo italiano. Fu, tra l’altro, sacerdote, cappellano e medico di Papa Urbano IV e dei Papi successivi sino a Bonifacio VIII. In un documento della Curia pontificia del 1261 se ne attesta la presenza e se ne parla come uno dei quattro migliori matematici viventi. Egli viaggiò in Arabia e in Spagna e morì a Viterbo nel 1296.
E’ considerato uno dei più importanti scienziati e matematici del secolo XIII, citato anche da Ruggero Bacone come uno dei più grandi matematici a lui contemporanei (nelle foto pagine di alcuni suoi saggi).
Nel 1255 pubblicò un’edizione latina degli “Elementa geometriae” di Euclide ed un importante commento all’opera, introducendo un sistema di calcolo degli angoli del pentagono. Il testo, che si articola in 15 libri, fu poi utilizzato per circa due secoli e verrà stampato a Venezia nel 1482 con il titolo “Preclarissimus liber elementorum Euclidis”. L’opera si basa su una traduzione in lingua araba dell’originale testo greco. Campano conosceva però probabilmente la traduzione latina eseguita intorno al 1120 da Adelardo di Bath. Scrisse numerose opere di astronomia fra cui va ricordato il “Tractatus de Sphera” nel quale discusse le prove esistenti a favore e contro l’immobilità della terra ed intravvide la possibilità di affermare l’esistenza di un’azione del Sole sui pianeti. Su ordine di Papa Urbano IV (1261-1264) si occuperà anche di astronomia e realizzerà “Theorica Planetarum”, nella quale descrisse

Pagina di saggio di Campano da Novara
i moti dei pianeti e il modo per realizzare un planetario. I dati sui pianeti sono tratti dall’”Almagesto” e dalle “Tavole Toledane” dell’astronomo arabo Azarquiel.
Dopo trent’anni di presenza nella Curia pontificia, a contatto con in maggiori filosofi naturali dell’epoca, raccolse un enorme patrimonio immobiliare, stimato alla morte in più di 12.000 fiorini, una ricchezza legata probabilmente alla sua attività di medico di fama. Ebbe anche successo una benefica pillola da lui fabbricata, la cui ricetta è nel “Breviarium Praticae”.
Campano aveva anche una bella dimora presso Viterbo, in una zona di bagni termali, dove abitò negli ultimi anni della sua vita. Tra le sue opere di lui ci restano “L’Abbrevatio Equatorii planetarum”, il “Canon pro minutionibus et purgationibus”, il “Computus maior”, il “Tractatus de sphera”, il “De computo ecclesiastico”, un “Calendarium”, i commenti ad Euclide e all’Almagesto.
Forse sarebbe a lui attribuibile anche lo “Speculum astronomiae”, fondamentale catalogo di opere astrologiche, che distingueva magia lecita dall’illecita. Da lui ha preso il nome un sistema di domificazione in astrologia. Gli è inoltre stato intitolato il cratere Campano, all’estremo sud-occidentale del Mare Nubium, sulla Luna.
Formulò i postulati che resero indipendenti l’aritmetica e la geometria e commentò, come si è detto, Euclide con osservazioni originali ed interessanti, completando i suoi scritti con proprie illustrazioni.

Pagina di saggio di Campano
A lui è stata intitolata una via nell’attuale rione di Santa Rita, a Novara.
Enzo De Paoli