Chieri. “Cure a Colori”: al Pronto Soccorso dell’ospedale la bellezza diventa parte della cura

Un pronto soccorso che accoglie con lo sguardo e con l’arte: è questo lo spirito del progetto “Cure a Colori”, presentato oggi presso la sala riunioni del Distretto di Chieri e realizzato nel Pronto Soccorso dell’Ospedale Maggiore grazie alla collaborazione con l’artista chierese Silvio Irilli, fondatore di Ospedali Dipinti.Cinque grandi opere raffiguranti paesaggi tra Chieri e Torino, dai toni caldi e rassicuranti,trasformano le pareti del Pronto Soccorso in “finestre” che si aprono sulla città e sul territorio: dalla Mole Antonelliana al Po, da piazza Castello fino all’Arco di Chieri e a San Giorgio.

Un percorso visivo pensato per offrire un ambiente più accogliente e familiare a chi vive un’esperienza spesso segnata da attesa e tensione.Il progetto rientra nella filosofia dell’umanizzazione delle cure, che da anni guida le iniziative della sanità piemontese.Come per tutti i lavori di Ospedali Dipinti, l’iniziativa non ha comportato costi per la sanità pubblica,ma è stata resa possibile da una rete di donatori, associazioni e imprese del territorio.

Prezioso anche il contributo dei bambini e delle bambine delle scuole degli Istituti Comprensivi I, III,IV e dell’Istituto Santa Teresa di Chieri, che hanno supportato il progetto con l’esposizione dei loro disegni.

Loda l’iniziativa, Bruno Osella, Direttore Generale dell’ASL TO5: «Questo progetto rappresenta unsegno tangibile di comunità. La bellezza, quando incontra la cura, diventa essa stessa parte delprocesso di guarigione. “Cure a Colori” è un esempio concreto di come il territorio e la sanità possanounirsi per migliorare la qualità dell’accoglienza, anche nei luoghi più difficili dell’assistenza.»

Soddisfatto anche Vincenzo Marcone, Direttore del Dipartimento di Emergenza e Accettazione:«Ogni giorno il nostro personale affronta situazioni complesse e intense. Offrire ai pazienti e aglioperatori un ambiente più sereno significa migliorare la relazione di cura. Queste opere raccontanoil legame profondo tra il nostro ospedale e la città.»

Laura Perazzolo, Responsabile del Pronto Soccorso di Chieri e promotrice dell’iniziativa aggiunge:«Queste immagini aiutano a creare un ambiente più familiare, meno freddo e distaccato. I pazienti riconoscono i paesaggi, si sentono a casa, e questo aiuta davvero a ridurre l’ansia. È la prova che anche un muro può diventare strumento di umanità.»