LE PERLE NERE DELLA MUSICA a cura di EDOARDO FERRATI
Arrigo Boito (1842-1918) NERONE tragedia in 4 atti, libretto di Arrigo Boito
prima rappresentazione assoluta: Milano, Teatro alla Scala. 1° maggio 1924
interpreti principali: Kheil Sheshaberidze (Nerone), Franco Vassallo (Simon Mago), Roberto Frontali (Faunel), Valentina Boi (Asteria), Deniz Uzun (Rubia); Orchestra e coro Teatro Lirico di Cagliari diretti da Francesco Cilluffo; m° coro Giovanni Andreoli regia Fabio Ceresa, scene Tiziano Santi, costumi Claudia Pernigotti, coreografie Mattia Agatiello registrazione: 16 febbraio 2024, Cagliari etichetta: Dynamic 3084 (2 dvd); durata: 2h.45″

Arrigo Boito anziano
Enrico Giuseppe Giovanni Boito, detto Arrigo, noto anche con lo pseudonimo di Tobia Gorrio, nato a Padova, figlio di Silvestro Boito e della nobildonna polacca Giuseppin Rodolinska, è famoso soprattutto per i suoi libretto di opera (vedi Verdi) e il melodramma Mefistofele. Studiò violino, pianoforte e composizione a Milano, dando prova di precoce affrancamento dalle convenzioni musicali e di apertura alle iniziative culturali d’oltralpe. Dopo il diploma ottenne una borsa di studio che gli permise un soggiorno a Parigi dove conobbe Rossini, Berlioz e Verdi. Nel 1862 giunse in Polonia, terra della madre, scomparsa tre anni prima, dove scrisse il libretto di Amleto dall’omonima tragedia di Shakespeare per la musica del fraterno amico Franco Faccio. Tornato a Milano aderì al movimento letterario della Scapigliatura con la pubblicazione del Libro dei Versi e del poemetto Re Orso. Quest’ultimo titolo una fiaba inquietante in forma di spericolato polimetro (componimento conversi in varia misura) Fu inoltre attivo come critico musicale per la rivista Figaro da lui stesso fondata. Espresse i principi di riforma del melodramma italiano, in certa misura simili a quelli di Wagner verso cui Boito ebbe un problematico rapporto oscillante tra entusiasmo e rigetto violento. Dopo alcuni anni d’intenso lavoro, nel 1860 vide la luce alla Scala il dramma musicale Mefistofele che condensava l’intero Faust di Goethe, venne accolta da un clamoroso fiasco tanto da indurre la direzione del teatro a cancellare il titolo. In seguito Boito rivide l’intera partitura rappresentata a Bologna nella nuova versione (1875) che ottenne ampio successo e ancor oggi in repertorio. Dopo il fiasco del primo Mefistofele si dedicò soprattutto alla stesura dei libretti, sempre firmati con lo pseudonimo. anagrammatico di Tobia Gorrio (es. La Gioconda di Ponchielli o La falce di Catalani). Entrò in divergenze con Verdi nel corso della loro lunga collaborazione: nonostante tra i due, oltre alla stima reciproca, nacque una sincera amicizia che condusse a Otello, Falstaff e alle modifiche del Simon Boccanegra. Boito ebbe anche un’intensa relazione con la famosa attrice Leonora Duse; direttore onorario (1890-91) del Conservatorio di Parma, che porta il suo nome, e laurea honoris causa della Cambridge University (1893) e senatore del Regno (1917). Fin dalla giovinezza lavorò alla composizione della tragedia lirica Nerone che lo impegnò per tutta la vita., quadro storico in 5 atti dai tratti fortemente decadentistici. Nel 1901, anno della morte di Verdi, ne pubblicò il testo (un vero successo editoriale). Vinto dai dubbi e dalla autocritica non riuscì a completare la partitura, nonostante la soppressione del quinto atto. Il Nerone, non interamente strumentato, fu in seguito integrato nell’orchestrazione da Toscanini, Antonio Smareglia e Vicenzo Tommasini che cercarono di seguire le indicazioni e le annotazioni che Boito aveva lasciato. Con il carico di una aspettativa senza paragoni la tragedia fu rappresentata il 1° maggio 1924 alla Scala, accolta da un autentico trionfo (direttore Toscanini, protagonista Aureliano Pertile) che fruttò alla casse del teatro un incasso da record. Il doppio DVD Dynamic immortala lo spettacolo inaugurale della stagione 2024 del Teatro Lirico di Cagliari prodotto in occasione del centenario della prima rappresentazione dell’opera. La poesia del testo è molto raffinata e la scelta della metrica rimanda alla poesia greca e romana. I sottotitoli permettono di seguire l’opera passo a passo e individuarne i termini desueti. Il DVD propone sei lingue diverse in sottotitoli. immaginiamo la difficoltà per le altre lingue di tradurre i preziosismi di Boito. Una bella sfida che tenta la Dynamic per difendere il verbo del musicista padovano-polacco in tutto il mondo. Boito prima di scrivere una sola sillaba studiò l’epoca neroniana a fondo, diventando esperto di usi, costumi e riti che caratterizzano l’opera. La pubblicazione rende giustizia a questa imponente opera con le faraoniche scene di Tiziano Santi nei loro brillanti colori, eleganti i costumi di Claudia Pernigotti. Bellissime le idee nate dalla fantasia del regista Fabio Ceresa e originali le coreografie di Mattia Agatiello. Il ruolo di Nerone è ricoperto da Kheil Sheshaberidze dotato di voce granitica che dà giustizia a una difficile e insidiosa parte. si ascoltino il duetto con Asteria atto II° o le frasi vibranti degli acuti sopra il rigo primo quadro, atto IV°) dove emerge il protagonismo tenorile. Faunel è affidato Roberto Frontali, baritono dalla notevole esperienza che nell’atto III° trova modo di risaltare con la scena delle Beatitudini e nella preghiera del finale ultimo. Difficile il ruolo di Asteria dalla personalità isterica ed empatica: Valentina Boi vi aderisce sia sotto il profilo scenico che quello vocale: centrata la resa della seconda scena nel II° atto. il lungo duetto con Nerone cantato con voce seducente fino al parossismo finale. con gli acuti messi a fuoco. Rubia è il mezzosoprano Deniz Uzun la cui voce si sviluppa nella regione centrale e ben si amalgama con quella baritonale di Simon Mago: voce ampia, brunita, un interprete che fa emergere tutta la sua personalità. Francesco Ciluffo governa con padronanza la complessa partitura, galvanizzando i complessi cagliaritani con dinamiche contrastate che sottolineano il quasi perenne declamato vocale e una ritmica in ostante tensione.