Tentativi di tregua… ma sempre con le armi in mano
di P. Pio Giuseppe Marcato op
Abbiamo davvero sperato che con la continua preghiera del S. Rosario, in questo mese di ottobre, così caldamente richiesto da Papa Leone XIV e con alcuni piccoli segnali di armistizio e dialogo, sempre e solo a distanza, ci si potesse ‘illudere’ di intravvedere un’aurore di distensione per una “pace giusta e sicura” e invece molti segni negativi di diverso livello fanno prevedere il prevalere della guerra col suo seguito di lutti, dolori e distruzioni.
Sembra proprio che un certo mondo sia solo assetato di sangue e di morte e non voglia vedere se non la sconfitta della dignità dell’uomo e l’annientamento dell’altro, che comprende inevitabilmente una massa sempre più grande di deboli, indifesi e poveri. Ma questo sembra non conti nulla. Tutto questo per coloro che usano solo la forza delle armi e restano sempre più potenti e prepotenti.
Se gli orizzonti mondiali restano ancora bui e ricchi solo di amarezze e sofferenze, ricordiamo che nel mondo sono in atto ben 53 guerre, oltre i nostri confini, la speranza la continua preghiera di tante comunità, famiglie e chiese non vengono meno.
A contrastare le scure incognite del momento, la Chiesa, nel suo alto e infallibile Magistero, propone modelli alternativi di carità, solidarietà, giustizia a favore dei più deboli e indifesi.
Domenica 19 ottobre, il Papa Leone ha proposto alla Chiesa Cattolica ben sette nuovi Santi che hanno consacrato la vita a Dio per i fratelli, soprattutto per quelli che sono definiti dalla società del benessere e del potere dispotico, gli ultimi, emarginati esconfitti, schiacciati dalla povertà e lontani da ogni forma di redenzione.
La Chiesa non si stanca mai di proporre ai fedeli figure luminose che possono sollecitare verso una spiritualità d rinnovamento e di autentica carità. Questi sono i veri operatori di giustizia e di pace.

