ALLEGRO MOLTO a cura di Edoardo Ferrati
Torino-A PALAZZO MADAMA MOSTRA COLLEZIONE COZIO DI PREZIOSA LIUTERIA-–

Ignazio Alessando Cozio di Salabue
Ignazio Alessandro Cozio conte di Salabue (foto). nato a Casale Monferrato nel 1755, è un nobile collezionista di strumenti ad arco, il primo grande imprenditore e collezionista di strumenti musicali di cui si ha notizia. Le sue precise e particolari attenzioni circa la maggiore parte degli strumenti ad arco è passata tra le sue mani: una preziosa fonte che fornisce molto materiale storico fondamentale per la liuteria italiana antica.
Figlio del celebre scacchista Carlo Cozio, aristocratico e intellettuale, possedeva un violino “Nicolò Amati” del 1668, probabile oggetto che fece scattare l’amore di Ignazio Alessandro per la liuteria.
Risulta che non compì studi musicali regolari anche se si dilettava a suonare qualche strumento ad arco. Cadetto dell’Accademia Militare di Torino (reggimento cavalleria Saluzzo), conobbe il liutaio Giovanni Battista Guadagnini con cui entrò in contatto per acquistare strumenti ad arco. In virtù del suo stato sociale aristocratico Cozio formalmente non poteva effettuare commercio in prima persona e per tale motivo nominò alcuni agenti attivi a Milano.
Lasciata la carriera militare, prese residenza nel castello di famiglia a Salabue (frazione oggi inclusa nel comune di Ponzano M.fto), alternandola quella nel palazzo di Casale. Guadagnini realizzò una cinquantina di strumenti per il nobile Cozio che, intorno al 1775, acquistò da Paolo Stradivari, figlio e ultimo erede di Antonio da cui acquistò dieci strumenti del padre ed altri non finiti, nonché tutto la restante attrezzattura costruttiva. Grazie a questo fortunato acquisto tali strumenti si sono conservati in un’unica e importante collezione, ora oggetto di una mostra a Palazzo Madama che è stata inaugurata venerdì 19 e chiuderà martedì 23, una durata veramente fulminea.
La mostra curata da Giovanni Accornero e Deneve Rosengard, allinea venti magnifici strumenti tra violini e viole. Tra essi spiccano due violini. lo “Stradivari” del 1718 appartenuto a Giovanni Battista Viotti e il “Guarnieri del Gesù che fu di Gaetano Pugnani, due sommi virtuosi della cosiddetta scuola violinistica piemontese che includeva Amedeo Stefano Fioré, e il figlio violoncellista Angelo Maria, Giovanni Antonio Giaj, i fratelli Giovanni Battista e Lorenzo Somis, musicisti al sevizio della cappella musicale si casa Savoia che intrecciarono importanti rapporti con la Francia. Altri prezzi pregiati in mostra sono violini e viole di G.B.Guadagnini, l'”Ames Stradivari” (1734) e il “Cozio-Tarisio” di Carlo Bergonzi (1733), il preferito dal conte, l'”Amati” (1668), ereditato dal padre. E ancora violini dei fratelli Celoniato e di Chaiffredo Cappa, una viola di Giacomo Rivolta, non meno preziosi i mandolini e le chitarre dei figli di Guadagnini.
Oltre ad alcune custodie originali sono mostrati anche diversi ritratti tra cui quello di Viotti firmato da Elisabeth Vigeé Le Brun, per la prima volta esposto in pubblico, cimeli dell’Archivio Cozio e del Fondo Stradivariano.
Da non perdere l’installazione 3D interattiva “La forma del suono” che guida il visitatore all’esplorazione dettagliata del violino “Salabue-Berta” di Guadagnini..
Un autentico delitto la brevità della mostra che porta l’attenzione su un carneade che ha lasciato, una collezione tra le più preziose esistenti in campo internazionale sul tema della liuteria.



