Asti. La tappa del progetto regionale Tuber Next Gen 2025
La centralità della provincia di Asti nel confronto sul patrimonio tartufigeno piemontese
AT 14 NOV – La Provincia di Asti ha ospitato nel salone consiliare una delle tappe del progetto Tuber Next Gen 2025, l’iniziativa della Regione Piemonte dedicata alla tutela e valorizzazione del patrimonio tartufigeno per le generazioni future e alla pianificazione sostenibile delle aree rurali e forestali. Il tour ha interessato le altre province vocate alla produzione e raccolta dei tartufi: Cuneo (Alba), Torino, Alessandria.
I lavori sono stati aperti, fra gli altri, dai saluti del presidente, Maurizio Rasero, dell’assessore regionale Marco Gallo, dall’assessore Marco Gabusi, dei consiglieri regionali Fabio Carosso e Sergio Ebarnabo, dal consigliere delegato della Provincia, Davide Massaglia, dal tecnico provinciale per la gestione dei fabbricati, Franca Bagnulo, dal presidente dell’ordine degli agronomi forestali, Marco Allasia.
Fra gli ospiti, numerosi i sindaci, amministratori, il centro nazionale di studi sul tartufo (presidente Antonio Degiacomi), tecnici agronomi e paesaggisti, dirigenti della Regione, di IPLA Piemonte, trifulau e operatori del settore. E’ stato un percorso di aggiornamento del piano territoriale regionale e dei piani forestali di indirizzo territoriale con l’obiettivo di unire pianificazione territoriale, paesaggistica e forestale per garantire continuità e qualità alla produzione del tartufo.
Sono definite “carte di attitudine dei suoli alle produzioni tartufigene, le mappe realizzate da IPLA Piemonte che ha individuato oltre 333 mila ettari nella regione con potenzialità medio-alta nella raccolta, ed un incremento del 39% rispetto alle stime precedenti. Inoltre, sono 441 i comuni vocati per caratteristiche geomorfologiche alla produzione, di cui numerosi dell’Astigiano.
“Dati che confermano la centralità del nostro territorio collinare – dichiara il presidente della Provincia, Maurizio Rasero “nella filiera del tartufo bianco, con una particolare attitudine dell’area del Monferrato. Per la Provincia di Asti – continua Rasero – l’incontro odierno rappresenta il proseguimento della collaborazione con l’ente regionale e gli stakeholder del territorio nelle politiche di tutela delle risorse naturali. Il tartufo è parte della nostra identità e dell’economia locale che dobbiamo sostenere e valorizzare. Fiere tipiche sì, ma anche tanta programmazione e confronto istituzionale”.
Per il consigliere delegato alle politiche tartufigene della Provincia, Davide Massaglia: “pianificare il territorio in modo sostenibile significa tutelare le aree vocate, supportare chi lavora nella filiera, consegnare alle future generazioni un patrimonio naturale integro e produttivo. È un impegno che condividiamo con i sindaci, le amministrazioni comunali, i soggetti attivi attraverso il tavolo provinciale dei tartufi, organismo di supporto e dialogo sui temi pregnanti alle politiche locali in materia”.
Le nuove carte di potenzialità territoriale – è emerso nella mattinata di lavori – sono uno strumento importante di confronto in quanto mettono in relazione le proprietà dei suoli, l’attuale utilizzo del territorio e la copertura vegetale. L’obiettivo è quello di individuare le aree più adatte allo sviluppo delle tre varietà di tartufo più pregiate: il bianco (tuber magnatum Pico), il nero pregiato (tuber melanosporum) e lo scorzone estivo (tuber aestivum). Tra gli ambienti più favorevoli figurano i querceti, saliceti, pioppeti, insieme a filari, siepi e formazioni arboree lineari nelle zone agricole.
Tuber Next Gen 2025 rappresenta quindi un percorso di conoscenza e programmazione condivisa, per il Piemonte che guarda al futuro del paesaggio, della biodiversità e dei prodotti tipici.



