UN SECOLO FA NASCEVA LA RADIO IN ITALIA. Terza parte. L’Eiar dal 1939 al 1942

La pubblicità metteva in risalto che l’apparecchio radio aveva il posto centrale nella casa e che i membri della famiglia si riunivano per ascoltare insieme i programmi preferiti

Gli abbonati alla radio che all’inizio del 1939 erano circa 1 milione crebbero notevolmente nei quattro anni successivi diventando 1,8 milioni alla fine del 1942. I radioascoltatori erano molto più numerosi poiché più persone in famiglia seguivano abitualmente i programmi. Essi ascoltavano le notizie attraverso i “Giornali radio” e le rubriche e molti si informavano anche leggendo ogni settimana gli articoli del “Radiocorriere”. Fonte principale dell’Eiar era l’agenzia di stampa Stefani, la voce del regime. L’informazione era in gran parte costituita da propaganda sulle iniziative del governo e dall’inizio del conflitto tutte le notizie belliche furono sottoposte agli stretti vincoli di segretezza posti dalle autorità militari. Con il perdurare della guerra il governo volle l’inserimento di nuovi programmi speciali dedicati ai soldati e alle loro famiglie. La maggior parte delle ore di trasmissione era comunque costituita da spettacoli di intrattenimento, come riviste, parodie, ecc., e da spettacoli tradizionali, come concerti sinfonici, opere liriche, drammi, commedie, ecc. Per assecondare le richieste del pubblico più giovane la musica moderna, da ballo e le canzoni conquistarono negli anni spazi sempre maggiori.

 

 

 

 

 

1939    

L’inizio della guerra

Pubblicità di una serie radiofonica con autore Giovanni Guareschi

Il primo settembre le forze armate tedesche invasero la Polonia e questo fatto scatenò l’inizio della seconda guerra mondiale. La Germania, spinta dalle mire espansionistiche di Hitler, agì con sicurezza in quanto pochi giorni prima aveva stipulato un patto di non aggressione con l’Unione Sovietica e a maggio il cosiddetto “patto d’acciaio” con l’Italia, un’alleanza militare difensiva e offensiva.  Manifestarono subito la loro neutralità Belgio, Olanda, Irlanda e Svizzera e poi anche Giappone e Stati Uniti. Mussolini scelse la “non belligeranza”, una posizione intermedia per prepararsi militarmente e rinviare l’entrata nel conflitto. Dichiararono guerra alla Germania: Gran Bretagna, Francia, Canada, Australia, Nuova Zelanda, Sudafrica e India. A fine settembre fu stipulato un patto di amicizia tra Germania e Unione Sovietica rafforzando così il precedente accordo. In ottobre-novembre vi fu l’annessione alla Germania delle regioni polacche conquistate e all’Unione Sovietica della Bielorussia e dell’Ucraina occidentali. Verso fine anno iniziò la guerra dell’Unione Sovietica alla Finlandia.

 

 

 

 

Stazioni e programmi radiofonici

Le Stazioni dell’Eiar erano nelle seguenti città: Ancona, Bari, Bologna, Bolzano, Catania, Firenze, Genova, Milano, Napoli, Palermo, Torino, Trieste. Quelle più importanti erano Roma, Milano, Torino e Napoli. Le trasmissioni del mattino avevano un programma unico sino alle13, quelle meridiane due programmi separati sino alle 15, poi ancora un programma unico sino alle 19 e infine quelle serali tre programmi fino alle 24, per offrire una scelta ampia nelle ore di maggiore ascolto. Il “Radiocorriere” riportava anche i palinsesti delle radio estere, ma ciò avvenne solo fino all’entrata in guerra dell’Italia nel giugno 1940, da allora apparvero solo quelli della Germania e suoi alleati.

Sull’onda dei venti di guerra che soffiavano nel Paese, nell’autunno del 1939, l’Eiar mandò in onda dei radio-documentari sulla attività di preparazione militare italiana, realizzati da suoi cronisti inviati nei vari contesti operativi per intervistare i responsabili e gli stessi militari in addestramento. Essi furono così testimoni diretti di bombardamenti aerei simulati, di esercitazioni su una nave da guerra e sulla produzione di cannoni in una acciaieria. Dalle interviste uscì un quadro ottimistico ma vari storici scrissero in seguito che già nelle fasi iniziali del conflitto, con la Francia sulle Alpi occidentali, la preparazione italiana era stata carente nei mezzi, nella logistica e anche nella strategia.

Tra i programmi di intrattenimento i tre seguenti furono sicuramente innovativi per quegli anni.

“L’ora del dilettante”: fu il primo “talent” radiofonico, antesignano del programma “La Corrida” della Rai, ed ebbe un grande successo. I concorrenti, scelti con un’attenta selezione si esibivano ai microfoni della radio in teatri o auditorium con monologhi, canzoni, esecuzioni musicali, parodie, ecc. Erano i radioascoltatori a decretare i vincitori con le loro cartoline voto.

 “Il grattacielo n. 15”: racconto umoristico a puntate scritto da Giovanni Guareschi, grande umorista e scrittore che fu poi il “padre” di Don Camillo e Peppone. Guareschi collaborò come autore con l’Eiar dal 1938 al 1942, quando era caporedattore del Bertoldo, periodico umoristico e satirico.

“Il prode Anselmo”: con il sottotitolo “radiofilm di avventure umoristiche e impossibili”. Questo spassoso programma a puntate era di Marcello Marchesi che aveva allora 27 anni ed era ai suoi inizi alla radio. Come militare dovette andare in guerra nell’Africa settentrionale dove rimase ferito. Dopo la guerra riprese a lavorare per la radio e poi per la televisione diventando famosissimo.

 

La radio italiana all’estero

Libia

L’ingresso della sede Eiar a Tripoli in Libia

L’Eiar aveva inaugurato a Tripoli nel novembre 1938 la prima stazione trasmittente della radio libica che iniziò a realizzare dei programmi che potevano essere ascoltati anche in Italia. Poco tempo dopo, con un decreto del 9 gennaio 1939, le quattro province libiche costiere di Tripoli, Misurata, Bengasi e Derna, già possedimenti coloniali italiani, furono aggregate al Regno d’Italia con la concessione ai libici di alcuni diritti, seppure limitati. Questi i titoli di alcuni programmi di Radio Tripoli: Recitazione cantata del Corano, Giornale radio e notiziario in lingua araba, Canzoni dialettali di Omram Scerif Duell, Orchestrina araba “L’Orientale” diretta da Muctar el Mrabet, Canzoni tripoline, Musica araba classica, Canti del deserto.

Etiopia

Nel 1935-36 l’Italia, spinta da ambizioni di espansionismo coloniale, aveva conquistato l’Etiopia, poi unita all’Eritrea e alla Somalia Italiana, già colonie, a formare l’A.O.I. (Africa Orientale Italiana). Ad Addis Abeba, la capitale, entrò in attività dal maggio 1938 una stazione trasmittente dell’Eiar con programmi in lingua italiana per i numerosi operai che vi si erano trasferiti per lavorare nei cantieri ai progetti di sviluppo delle infrastrutture della città. La stazione trasmetteva ogni giorno, solo alcune ore alla sera, notiziari, rubriche e musica classica, lirica e leggera.

Albania

Il 7 aprile 1939 truppe italiane invasero l’Albania, il re Ahmet Zog fuggì e venne instaurato un governo locale provvisorio subordinato alle autorità italiane. Già dal 1933 la Stazione Eiar di Bari aveva iniziato a trasmettere alcuni programmi in lingua albanese ma fu nel 1938 che gli stessi albanesi avevano deciso di crearsi la propria stazione radiofonica, Radio Tirana, che era stata inaugurata nel mese di novembre. Con il nuovo governo albanese nel 1939 la radio fu assoggettata al controllo delle autorità italiane. I palinsesti dovevano essere approvati da Roma e venivano pubblicati sul Radiocorriere, pur non essendo la radio di proprietà dell’Eiar.

 

 

1940

Eventi salienti della guerra

Giornalisti e tecnici in partenza per il fronte alpino dal palazzo direzionale dell’Eiar in via Arsenale 21 a Torino (immagine da “Radiocorriere” n. 28 – 1940)

In aprile-maggio i tedeschi occuparono Danimarca, Norvegia, Belgio, Olanda e Lussemburgo. La guerra con la Francia iniziò a maggio e dopo sei settimane di combattimenti, il 14 giugno, le truppe tedesche occuparono Parigi. L’Italia entrò nel conflitto il 10 giugno, dichiarando guerra alla Francia e alla Gran Bretagna e le nostre truppe iniziarono subito a combattere contro i francesi nelle Alpi occidentali. Gli scontri terminarono il 24 giugno, quando la Francia richiese l’armistizio all’Italia. Per i francesi fu una scelta obbligata, avendo gran parte del nord del paese occupato, e già firmato un armistizio con la Germania. I vantaggi territoriali per l’Italia furono limitati ad alcuni comuni della Savoia e a Fontan e Mentone. Il 3 agosto l’Italia invase la Somalia britannica. Tra agosto e settembre si svolse nei cieli inglesi la “Battaglia d’Inghilterra” tra la Luftwaffe tedesca e la Raf britannica. Il tentativo di preparare l’invasione dell’isola fu respinto dalle forze inglesi. Il 27 settembre, a Berlino fu stipulato un patto tripartito tra Germania, Italia e Giappone. A ottobre l’Italia attaccò la Grecia, anche se era neutrale, ma le nostre truppe furono respinte con gravi perdite.

 

I microfoni dell’Eiar al fronte

L’Eiar a fine giugno, subito dopo l’armistizio chiesto dalla Francia, mandò alcuni giornalisti e tecnici sul fronte italo-francese per realizzare dei radio-documentari con le truppe ancora presenti sui luoghi dei combattimenti. Furono visitate varie località: Piccolo San Bernardo, Valle dell’Isère, Moncenisio, Valle dell’Arc, Colle della Maddalena, Vallata dell’Ubaye e nei pressi di Mentone. La carovana era composta da un autocarro con le attrezzature e da alcune autovetture adatte anche a strade di montagna. Le trasmissioni, con interviste a soldati, a crocerossine, ai feriti andarono in onda per alcuni giorni in prima serata. Come scritto sul “Radiocorriere” si volle documentare con le voci colte al fronte la presenza nei combattimenti di soldati che parlavano i vari dialetti d’Italia, la commozione per i caduti, le attività di cura ai feriti, l’impegno dei militari per la patria e le testimonianze di fede raccolte da un cappellano dell’esercito.

 

Il film “Ecco la radio!”

Prodotto dall’Eiar e in programmazione da fine maggio del 1940, questo film diretto da Giacomo Gentilomo, fu un affresco di immagini e volti della radio in cui furono protagonisti, nella parte di loro stessi, molti suoi artisti prestigiosi: Nunzio Filogamo, i direttori d’orchestra Cinico Angelini, Pippo Barzizza e Tito Petralia con i loro orchestrali, il Trio Lescano e altri cantanti e attori della radio. Il film presentava una giornata tipo di trasmissioni, dal primo notiziario alla mattina sino alle musiche da ballo a tarda sera. Anche le opere liriche e i concerti sinfonici avevano adeguato spazio, come pure le orchestre sinfoniche dirette dai famosi maestri Fernando Previtali e Armando La Rosa Parodi.

 

Le variazioni nei palinsesti

A giugno, con l’entrata dell’Italia nel conflitto, venne inserito quotidianamente nei palinsesti un programma dal titolo “Trasmissione per le Forze Armate” che nei primi tempi aveva la durata di mezz’ora, con collocazione dalle 17.30 alle 18 e con contenuti informativi. In seguito, alla trasmissione fu riservata una durata più ampia e inseriti contenuti vari, anche di intrattenimento, oltre alla lettura del “Bollettino del Quartier Generale delle Forze Armate”, trasmesso giornalmente dall’Eiar a partire dal giugno1940. Furono emesse specifiche disposizioni riguardanti il contegno da tenere durante la lettura: “Nei pubblici ritrovi, allorché viene trasmesso per radio il Bollettino di guerra, i fascisti presenti lo ascoltino in piedi. Il pubblico non tarderà ad uniformarsi a questo esempio di comprensione e di stile”. A causa della guerra, a partire da metà settembre, tutte le trasmissioni terminarono alle 23 e cioè un’ora prima rispetto ai palinsesti precedenti.

 

 

1941

Eventi salienti della guerra

Tra gennaio e febbraio vi furono bombardamenti inglesi su Napoli, Genova, Pisa e Livorno. A febbraio le truppe italiane dovettero retrocedere in Cirenaica, Libia e Somalia con qualche riconquista successiva grazie all’intervento tedesco.  Nella battaglia di Capo Matapan nel Peloponneso, del 28-29 marzo, la Marina italiana fu sconfitta dai britannici con molte vittime e feriti e l’affondamento di navi militari. Il 22 giugno la Germania attaccò l’Unione Sovietica. Italia e Romania si schierarono al fianco dei tedeschi mentre i governi britannico e americano manifestarono appoggio ai sovietici. La caduta della fortezza del Gondar in Etiopia il 27 novembre, ad opera degli inglesi, segnò la fine dell’Africa Orientale Italiana, l’insieme delle colonie italiane nel Corno d’Africa. Il 7 dicembre l’aviazione giapponese bombardò la base navale statunitense di Pearl Harbor con numerose vittime e ingenti danni. Immediata fu la reazione degli Stati Uniti che entrarono in guerra contro il Giappone. L’11 dicembre Germania e Italia dichiararono guerra agli Stati Uniti.

 

 

Le rubriche radiofoniche

Oltre alla rubrica domenicale “L’ora dell’agricoltore e della massaia rurale” vi erano ogni giorno trasmissioni per specifiche fasce di pubblico: “Radio Scolastica”, per le elementari, medie e superiori; “Radio Sociale”, per le organizzazioni fasciste dei lavoratori; “Radio Igea”, realizzata con il sindacato dei medici per i feriti di guerra; “Radio Gil”, per le organizzazioni giovanili fasciste. Ogni giorno, tra le 13 e le 14, andava in onda la “Trasmissione dedicata agli italiani all’estero”, con notizie e spettacoli. Inoltre furono periodicamente trasmessi i comunicati dell’Ufficio prigionieri nell’ambito della Croce Rossa Italiana.

 

Le orchestre di Cinico Angelini e Pippo Barzizza

Il maestro Cinico Angelini e il cantante Alberto Rabagliati

Un successo crescente riscuotevano i programmi di musica leggera dell’Orchestra torinese dell’Eiar diretta dal m° Cinico Angelini e quelli dell’Orchestra Cetra diretta dal m° Pippo Barzizza (la Cetra era la casa discografica dell’Eiar). I due direttori erano amici fraterni ma tra i radioascoltatori si era creato il partito dei fan di Angelini e quello contrapposto dei fan di Barzizza in quanto i due maestri avevano in parte stili diversi: quello di Angelini, più tradizionale e melodico, quello di Barzizza, più ritmato e con influenze della musica jazz e tratti di swing.

 

I cantanti dell’Eiar   

Le due orchestre accompagnavano i cantanti dell’Eiar che avevano uno stuolo di fedeli ammiratori, i più noti furono Alberto Rabagliati, il Trio Lescano

Il Trio Lescano, un gruppo vocale composto dalle tre sorelle Leschan di origine ungaro-olandese

ed Ernesto Bonino. Rabagliati nel novembre 1941 riuscì per la sua bravura ad avere un programma tutto suo, dal titolo “Canta Rabagliati”. Il Trio Lescano era formato dalle sorelle Alessandra, Giuditta e Caterina, figlie di una coppia di artisti e di origini ungaro-olandesi. Esse erano giunte a Torino nel 1935 e, dopo aver italianizzato i nomi e il cognome (Leschan in Lescano), iniziarono l’anno dopo la collaborazione con l’Eiar come trio vocale, portando al successo svariate canzoni, come quella con il famoso verso “Tuli…tuli…pan”, e partecipando a spettacoli di rivista. Durante la guerra si esibirono con altri artisti a spettacoli per vedove di guerra, orfani, feriti e soldati. Ernesto Bonino debuttò alla radio nel 1941, a soli

Il cantante Ernesto Bonino al microfono

19 anni ottenendo subito il successo ed entrando a far parte dei cantanti dell’Orchestra Cetra di Barzizza.

 

 

 

 

 

1942

Eventi salienti della guerra

A gennaio gran parte della Cirenaica fu riconquistata dai tedeschi e a maggio partì una nuova offensiva sul suolo libico dalle truppe italo-tedesche. A maggio fu bombardata Colonia dalla RAF. Durante maggio-giugno la flotta americana sconfisse i giapponesi nelle battaglie del Mar dei Coralli e Midway nel Pacifico. Gran Bretagna a maggio e Stati Uniti a giugno firmarono trattati di mutua assistenza con l’Unione Sovietica. A luglio i tedeschi occuparono Sebastopoli e arrivarono in zona di operazioni le truppe italiane dell’Armir (Armata italiana in Russia). A fine agosto i tedeschi e i loro alleati iniziarono l’assedio della città sovietica di Stalingrado. A inizio novembre vi fu una pesante sconfitta italo-tedesca in Egitto, nella battaglia di El Alamein, ad opera dell’ottava armata inglese. Tra l’8 e il 16 novembre gli anglo-americani sbarcarono in Algeria e Marocco, creando una base per futuri attacchi alle truppe italo-tedesche in Africa. L’11 e 12 novembre vi fu una forte offensiva sovietica sul fronte del Don che segnò la disfatta delle forze tedesche e del contingente italiano. Nell’autunno-inverno la RAF bombardò il nord Italia, in particolare Torino e Milano.

 

Grandi autori, compositori e artisti

Scorrendo i palinsesti pubblicati sul “Radiocorriere” si ha conferma dell’alto livello di gran parte delle produzioni artistiche dell’Eiar sia riguardo agli autori che agli interpreti. A dimostrazione ecco alcuni esempi. Nel 1942 andò in onda in più puntate l’adattamento radiofonico del dramma di Guglielmo Shakespeare (Sì, non William, perché allora il regime aveva italianizzato i nomi stranieri) con una compagnia d’eccezione: Tino Carraro, Gino Cervi, Paolo Stoppa, Andreina Pagnani e Vittorio Gassman. Sempre in quel periodo l’Eiar si avvaleva della collaborazione come autori di testi, a volte anche umoristici, di valenti scrittori: Cesare Zavattini, Achille Campanile, Giovanni Mosca, Dino Falconi, Emilio Cecchi, Orio Vergani, Guido Piovene, Vitaliano Brancati e altri. Nel campo della musica sinfonica e delle opere liriche furono mandate in onda composizioni di grandi artisti italiani e stranieri, sia prodotte negli auditorium dell’Eiar che trasmesse dai più importanti teatri italiani.

 

La “Radio del combattente”

Da settembre 1942 l’Eiar avviò un nuovo e ampio programma trasmesso tutte le sere dalle 19 alle 22. Era stato voluto dal ministro della cultura popolare Pavolini per tenere alto il morale delle truppe con contenuti improntati alla giovialità: scenette umoristiche, canzoni, esibizioni di attori di varietà, brani operistici, ecc. Comprendeva la Piccola Posta con la lettura delle cartoline postali con le richieste dei militari circa i loro artisti preferiti. L’obiettivo non secondario del ministro era anche di contrastare le informazioni sull’andamento del conflitto che in quelle ore serali i soldati avrebbero potuto avere tramite Radio Londra che trasmetteva in italiano. L’ascolto di quella radio era vietato a tutta la popolazione e punito con l’arresto e multe.

 

L’inaugurazione della nuova Stazione Eiar a Torino

La nuova stazione torinese per la preparazione dei programmi e la messa in onda, inaugurata nel 1942

Il 4 novembre 1942 venne inaugurata in via Verdi una nuova e più moderna Stazione radiofonica. Venne costruita in prossimità del Teatro di Torino (in precedenza Teatro Scribe) che era stato acquistato nel 1931 dall’Eiar per adibirlo ad Auditorium per la sua prestigiosa Orchestra sinfonica e nei locali annessi al teatro come sede iniziale per la produzione dei programmi e la loro messa in onda. Il nuovo edificio, come riportò il “Radiocorriere” nella cronaca

Il Teatro di Torino dell’Eiar dall’esterno (ex Teatro Scribe)

dell’inaugurazione, “è collegato con il Teatro di Torino con un sottopassaggio che attraversa la via Montebello e che consentirà il funzionamento come un tutto organico della preesistente e della nuova sede”. Ma, come si può leggere nel seguito, a causa della guerra, le cose andarono diversamente rispetto all’auspicio del cronista.

 

 

 

 

 

 

 

Il Teatro di Torino dell’Eiar distrutto in un bombardamento

Le macerie all’interno del Teatro di Torino dopo il bombardamento del dicembre 1942 (immagine dalla Gazzetta del Popolo – Archivio Storico del Comune di Torino)

La sera dell’8 dicembre 1942 un intenso bombardamento sulla città da parte della RAF, l’aviazione inglese, oltre a provocare numerose vittime e feriti, causò crolli e devastazioni a molti edifici e tra questi distrusse completamente il Teatro di Torino, lasciando in piedi solo i muri perimetrali. Questo teatro, che aveva ospitato sino a 1400 persone, era il fiore all’occhiello dell’Eiar torinese.

 

 

 

Bruno Bonino