CHIERI. SORPRESE DI ARTE E DI STORIA. Ecco le altre edicole stradali chieresi dedicate alla Madonna delle Grazie
Secondo elenco delle edicole stradali chieresi dedicate alla Madonna delle Grazie
le cui immagini riproducono più o meno fedelmente l’originalissimo gruppo scultoreo realizzato da Pietro Botto da Savigliano, nel quale oltre alle figure della Vergine e del Bambino compare quella dell’Angelo che sostiene Gesù.
1)Via Giovanni Demaria n. 2, ang. Via Broglia n. 1

1-Via Demaria 2
Sulla parete esterna di questa antica casa situata proprio davanti al Duomo, compare questo quadro contenente una stampa a colori della Madonna delle Grazie. Il quadro è a sua volta inserito nella cornice quattrocentesca in cotto di una finestra tamponata. Alla base della stampa è indicato il nome dell’incisore, G. Gualassini, la data di incisione, il 1905, e la scritta: Beata Vergine delle Grazie venerata nel Duomo di Chieri. Incoronata dal Capitolo Vaticano. 3 settembre 1905”.
2) Via Principe Amedeo n. 9

2 – Via Principe Amedeo 9
E’ una statua policroma in gesso della Madonna delle Grazie, liberamente ispirata a quella del Duomo. É inserita in una nicchia delle dimensioni di 135 x 57 x 36. La datazione è incerta, ma si sa che nel 1933 esisteva “già da molti anni”. Si trova sulla facciata dello stabile al n. 9 di Via Principe Amedeo, poco distante dal santuario dell’Annunziata. Davanti all’edicola,fino agli anni della seconda Guerra Mondiale si faceva una novena in preparazione della festa della Madonna delle Grazie
3) Vicolo Tepice (parete esterna della sacrestia del Duomo)

3 – Vicolo Tepice
É popolarmente chiamata “La Madona del canton”, “La Madonna dell’angolo”. E’ una statua in gesso della Madonna delle Grazie, alta 80 cm, inserita in una nicchia di cm 130 x 60 circa. Sta lì almeno dal 1922. Anche questa edicola in occasione delle feste di settembre era fatta oggetto di particolari attenzioni da parte dei devoti chieresi.
4)Via XX settembre n. 18

4 – Via XX settembre 18
Una statua della Madonna delle Grazie con la data: “Luglio. Alli 24-1840”. Sembra che a quel tempo la casa fosse abitata da parenti di San Giovanni Bosco, che nell’autunno del 1840 iniziava il suo ultimo anno nel seminario di Chieri.
Antonio Mignozzetti